USB: «Il Governo della Regione Siciliana non prevede la stabilizzazione del personale ASU»

Il nuovo DDL Legge di Stabilità 2024-2026, appena varato dal Governo della Regione Siciliana, non prevede la stabilizzazione del personale ASU utilizzato presso il Dipartimento regionale dei Beni Culturali”, denuncia USB Funzioni Locali Sicilia.

Una delegazione di lavoratori ASU utilizzati direttamente dalla Regione Siciliana è stata ricevuta dal giornalista Pino Maniaci nei nuovi locali di Telejato confiscati alla mafia e donati a questa testata giornalistica.
I lavoratori hanno esposto le loro perplessità circa la loro situazione dopo 25 anni. Senza contratto, senza contributi e senza alcuna prospettiva di stabilizzazione.
«Il nuovo DDL Legge di Stabilità 2024-2026 appena varato dal Governo della Regione Siciliana – denuncia USB in una nota-, non prevede la stabilizzazione del personale ASU di cui all’art. 1 della L. R. 22 Febbraio 2019 n° 1 ed utilizzato presso il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana; l’art. 13 comma 1 della citata Legge di Stabilità 2024-2026 prevede infatti solo una ulteriore proroga per l’anno 2026 dell’integrazione oraria con una diminuzione delle risorse economiche, da 3600 migliaia di euro (previste, attualmente, per ciascun anno 2024 e 2025 e già autorizzate dall’art. 7 comma 1 della L.R. 22 Febbraio 2023 n° 2) a 3000 migliaia di euro per l’anno 2026, con una diminuzione della disponibilità economica di 600 migliaia di euro che, per una sorta di gioco di prestigio da parte dell’Amministrazione regionale, saranno destinati ad altri capitoli di spesa. Si ha ancora una volta sulla scia del Governo Musumeci anche con il nuovo Governo Schifani “Misure di Sostegno al reddito” e non “Misure di fuoriuscita da precariato”.
Tutto questo senza tenere conto di quanto discusso nell’incontro voluto sia dal Governo che dalle O.S. tenutasi in data 26/09/2023 presso la Presidenza della Regione Siciliana, sulle modalità di stabilizzazione del personale ASU. In quell’ incontro, le stesse O.S. hanno avuto modo di apprezzare le positive proposte esposte dall’assessore regionale all’Economia on. Marco Falcone, ma evidentemente dalla lettura del Decreto sono state solo parole al vento. Si continua ad illudere la platea continuando a destinare meno risorse.
Le O.S. sono state nuovamente convocate il 18/10/2023 dall’Assessore Regionale della Famiglia, con la convinzione che tale incontro sarebbe stato il proseguo di quanto già discusso nella precedente riunione del 26 Settembre, ma, purtroppo, si è dovuto amaramente constatare che si trattava, ancora una volta, dell’ennesima inutile riunione interlocutoria, che di fatto sanciva l’immobilismo ed il menefreghismo della politica regionale nei confronti dei lavoratori ASU.
Le O.S. hanno così richiesto un incontro urgentissimo con i rappresentanti regionali da tenersi entro e non oltre il termine del mese di Ottobre 2023, incontro, cha ad oggi, non è stato ancora effettuato. Non si conoscono eventuali prossime convocazioni.
I lavoratori ASU utilizzati dal Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, sono ormai arrivati alla soglia massima di sopportazione, e si attendono dal Governo Regionale solo un drastico cambio di rotta, sfruttando anche la possibilità concessa dal recente Accordo Stato-Regione, per potenziare il personale e colmare le carenze di organico immettendo in ruolo il personale ASU già utilizzato da oltre 9 anni presso i BB.CC. e che ha maturato la giusta esperienza professionale in un settore delicato quale quello della tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico ed artistico secondo i dettami dell’articolo 9 della Costituzione Italiana.
Questa O.S. non tollererà più ulteriori rinvii. Come più volte ha dichiarato bisogna risolvere la situazione di precariato. Adesso servono fatti concreti e risposte da dare ai lavoratori che da anni lavorano in NERO per l’amministrazione regionale senza contratto e senza alcun contributo versato. Si reitera nuovamente l’applicazione della sentenza 199/2020 della Corte Costituzionale che sancisce il loro utilizzo presso la Regione Siciliana. Si chiede l’applicazione della citata sentenza della Corte Costituzionale 199/2020.
Il Governo Regionale pertanto si faccia garante per questa platea», conclude la nota di USB Funzioni Locali Sicilia.

 

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