Vola sulla notizia
Giornalisti esclusi. Mai accaduto in trent’anni che alla stampa fosse interdetta la cerimonia di deposizione della corona di fiori alla Caserma Lungaro, in memoria delle vittime della strage di via D’Amelio.
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Latitante dal 1993, Messina Denaro è stato condannato più volte all’ergastolo per diversi omicidi, tra cui quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, che dopo 779 giorni di prigionia venne strangolato e il cui cadavere sciolto nell’acido.
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Corleone, si migliora la viabilità: aperto il tratto di strada che collega via Vespri Siciliani e via Antonello Gagini. Realizzato anche un parcheggio, in terreno confiscato alla mafia.
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Incendiata e danneggiata la tomba di famiglia delle sorelle Napoli di Mezzojuso, che da tempo denunciano le pressioni mafiose subite per costringerle ad abbandonare i loro terreni alla mafia dei pascoli.
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Miccichè, Fi: “Si è trattato di un errore imperdonabile. Noi non facciamo altro che predicare l’onestà per tutti i nostri candidati e sono veramente molto dispiaciuto”.
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«Un atto vandalico ignobile quello compiuto contro la targa dedicata a Pino Filippelli e posta nell’omonimo largo nei pressi della Cittadella dello Sport».
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“23 maggio 2022. Corleone 30 anni dopo”, è il nome del programma di iniziative promosse dall’Amministrazione comunale di Corleone, insieme al C.I.D.M.A. di Corleone e alla Fondazione Falcone, per il trentennale della strage di Capaci.
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L’associazione “Joe Petrosino” di Palermo in occasione dell’anniversario dell’omicidio del poliziotto italo-americano ha organizzato una cerimonia commemorativa.
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Claudio Fava: “I 300 milioni di euro del PNRR per i beni tolti alla mafia non devono essere sperperati”. Conferenza stampa 2 febbraio presso le ville confiscate a Nitto Santapaola .
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Con i suoi articoli – scrive in una nota Assostampa Sicilia, il sindacato unitario dei giornalisti siciliani – Beppe Alfano rivelò la presenza della criminalità organizzata nel territorio messinese, la cosiddetta mafia dei Nebrodi. Le sue inchieste fecero emergere storie di appalti irregolari, un traffico di stupefacenti e di armi, intrecci tra cosche, amministrazioni locali e massoneria.
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Il libro di Giovanni Impastato “Mio Fratello: tutta una vita con Peppino” ricostruisce la vicenda del militante di Dp ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978 a Cinisi (segue)
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Si è svolta a Ponte Barca (Paternò) l’assemblea indetta in seguito all’attacco incendiario messo in atto domenica scorsa dalla mafia nelle campagne di Sciddicuni (segue)
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Ieri le fiamme hanno devastato contrada Sciddicuni, nell’Oasi del Simeto. L’ennesimo incendio che si è sviluppato attraverso tantissimi inneschi. Nulla per caso. La mano mafiosa è inconfondibile (segue)
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Fava: La Sicilia deve dotarsi di strumenti indispensabili per rendere ancora più incisiva l’intuizione di Pio La Torre e Virginio Rognoni sull’aggressione ai patrimoni mafiosi e sulla restituzione degli stessi alla collettività” (segue)
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Il 5 maggio del 1971 fu ucciso, con il fedele agente Antonio Lorusso, in via dei Cipressi a Palermo, il procuratore capo della Repubblica, Pietro Scaglione (segue)
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Mafiosi latitanti, notabili degli affari, politici locali, massoni. È di loro che il Beppe Alfano si occupava ed è per le sue inchieste che è stato ucciso. Tra le sue prime indagini, quella sul traffico internazionale di armi nell’area di Messina (segue)
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“Un giornalista incapace, per vigliaccheria o per calcolo, della verità si porta sulla coscienza tutti i dolori che avrebbe potuto evitare, le sofferenze, le sopraffazioni, le corruzioni, le violenze, che non è stato capace di combattere” (segue)
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Il primo agosto, l’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha pubblicato un bando per l’assegnazione diretta di mille beni confiscati alle mafie in tutta Italia (segue)
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Il parco, attraverso la gestione da parte di associazioni culturali e sportive, diverrà un plesso multifunzionale aperto a tutti, che rappresenti quell’idea di cittadinanza attiva in cui ha creduto Libero Grassi (segue)
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“A Palermo come nel resto della Sicilia, anche la CIDEC è in prima linea nel contrasto a qualsiasi forma di illegalità e ripudia il pizzo e l’usura” (segue)
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No all’usura, al pizzo, alla mafia. Un’iniziativa corale con cui gli imprenditori siciliani di 15 associazioni ripudiano l’illegalità e si impegnano a denunciare ogni rischio di infiltrazione criminale (segue)
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A Catania, presso ” Il Giardino Scidà”, bene confiscato alla mafia, I Siciliani giovani e Arci Sicilia hanno presentato il progetto “Andrà Bene”, la mappatura dei beni confiscati alla mafia nel territorio del catanese. (segue)
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Su invito della Fondazione “Giovanni Falcone”, a Palazzo Marino a Milano e a Palazzo delle Aquile a Palermo è stato esposto uno striscione realizzato da Salvatore Benintende, giovane artista palermitano (segue)
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Continuano le critiche all’ondata di scarcerazioni di criminali ergastolani finiti ai domiciliari in seguito all’emergenza Covid-19 (segue)
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Coro di proteste contro la pubblicazione, sulla pagina Facebook di Manlio Messina, assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana di un fotomontaggio in cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte appare tratto in arresto da due carabinieri (segue)
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La notizia e le foto pubblicate di un corteo funebre venerdì scorso a Messina per la morte del fratello di un boss mafioso sollevano un vespaio di polemiche e accuse contro il sindaco Cateno De Luca (segue)
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Un minuto di silenzio e preghiera, da vivere in comunione in ogni città del nostro Paese con tutte le comunità cristiane e di altre religioni (segue)
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L’amministrazione comunale e il presidente del Consiglio comunale Michele Sciortino, in rappresentanza di tutto il Consiglio, condannano il vile atto (segue)
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Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia, barbaramente ucciso il 6 gennaio del 1980 e Peppino Impastato, il cui compleanno ricorerrebbe il 5 gennaio, entrambi uccisi dalla mafia.
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Il 12 dicembre 1985, a Villafranca Tirrena, nel messinese, la mafia uccideva Graziella Campagna, 17 anni (segue)
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