Caro-voli Sicilia. M5s e Pd: Schifani inconcludente. Governatore firma esposto a Procura di Roma contro compagnie aeree
Pellegrino, FI, invita opposizioni Ars a sostenere battaglia istituzionale presidente Schifani: «Mancanza di unità fa il gioco di chi attacca la Sicilia»
Dopo le proteste di M5s e Pd per il protrarsi del caro-voli Sicilia anche per Pasqua, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani firma un nuovo esposto, questa volta indirizzato alla Procura della Repubblica di Roma.
L’ipotesi è quella della “violazione delle norme sulla concorrenza e conseguente abuso di diritto da parte delle compagnie aeree” e per Ita, in quanto di proprietà del ministero dell’Economia ed esercente un pubblico servizio, anche di “abuso d’ufficio”.
L’esposto è stato inviato per conoscenza anche all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (alla quale la Regione ha già presentato dallo scorso 22 dicembre altri due esposti più un’integrazione), al ministro delle Infrastrutture e all’Ente nazionale per l’aviazione civile. Nella stessa data, analogo esposto era stato presentato alla Dg Competition della Commissione Europea.
Un mese fa, il 6 marzo, la deputata regionale del M5s Jose Marano, vice presidente della Commissione Ambiente, Mobilità e Trasporti dell’ARS, aveva chiesto che il presidente Schifani inserisse il Codacons tra i componenti dell’Osservatorio permanente regionale per il trasporto aereo. Il Codacons è il “Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori”, che da anni si batte sul tema, con decine di esposti e denunce e al quale i cittadini si rivolgono per segnalare disservizi e anomalie sul servizio aereo.
«Sul fronte della lotta al caro voli il governo Schifani di concreto fa poco o nulla, praticamente decollano solo le chiacchiere, mentre la Sardegna per tutelare i suoi cittadini, come è giusto che sia, arriva addirittura ad impugnare la legge di stabilità nazionale davanti alla Corte Costituzionale», hanno affermato il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca e il presidente della Commissione UE di Palazzo dei Normanni Luigi Sunseri. «Mentre il governo Schifani si limita a vacue proteste e a operazioni da cui non si cava un ragno dal buco – dice Antonio De Luca – i biglietti aerei continuano ad essere inarrivabili per le tasche di tanti siciliani che di fatto vedono limitato il proprio diritto alla mobilità. Occorre cambiare passo e occorre farlo in fretta anche a costo di controbattere per le vie giudiziarie un governo romano che sta dimostrando di infischiarsene dei problemi dei siciliani e del principio di insularità di fresco inserimento in Costituzione».
«Schifani – dice Sunseri – deve ancora capire di essere il presidente della Regione Siciliana, non un rappresentante di partito. Deve tutelare la sua terra, i suoi cittadini e i diritti costituzionali dei cittadini insulari, ben oltre la propria appartenenza politica».
Il governatore aveva replicato che «Dal primo giugno partiranno i collegamenti da Catania e Palermo verso Milano e Roma gestiti da Aeroitalia, che ha già venduto 3-4 mila biglietti a tariffe eque». Il prezzo medio del Palermo-Roma sarà di 80 euro a tratta, con tariffe minime di 30 euro e massime di 150 euro. «Da parte di Ita – continua Schifani – ho registrato un margine di disponibilità, aumenteranno il numero dei voli ad aprile, ma non basta».
Martedì 4 aprile il governatore Schifani aveva inviato una altra segnalazione ai ministri Giorgetti e Salvini. Nell’esposto di oggi alla Procura di Roma il presidente della Regione afferma: «È di palmare evidenza che se le compagnie aeree, in una determinata tratta ove la domanda di voli in un certo periodo dell’anno è superiore all’offerta, operano tutte quante contemporaneamente, tacitamente e consapevolmente, la rarefazione dei voli a tariffe più vantaggiose (attraverso il contingentamento del numero degli stessi) ed una offerta a seguire (e parallela fra le Compagnie) degli stessi voli a costi progressivamente innalzati, apparentemente rispettano le norme sulla concorrenza, ma concretamente abusano del proprio diritto all’esercizio dell’attività imprenditoriale a svantaggio del diritto all’equo costo della mobilità per i viaggiatori che dovrebbero avvalersi degli effetti benèfici della liberalizzazione dei costi dovuti al mercato ove opera la libera concorrenza».
Per la Regione, la situazione è ancora “più grave se esercitata da una Compagnia privata di proprietà del ministero dell’Economia, esercente un pubblico servizio, che attraverso tali ipotizzate violazioni possono arrecare ingiusti vantaggi patrimoniali al proprio bilancio ed ingiusti svantaggi patrimoniali ai viaggiatori». Per il presidente della Regione la «situazione è aggravata dalla condizione di insularità della Sicilia che limita già a monte le possibilità di scelta dei mezzi di trasporto da parte dei viaggiatori».
Una condizione di svantaggio territoriale che – si legge nell’esposto – «è ancora più marcata per i nativi o residenti dell’Isola che in determinati periodi dell’anno (in verità sempre più spesso fortunatamente per il turismo) si trovano a dovere pagare il costo della mobilità allo stesso prezzo di tutti gli altri viaggiatori e, addirittura, in concorrenza con loro».
«Il principio della concorrenza concretamente attuato dalle Compagnie – prosegue il documento – alla fine sembra più un esercizio di velocità per i consumatori che possono prenotare con largo anticipo piuttosto che un principio di mercato libero che dovrebbe garantire in primo luogo il diritto alla mobilità da parte dei soggetti appartenenti alla comunità svantaggiata di nativi o residenti di un’Isola».
«Sul tema del caro voli che colpisce la Sicilia, il Partito democratico conferma ancora una volta di non avere alcuna cultura istituzionale. Perché se c’è un tema che dovrebbe unire la politica e le istituzioni in Sicilia, è proprio questo», ha dichiarato il presidente dei deputati di Forza Italia all’Ars, Stefano Pellegrino. «Nessun governo regionale si è mai impegnato tanto come quello guidato da Renato Schifani, che sta combattendo a tutti i livelli il comportamento gravissimo delle compagnie aeree e che ha ottenuto l’attivazione di nuove numerose tratte di un terzo vettore, aprendo il fronte della concorrenza.
Se il PD vuole fare qualcosa di utile per la Sicilia, si unisca a questa battaglia e faccia proposte concrete, oppure la smetta di lanciare accuse strumentali che fanno solo il gioco di chi non ha rispetto per i diritti dei siciliani».
La Regione si riserva fin da ora, nel caso in cui la Procura dovesse accertare fatti penalmente rilevanti, di costituirsi parte civile nel procedimento.