Palermo, Stadio Barbera escluso da sedi di gioco Europei di calcio 2032, protesta corale

Il motivo della bocciatura di Palermo è da attribuire in primo luogo alla mancanza dei requisiti Uefa dello stadio “Renzo Barbera”. Ma anche diversi altri impianti, fra i 10 prescelti in Italia, presentano forti criticità.

Schifani, governatore Sicilia: «Cauta fiducia su una possibile soluzione a medio termine. Ho riscontrato la disponibilità del presidente Gravina e della Federazione calcio ad esaminare con attenzione l’intera vicenda e mi auguro che la città di Palermo possa rientrare tra le prescelte».
Lagalla, sindaco Palermo: «Ho chiesto di incontrare il ministro per lo Sport Andrea Abodi. La sorprendente decisione che esclude Palermo e la Sicilia penalizza oltre 5 milioni di cittadini concentrando prevalentemente l’evento nell’area centro-settentrionale del Paese.».
Puma, consigliere comunale Palermo: «Non possiamo perdere questa occasione. Palermo è la quinta città d’Italia e la manifestazione sportiva è sicuramente al suo livello».
Corale protesta dei consiglieri comunali palermitani, di maggioranza e opposizione.

Consegnato alla UEFA il Final Bid Dossier di candidatura della FIGC a ospitare in Italia EURO 2032.

Dopo mesi di lavoro coordinato, che ha visto scendere in campo accanto alla Federazione il Governo, il Parlamento, i Comuni e tutti gli altri stakeholder, la documentazione richiesta è ora nelle mani della UEFA: nei prossimi mesi è attesa la valutazione da parte del massimo organismo calcistico europeo che, durante il Comitato Esecutivo in programma il prossimo 10 ottobre, renderà nota la sede degli Europei del 2028 e del 2032. L’altra federazione ad aver presentato il dossier di candidatura per quest’ultima edizione è quella turca.
Le città designate a ospitare la fase finale dell’Europeo sono Milano – Stadio San Siro; Torino – Allianz Stadium; Verona – Stadio Bentegodi; Genova- Stadio Ferraris; Bologna- Stadio Dall’Ara; Firenze – Stadio Franchi; Roma – Stadio Olimpico; Napoli- Stadio Maradona; Bari – Stadio San Nicola; Cagliari – Stadio Unipol.

Palermo, inserita inizialmente nella lista è stata poi lasciata fuori a favore di Cagliari per motivazioni legate all’impatto ambientale: i collegamenti per due isole non sarebbero stati infatti sostenibili. La città di Palermo continuerà a essere coinvolta nell’iter a supporto della candidatura, come sede supplente.

«Il dossier di candidatura dell’Italia per l’organizzazione di UEFA EURO 2032 è ispirato ad un ‘Nuovo Rinascimento’ ha dichiarato il presidente della FIGC Gabriele Gravina –; è stato realizzato attraverso continue connessioni con i territori, da un lato esaltandone le bellezze storiche e artistiche, dall’altro rispettandone l’impatto e la sostenibilità. Il dossier è il frutto di un lavoro intenso, in cui il calcio si è fatto ancora una volta strumento di unità e di aggregazione trasversale».

«Ho chiesto di incontrare il ministro per lo Sport Andrea Abodi e ringrazio il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani per la sua disponibilità ad assumere contatti con il presidente della FIGC Gabriele Gravina che io avevo personalmente sentito nei giorni scorsi», dichiara il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. «Sorprende e dispiace l’estemporanea decisione che esclude Palermo e la Sicilia da una manifestazione calcistica internazionale, penalizzando oltre 5 milioni di cittadini e concentrando prevalentemente l’evento nell’area centro-settentrionale del Paese. La Città di Palermo è certamente in ritardo rispetto al processo di ottimizzazione e potenziamento degli impianti sportivi ma il dossier presentato offre sufficienti garanzie di adeguato rafforzamento delle necessarie infrastrutture nell’arco di quasi dieci anni intercorrente da qui all’avvio degli Europei. Questo solo argomento vale a fornire legittime perplessità sulle motivazioni della scelta, anche in considerazione delle circostanze che, nel passato, la Città di Palermo si è sempre fatta trovare pronta in occasione di simili appuntamenti e che, ad oggi, almeno cinque tra le sedi prescelte non offrono tutti i requisiti richiesti.
Ancora una volta deludono il comportamento e le dichiarazioni di alcuni consiglieri comunali che, invece di associarsi alla legittima protesta dei delusi tifosi siciliani, addebitano all’attuale amministrazione comunale inesistenti responsabilità anche in evidente spregio della verità, avendo proprio loro fatto parte di una maggioranza che ha governato fino a dieci mesi fa, senza nulla realizzare e prevedere in materia di politica dello sport».

