Gay Pride Palermo divide centrodestra. Vicesindaco Varchi contro Lagalla, FdI e Lega contestano il patrocinio del Comune
Fratelli d’Italia e Lega si schierano contro la decisione della Giunta Lagalla di accordare il patrocinio da sempre concesso dal Comune di Palermo al Gay Pride. Il sindaco sfila in corteo insieme ai manifestanti.
«Prendo nettamente le distanze dal patrocinio concesso al corteo del pride ed alle manifestazioni collaterali che si svolgeranno a Palermo», ha dichiarato anche con una nota diffusa via social il vicesindaco di Palermo e deputato di Fratelli d’Italia Carolina Varchi.
«Non ha alcun senso concedere questi patrocini a manifestazioni che hanno una chiara connotazione politico-ideologica e che, schierandosi apertamente contro il Governo nazionale e, più in particolare, difendendo la pratica aberrante della surrogazione di maternità, attaccano apertamente una proposta di legge che già dalla scorsa legislatura come Fratelli d’Italia portiamo avanti e della quale, peraltro, io sono prima firmataria e relatrice in Parlamento. Finché ci saremo noi al Governo – conclude Varchi – la ‘rabbia’ e il ‘conflitto’ propugnati dagli organizzatori della manifestazione, saranno destinati a rimanere parole al vento e nessuna istanza, dalle trascrizioni allo sdoganamento della surrogazione di maternità, troverà accoglimento».
Nonostante ieri il parlamentare ARS Figuccia della Lega avesse sostenuto la posizione del sindaco Lagalla, oggi la Lega regionale, provinciale e in Consiglio comunale si schiera con Varchi e FdI. «La Lega Salvini Premier non supporta le passerelle ai Gay Pride, tantomeno i relativi patrocini concessi dalle pubbliche amministrazioni». Lo dichiarano in una nota congiunta il commissario regionale della Lega in Sicilia, Annalisa Tardino, il segretario provinciale di Palermo Francesco Di Giorgio e il capogruppo al Consiglio comunale di Palermo, Alessandro Anello.

«Saremmo nel Medioevo se pensassimo di essere contro gli omosessuali. Palermo da sempre è una città aperta a tutte le sensibilità, che devono essere rispettate anche quando i pareri o le posizioni possono essere diverse», ha commentato il sindaco Roberto Lagalla, che ha preso parte alla manifestazione. «Il vicesindaco ripropone una posizione di partito che io rispetto, ma è altrettanto vero che c’è una coalizione fatta da più partiti. Si prescinde da impegni e vincoli politici per situazioni che attengono alla vita personale delle persone. La libertà deve essere l’elemento caratterizzante».
La Giunta comunale del sindaco Lagalla è sostenuta da una coalizione di centrodestra di cui fanno parte Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Democrazia cristiana e Lavoriamo per Palermo, la lista civica centrista di ispirazione democristiana, oltre che di Italia Viva, dello stesso sindaco.
“La scelta di Fratelli d’Italia di attaccare il sindaco Roberto Lagalla per aver concesso il patrocinio del Comune di Palermo al Pride 2023 è fuori dal tempo, oltre che sbagliata nel metodo e nel merito. Le polemiche anacronistiche non servono a nessuno, così come non serve alla città un arretramento sui diritti che sarebbe inaccettabile”. Lo dice Dario Chinnici, capogruppo di Lavoriamo per Palermo al Consiglio comunale.
«C’è grande confusione. La posizione di Fratelli d’Italia espressa oggi dall’on. Varchi, vicesindaco della città, è chiarissima: il corteo di oggi è una manifestazione politica che non riguarda i diritti, ricordo infatti che in Italia ci sono già le unioni civili, ma la maternità surrogata, già considerata reato nel nostro Paese. Noi siamo convinti che questa pratica fortemente lesiva della dignità della donna, ridotta per contratto ad incubatrice, vada contrastata», ha dichiarato consigliere comunale Fratelli D’Italia Antonio Rini. «Ci sorprende che alcuni colleghi di maggioranza siano caduti nell’equivoco creato dagli organizzatori che prima hanno pubblicizzato sui propri social rabbia e conflitto contro il Governo nazionale e poi hanno fatto retromarcia rivendicando la copertura istituzionale per non meglio precisati diritti che nessuno lede. Per noi queste sono posizioni immodificabili, quindi la domanda sorge spontanea: forse qualcuno vuole continuare a governare Palermo senza di noi e in opposizione al Governo regionale e nazionale? Si accomodino pure… Io credo, invece, che sia il caso di abbassare i toni affinché il consiglio si concentri sugli atti necessari a restituire serenità alla città, piano di riequilibrio e bilancio, entrambi frutto del lavoro decisivo del vicesindaco. Questo è ciò che chiede la città».
