San Paolo Palace di Palermo residenza universitaria, contraria il vicesindaco Carolina Varchi. Replica il presidente Ersu Michele D’Amico
In una nota della scorsa settimana, l’Ersu Palermo ha comunicato di avere chiesto formalmente alla Regione, attraverso il suo presidente Michele D’Amico, di attivare le procedure perché siano assegnati all’ente alcuni beni confiscati alla criminalità organizzata per destinarli a studentati universitari, in particolare gli hotel San Paolo a Palermo e Xiara a Valderice.
In merito si è pronunciata di parere contrario Carolina Varchi, parlamentare FDI e vicesindaco di Palermo: «Il San Paolo Palace è un caso esemplare di gestione dei beni confiscati. Sorprende che qualcuno possa immaginarlo solo come immobile da poter destinare a piacimento a qualsiasi funzione».

«Il San Paolo Palace è una bella storia palermitana da raccontare in tutta Italia – ha dichiarato il vicesindaco Varchi -. Lo Stato ha vinto la sfida con la mafia anche in campo economico, confiscando un’azienda, rendendola pienamente competitiva e riuscendo a mantenere un livello occupazionale elevato per gli standard della nostra città. Per questo motivo mi sorprende che qualcuno possa considerare il San Paolo Palace solo come immobile da poter destinare a piacimento a qualsiasi funzione perchè non è così».
Sul tema di destinare l’albergo confiscato a Palermo ad almeno 500 posti letto per gli studenti universitari, interviene il presidente dell’ERSU, Michele D’Amico, per precisare alcuni aspetti procedurali e replicare alla vicesindaco, intervenuta schierandosi contro l’assegnazione dell’immobile in favore della comunità studentesca.
«Il San Paolo Palace può diventare veramente una bella storia italiana da raccontare ovunque. Lo Stato ha sicuramente vinto la sfida con la mafia e adesso – attraverso l’Agenzia del Demanio – ha candidato il bene confiscato a essere destinato a residenza universitaria comunicandolo formalmente».
Tale attività è dettata dalle norme emanate da governo nazionale Meloni (decreto legge n. 13/2023) che stabilisce che l’Agenzia del Demanio individui beni immobili di proprietà dello Stato da destinare a residenze universitarie, oggetto di finanziamento con specifiche risorse previste nell’ambito delle misure del PNRR.
«L’ERSU di Palermo, aderendo a questa possibilità, garantendo prioritariamente i livelli occupazionali dei lavoratori del San Paolo Palace ha, pertanto, chiesto alla Segreteria Generale della Presidenza della Regione Siciliana di avviare la procedura amministrativa di richiesta di assegnazione del San Paolo Palace di Palermo». Il bene potrà essere destinato a residenza universitaria in considerazione dell’emergenza abitativa in cui versa l’ampia platea di studenti universitari cui ancora non è garantita la possibilità del posto letto, seppure si tratti di studenti meritevoli e bisognosi.
Continua il presidente Ersu Palermo: «L’attività posta in essere dall’ERSU non risponde, quindi, a una “scelta a piacimento” di un bene confiscato alla mafia e oggi proprietà dello Stato – come paventato inopportunamente dalla vicesindaco di Palermo, Carolina Varchi -, quanto invece a un corretto e rigoroso percorso amministrativo, rispettoso di un percorso istituzionale previsto dalle Leggi dello Stato e della Regione.
Una possibilità individuata più generalmente come necessità anche da una stessa Delibera del 2 maggio 2023 della Corte dei Conti, in cui la magistratura contabile, esaminando le funzioni svolte dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, richiede di “restituire slancio e credibilità all’azione istituzionale”.»
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