«Chiedo al presidente della Regione siciliana, onorevole Schifani e al sindaco di Palermo Lagalla di fare la voce grossa con la Figc. L’evento europeo sarebbe per la città momento di grande sviluppo per l’impiantistica sportiva e per gli operatori del terziario. Non possiamo perdere questa occasione. Palermo è la quinta città d’Italia e la manifestazione sportiva è sicuramente al suo livello». Lo dichiara il consigliere comunale Natale Puma.

«La bocciatura dello stadio palermitano “Renzo Barbera“, è a dir poco sconcertante. È doveroso da parte delle Istituzioni della città di Palermo pretendere urgenti chiarimenti da parte della Federazione che dovrà spiegare quali criteri siano stati adottati per questa scelta», dichiara il vice presidente vicario del Consiglio comunale, Giuseppe Mancuso. «Mi appello alla città tutta, istituzioni in primo luogo, affinché la Federazione faccia un passo indietro e riconosca alla quinta città italiana il prestigioso riconoscimento di poter partecipare agli europei del 2032. Abbiamo 10 anni di tempo per rispondere ai requisiti che l’UEFA richiede per essere pronti a questo importante appuntamento. La città di Palermo per la sua storia merita di partecipare a questo evento calcistico internazionale molto importante».

Una raccolta firme per chiedere alle istituzioni di intervenire affinché Palermo non venga esclusa dalle 10 città ospitanti gli Europei di calcio del 2032 è stata lanciata dal consigliere comunale Domenico Bonanno. «Chiediamo al presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, al ministro dello Sport, Andrea Abodi e al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – dichiara Bonanno – di intervenire affinché la FIGC riveda questa decisione assurda e riconosca a Palermo il palcoscenico internazionale che merita. Invito tutti i siciliani a sottoscrivere la raccolta firme, un modo per dimostrare unità, indignazione e contrarietà nei confronti della scelta assurda di escludere Palermo dalle città ospitanti le partite degli Europei di calcio del 2032, nel caso venissero assegnati all’Italia: un’opportunità di rilancio che Palermo e la Sicilia non possono perdere».

«L’esclusione di Palermo dalla lista delle dieci città italiane candidate dalla FIGC per ospitare il prossimo Europeo 2032 è un fatto molto grave, un’occasione mancata per la città e il suo indotto, che avrebbero potuto beneficiare di un importante sviluppo e flussi turistici». Lo dichiarano il vice presidente della Commissione Sport Giuseppe Miceli e i consiglieri Antonino Randazzo e Concetta Amella (M5s).
«Il fatto che, pur trovandoci a nove anni dalla manifestazione, il Barbera non sia in elenco la dice lunga su quello che Comune e Regione sono stati in grado di comunicare in termini di visione a lungo termine sulla valorizzazione dello stadio, delle infrastrutture e del territorio a contorno. Ridurre il tutto a una questione di mancata manutenzione dell’impianto è semplicemente una scusa rispetto all’assenza di idea di futuro e alla incapacità di fornire risposte adeguate alle richieste della FIGC.
Inoltre, non si può ignorare il fatto che su dieci stadi candidati, ben sei si trovano al nord, mentre solo quattro nel centro-sud, dimostrando un’evidente trazione nordista del Governo nazionale che ha finito per influire sulle decisioni della Federazione. È importante che l’amministrazione comunale e regionale prendano atto di questa situazione e si impegnino a garantire la valorizzazione degli impianti sportivi del nostro territorio, nonché a contrastare eventuali discriminazioni territoriali».

«Dando per scontato che la FIGC abbia fatto una attenta e scrupolosa valutazione tecnica, è evidente che se il fallimento e la ripartenza dalla serie D hanno rappresentato da un nuovo inizio pieno di orgoglio e luce dal punto di vista sportivo, la bocciatura di oggi conferma che quel fallimento continua a pesare dal punto di vista della gestione strutturale dello stadio», dichiara la consigliera Mariangela Di Gangi. «Un fallimento che, nonostante la rinascita dal punto di vista sportivo, richiede, richiederà a maggior ragione adesso, un ragionamento complessivo sugli investimenti per l’impiantistica sportiva di eccellenza e di base, perché l’una è intrinsecamente legata all’altra. Così come il calcio è rinato dal punto di vista sportivo con un impegno corale della città, con un analogo impegno collettivo si deve affrontare il problema strutturale. Non basterà presentarsi col cappello in mano».

 

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