Telescopio FlyEye resta ad Isnello. Micciché: «Decreto governo nazionale scongiura spostamento di un importate polo astronomico dalla Sicilia»

Telescopio FlyEye resta resta in Sicilia.Il primo telescopio della rete Neostel per il monitoraggio di asteroidi a rischio di collisione con la Terra verrà costruito a Isnello, in provincia di Palermo, ed entrerà in funzione non prima del 2025 nel sito in via di realizzazione sul Monte Mufara.

Il progetto dell’ESA non sarà modificato come si temeva, spostando l’impianto scientifico dal Parco delle Madonie alle Canarie.

Gianfranco Miccichè
Gianfranco Miccichè, deputato Ars

«Lasciarsi scippare un polo scientifico di eccellenza con valenza internazionale dedicato alla ricerca, divulgazione e didattica scientifica del mediterraneo, unico nel suo genere almeno a livello europeo, per ignoranza e improvvisazione, è veramente troppo. Lo scrivevo in una nota dello scorso mese di marzo – dichiara il deputato regionale Gianfranco Miccichè – iniziando una battaglia politica a favore del Gal Hassin di Isnello per ottenere l’autorizzazione all’installazione del progetto Flyeye NEOSTEL dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), il super telescopio dedicato principalmente alla scoperta di asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra e finanziato interamente dall’agenzia spaziale europea».
Micciché nel 2009 da sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega al CIPE, finanziò con 7 milioni e mezzo di euro la realizzazione del centro Gal Hassin a Isnello.

NEOSTEL, progetto finanziato dall’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, abbreviazione di Near Earth Object Survey TELescope (“Telescopio di Sorveglianza degli Oggetti Vicino alla Terra“) è un sistema di rilevamento e monitoraggio astronomico di asteroidi, oggetti di dimensioni pari o superiori ai 40 m, in grado di dare un preallarme alcune settimane prima dell’eventuale impatto con la terra. Il telescopio appartiene alla nuova tipologia di ottiche “fly-eye”, ispirate all’ampio campo visivo dell’occhio composto degli insetti.

«Grazie ad un recente decreto del Governo nazionale – continua Micciché – è stato scongiurato che l’installazione del telescopio Flyeye potesse spostarsi dal Parco delle Madonie alle isole Canarie. Un progetto tra i più evoluti nel mondo nel campo della difesa da possibili impattori cosmici, che per la Sicilia avrebbe rappresentato un vero smacco. Questa visione positiva determinerà il prosieguo e l’incremento delle attività̀ del Gal Hassin, visto che questo telescopio contribuirà̀ a portare nuovi e numerosi visitatori, studenti e studiosi, che stimoleranno e incrementeranno l’economia locale. Nello stesso tempo conclude Miccicchè̀ – non saranno vanificati anni di lavoro del polo astrofisico siciliano di Isnello, non perdendo collaborazioni scientifiche con enti e istituzioni nazionali e internazionali e sarà̀ altresì̀ scongiurata la perdita di posti di lavoro, dai dipendenti all’indotto, ma soprattutto non si perderà̀ l’enorme volano di cultura e conoscenza scientifica rappresentato da questo centro e, con esso, dalla Sicilia».

Tra le varie disposizioni del testo del decreto-legge che il Cdm ha approvato lo scorso 7 agosto, si prevede fra l’altro che gli osservatori astronomici di rilevanza europea (finanziati dall’ESA) costituiscono asset di rilevanza strategica per lo studio dello Spazio e per i quali non si possono, a livello locale, opporre vincoli di carattere paesaggistico o urbanistico.

Per quantificare il livello di pericolosità di un futuro potenziale impatto, gli esperti del settore utilizzano la “Scala Palermo“, battezzata in questo modo come riconoscimento per il contributo storico dato dall’Osservatorio Astronomico di Palermo per aver individuato, ad opera del suo fondatore Giuseppe Piazzi, il primo asteroide nella storia dell’uomo, nel 1801: Cerere (catalogato secondo la designazione asteroidale come 1 Ceres).
La scala logaritmica Palermo combina in un singolo valore sia la probabilità di impatto, sia l’energia cinetica che verrebbe liberata nell’impatto stesso, e quindi il danno causato.


(Nella foto: GAL Hassin – Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche)

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