Cannes e SeeSicily. M5s Ars, dopo sentenza Tar definitiva su Casa Sicilia: “Caso chiuso? Chi paga per i danni d’immagine?”
Definitiva la sentenza con cui il TAR ha bocciato il ricorso della Absolute Blue contro la decisione della Regione Siciliana di revocare l’affidamento diretto delle iniziative di “Casa Sicilia”.
La Corte dei Conti lo scorso gennaio aveva aperto un’inchiesta sulla nuova spesa di 3,7 milioni di euro disposta dall’assessorato al Turismo con affidamento diretto per il bis dell’iniziativa “Sicily, Woman and Cinema”, svolta l’anno scorso a Cannes per 2,2 milioni. Quasi 6 milioni di euro in due anni.
Ma i 5stelle stigmatizzano la vicenda di Casa Sicilia a Cannes insieme a quella di SeeSicily, che indicano come molto più grave e sulla quale hanno chiesto al presidente Ars Gaetano Galvagno una seduta speciale a Sala d’Ercole.
“Caso Cannes chiuso dopo la sentenza del Tar passata in giudicato? Al posto di Schifani eviteremmo di esultare, i danni di immagine recati alla Sicilia dalla disastrosa gestione dell’assessorato al Turismo da parte di Fratelli d’Italia restano, come resta ancora in piedi la vicenda See Sicily, le cui irregolarità e violazioni del codice degli appalti rilevate dall’Audit abbiamo denunciato in conferenza stampa e alla Corte dei Conti”.
Lo affermano il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca e il presidente 5 stelle della commissione Ue Luigi Sunseri.
“La vicenda Cannes e quella successiva relativa a See Sicily- dicono i due deputati 5 Stelle – hanno messo in evidenza una gestione inaccettabile dell’assessorato al Turismo, che a nostro avviso era, ed è, opportuno togliere dalle mani di Fratelli d’Italia, come abbiamo chiesto in conferenza stampa, ma Schifani ha fatto colpevolmente orecchie da mercante”.
“Sul caso See Sicily – concludono De Luca e Sunseri – i rilievi e le irregolarità evidenziati dall’Audit della Regione relativamente alla gestione della comunicazione e dei posti letto sono troppo evidenti per passarci sopra come se nulla fosse. Per questo abbiamo chiesto che della vicenda si occupi l’Ars con un seduta ad hoc sulla quale insistiamo, i siciliani hanno diritto di conoscere la verità dalle voci del presidente Schifani e dell’assessore Amata. Attendiamo la risposta dal presidente dell’Ars Galvagno a cui abbiamo ribadito la richiesta”.
Il Tar Sicilia aveva respinto il ricorso della società contro il provvedimento di revoca adottato dall’amministrazione regionale, a seguito dell’accertamento disposto dal presidente della Regione Renato Schifani, con il quale era stato annullato l’affidamento diretto delle iniziative di “Casa Sicilia” e aveva trasmesso gli atti alle procure della Corte dei conti e di Palermo. La pronuncia aveva dichiarato la legittimità del provvedimento di autotutela adottato su richiesta della presidenza della Regione perché l’aggiudicazione era avvenuta senza gara, in violazione del Codice degli appalti.
“Il caso di See Sicily – ha spiegato l’eurodeputato Ignazio Corrao (Green), che ha presentato un interrogazione alla Commissione Europea a Bruxelles – è altamente emblematico della non perfetta gestione dei fondi UE in Sicilia, soprattutto nel periodo a cavallo della pandemia. All’attività di campagna promozionale prevista per See Sicily erano stati dedicati inizialmente 4,8 milioni nel 2020, poi lievitata a 11 milioni fino a sfiorare i 24 milioni di promozione nel 2022: un aumento in corsa del 600%, in meno di due anni. Un costo elevatissimo solo per la comunicazione, soprattutto se si considera che non c’è stato uno straccio di progettazione dell’intervento, di programmazione dei servizi, né l’individuazione di obiettivi specifici e il dettaglio dei costi per le singole attività, oltre che il mancato rispetto delle procedure previste dal Codice degli appalti. Insomma, una violazione evidente delle normative che regolano la spesa dei fondi, individuate dall’audit della Regione”.
L’assessore al Turismo di FdI, Elvira Amata, era già intervenuta replicando alle critiche: «Le misure di promozione SeeSicily hanno potenziato le presenze nell’Isola».
«Rimaniamo perplessi dalle dichiarazioni del presidente della Commissione sulle attività dell’Unione Europea che utilizza il suo ruolo non a garanzia ma per attaccare l’ex Governo Regionale, con l’aggravante che dimostra di non conoscere la materia». Lo avevano dichiarato i deputati Ars di Fratelli d’Italia commentando quanto affermato da Luigi Sunseri su “SeeSicily” dopo il rapporto dell’Autorità regionale di Audit dei programmi cofinanziati dalla Commissione Europea ed aggiungendo: «Stupisce che Sunseri non sappia che i fondi del SeeSicily qualora non vengano spesi dagli attori del progetto, ossia albergatori piuttosto che agenzie di viaggio, dovranno essere restituiti alla Regione. Stupisce che non sappia che il progetto non elude alcunché sulle norme europee in quanto sono garantiti a tutti i partecipanti, anche europei, i servizi messi in campo. Stupisce pure che non sappia che i fondi – e su l’audit chiederemo conto e ragione al dirigente del servizio – destinati alla comunicazione in televisione e radio non sono sottoposti ad alcuna evidenza pubblica così come previsto dall’art. 17 del codice degli appalti. Sunseri non conosce la materia, quindi, e disattende il suo ruolo di garante della Commissione. Pertanto, sarebbero opportune le sue dimissioni immediate dalla carica di presidente».

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