“È noto che l’ampia coalizione che sostiene il sindaco Lagalla abbia al suo interno diverse sensibilità politiche. Questo deve rappresentare una ricchezza, pur nella legittima opportunità per ogni partito di difendere le proprie posizioni ideologiche” queste le parole di Domenico Bonanno, capogruppo della Democrazia Cristiana al consiglio comunale di Palermo.
“Nonostante le diverse sensibilità, la nostra forza è rappresentata dalla preminente visione comune di una Palermo che torna alla normalità e che inizia a programmare, che inaugura una partnership virtuosa con i privati, che punta sul turismo, sulla cultura, sul miglioramento dei servizi e sul risanamento delle casse. Invito tutti ad abbassare i toni su un problema che non esiste, perché il Sindaco ha fatto bene a concedere il patrocinio al Pride, esattamente come ha sempre fatto il Comune e come fatto anche da altre giunte di centrodestra. In una società moderna su libertà e diritti non possono esserci divisioni, a prescindere dal recinto ideologico, pur nella certezza che ci siano confini invalicabili e punti fermi, come la maternità surrogata sulla quale siamo assolutamente contrari. Da partito moderato quale siamo, preferiamo costruire ponti piuttosto che ergere muri. Bene ha fatto il sindaco a porsi come garante di tutti e delle svariate sensibilità che animano la nostra città” conclude Bonanno “troverà nel nostro gruppo consiliare un alleato leale nella difesa dei diritti civili e delle libertà individuali.”
«Desidero esprimere piena sintonia con quanto dichiarato dal Sindaco Lagalla in riferimento al Palermo Pride e condivido la sua posizione, in quanto moderata e rispettosa dei diritti di tutti e di ciascuno», dichiara il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Gianluca Inzerillo.
«Soprattutto per chi amministra, su questi temi occorre andare al di là delle ideologie partitiche e concentrarsi sulla tutela delle libertà personali. Per questa ragione sono stato tra i primi sottoscrittori dell’ordine del giorno presentato in consiglio comunale sul contrasto all’omofobia, l’adesione del consiglio al Palermo Pride e la tutela dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali. Ritengo infatti che sia arrivato il momento di andare oltre questo scontro e prendere atto che la società si è evoluta e che ogni palermitano e ogni palermitana ha il diritto di sentirsi riconosciuto nell’esercizio de propri diritti nella propria città».
«Concordo con il vicesindaco Carolina Varchi e sono al suo fianco: non è stato certamente opportuno concedere da parte del Comune e della Città Metropolitana di Palermo il patrocinio al Pride». Lo dichiara Alessandro Aricò (Fratelli d’Italia), aggiungendo: «Si tratta, infatti, di un evento che insieme alla rivendicazione di alcuni diritti certamente legittimi e condivisibili è purtroppo anche vetrina di propaganda politica e ideologica a favore della maternità surrogata».
“Ogni richiesta sul riconoscimento di diritti va ascoltata”, afferma Vincenzo Figuccia, deputato regionale della Lega e questore dell’Assemblea regionale siciliana. “Personalmemte ritengo che l’adozione e il concepimento di figli riguardino l’unione tra l’uomo e la donna. Tuttavia credo che in un’occasione come il Gay pride di Palermo sia utile tralasciare le polemiche e rispettare le posizioni di tutti, a partire da quella del Sindaco, che da primus inter pares e da primo cittadino ha il diritto-dovere di accogliere tutti e non negare le istanze di nessuno. Ciascuno rimane della propria idea, nel rispetto delle posizioni altrui, nella consapevolezza che la libertà di ciascuno finisce, dove inizia la libertà degli altri”.
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