Vigilanza e legalità, assessore Edy Tamajo convoca centrali cooperative per valutare il sistema delle procedure di revisione

L’assessore Edy Tamajo ha convocato lo scorso 30 maggio i rappresentanti regionali delle sei associazioni nazionali di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del movimento cooperativo per un confronto sulle procedure di vigilanza delle imprese cooperative, di competenza del dipartimento regionale alle Attività produttive ex legge n. 59/1992.

L’attività di vigilanza delle imprese cooperative, che avviene attraverso la revisione periodica, riveste un aspetto fondamentale anche in tema di protocolli di legalità e delle “false cooperative” o “cooperative spurie”.
La normativa (art. 12 dlgs 220/2002) prevede infatti che gli enti cooperativi che si sottraggono all’attività di vigilanza o non rispettano finalità mutualistiche siano cancellati dall’albo nazionale degli enti cooperativi. Il reato di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza (art. 2638 CC) è punito con la reclusione da uno a quattro anni.

Ai fini dell’efficacia dell’attività di vigilanza, è importante anche il ruolo delle camere di commercio perché vengano cancellate dai registri delle imprese le cooperative che da anni si sottraggono agli adempimenti, primo fa tutti il deposito dei bilanci. In questo senso è stato espresso un positivo apprezzamento sull’operato del governo regionale, che su proposta dell’assessore Tamajo ha da pochi giorni approvato la riorganizzazione del sistema camerale territoriale siciliano.

Durante l’incontro sono state esaminate operatività e differenze tra i procedimenti nazionali e regionali sulla vigilanza. Se le cooperative aderiscono ad un’associazione di rappresentanza riconosciuta, la loro revisione viene effettuata dall’associazione, cui va versato il pagamento. Nel caso non aderisca ad alcuna associazione, la sua revisione in Sicilia viene svolta dalla Regione, che può svolgerla direttamente ovvero ha la facoltà di affidarne l’esecuzione ad una delle associazioni di rappresentanza. Al tavolo è stato posto l’aspetto che se la Regione discrezionalmente assegna all’esterno la revisione invece di utilizzare il proprio personale, rinuncia ad un introito non percependo l’intero contributo revisionale dovuto dalla cooperativa e, inoltre, assegna l’incarico sulla base di criteri stabiliti che in atto non sono paritetici, ma premiano chi si trova in “posizione dominante”.

L’assessore Tamajo ha preso atto delle criticità, impegnandosi ad una valutazione approfondita della regolamentazione della materia ed al proseguimento del confronto con le centrali cooperative attraverso una nuova convocazione del tavolo in tempi brevi.


(Nella foto, da sinistra, Maurizo Caracci, Capo di Gabinetto assessore AAPP; Edy Tamajo, assessore Attività produttive; Antonino Furnò, dirigente Servizio Vigilanza Cooperative Regione Siciliana)

Dario Fidora

Direttore responsabile