Sanità, stabilizzazione precari covid Sicilia, firmato protocollo d’intesa sindacati con assessorato regionale che riguarda 4000 lavoratori

Siglato tra Regione Siciliana e le organizzazioni sindacali Cimo, Cisl Medici, Cisl Fp Sicilia, Ugl Salute Sicilia e Fedir il protocollo di intesa per la stabilizzazione del personale precario impiegato durante l’emergenza Covid.

“Abbiamo firmato il protocollo d’intesa sottopostoci dall’assessore regionale della Salute, Giovanna Volo per senso di responsabilità – dichiara il segretario regionale CIMO Giuseppe Bonsignore – e per evitare il rischio di bloccare o rinviare a data da destinarsi l’intera procedura”. Diverse altre sigle del settore si sono infatti astenute dal sottoscrivere l’accordo.

“Dispiace per la spaccatura delineatasi alla fine tra le sigle sindacali – continua Giuseppe Bonsignore – ma non condividiamo le posizioni assunte da altri dal momento che l’Assessore ha oggi dimostrato una significativa apertura, accogliendo diverse richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali, emendando il testo originario con l’impegno di emanare entro 15 giorni una direttiva ai commissari delle aziende sanitarie siciliane in cui sarà ribadita la priorità delle procedure di stabilizzazione sulla mobilità e su quelle concorsuali (peraltro stabilite in una giurisprudenza ormai consolidata). Da parte nostra – conclude il segretario regionale Cimo – non c’è stato quindi un atto di fede nei confronti dell’assessorato ma la presa d’atto di impegni precisi inseriti nello stesso protocollo firmato ieri che non ha fatto altro che richiamare la normativa vigente in materia di stabilizzazioni dei precari e, sulla base di questa, indicare i criteri di priorità per l’accesso alle procedure da seguire”.

“Il protocollo sottoscritto oggi è la prova che il dialogo sostenuto con forza dalla Cisl Fp Sicilia ha consentito di arrivare ai risultati migliori possibili in favore dei lavoratori.” È questo il commento di Paolo Montera e Marco Corrao, rispettivamente segretario generale e segretario regionale con delega alla Sanità del sindacato maggiormente rappresentativo, la Cisl Fp Sicilia

“L’accordo sottoscritto all’assessorato della Salute dall’assessore Giovanna Volo e dai sindacati sui criteri per la stabilizzazione del personale è una tappa importante di un percorso che darà certezza e dignità a questi lavoratori”. Così il segretario della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio, commenta la firma del protocollo per la stabilizzazione degli oltre 4000 precari della sanità.  “L’obiettivo – della Cisl – aggiunge – è quello di chiudere la pagina del precariato stabilendo regole precise e parametri chiari e quest’intesa va esattamente in questa direzione, perché fissa modalità e principi certi”.
L’accordo prevede che il personale che abbia i requisiti previsti dalle norme venga stabilizzato secondo alcuni  criteri di priorità. Anzitutto dovrà essere in servizio al momento della pubblicazione dell’avviso di ricognizione. In caso di ulteriori posti disponibili sarà data precedenza a chi è stato assunto a tempo determinato a seguito di selezione pubblica. Terzo criterio è quello per l’assunzione di quel personale che ha maturato i requisiti anche con contratti diversi. In questo caso occorre che la qualifica per cui si verrà stabilizzati sia quella in cui si è svolto servizio prevalentemente. Quarto criterio è  quello della precedenza ai dipendenti che hanno lavorato con contratti a lavoro flessibile e che sono risultati idonei non vincitori di concorso. Infine, in caso di ulteriori posti disponibili, potranno essere assunti – dopo avere sostenuto un pubblico concorso – coloro che hanno lavorato presso le aziende sanitarie con contratti a lavoro flessibile.
“Le nostre istanze sono state accolte” affermano Montera e Corrao, che spiegano: “La Cisl Fp Sicilia ha ottenuto che  possano essere assunti coloro che hanno raggiunto i requisiti temporali anche con contratti diversi. Accettata anche la nostra richiesta che i soggetti da stabilizzare possano rimanere in servizio nelle more del completamento delle procedure. Bene anche – proseguono – la previsione di tempi certi per lo svolgimento delle stabilizzazioni. Le aziende sanitarie infatti avranno 30 giorni dalla firma del protocollo per stilare il piano del fabbisogno e 60 per chiudere gli avvisi di ricognizione. Rimane il rammarico – concludono Montera e Corrao – per le mancate stabilizzazioni per quel personale tecnico per il quale, ad oggi, non è stata data ‘copertura’ legislativa. Per questo personale la Cisl Fp è impegnata a tutti i livelli per trovare una soluzione”.

Al protocollo durante il tavolo conclusivo sono state approvate alcune modifiche e integrazioni. È stato ribadito che nella ricognizione sará tenuto conto di chi avrà maturato i requisiti al 31.12.2023. Il punteggio premiale massimo attribuibile nella valutazione curriculare sarà pari fino a sette punti. Per il personale che ha lavorato con contratti a lavoro flessibile, potranno fare il concorso senza discriminazione sia coloro che sono in servizio che coloro non lo sono perché non hanno avuto prorogati i contratti. Infine l’assessorato accettando la proposta della Cisl Fp Sicilia farà una direttiva per fare sì che le aziende che hanno già bandito o bandiranno concorsi diano priorità a tutto il personale interno in possesso dei requisiti come previsto dal protocollo, al fine di evitare sicuri contenziosi.

“Il profondo senso di responsabilità che nutriamo nei confronti di migliaia di lavoratori ci ha portato a condividere un percorso ben definito con tanto di cronoprogramma ed indicazioni precise che saranno fornite alle Aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione siciliana”, dichiarano il segretario regionale della Ugl Salute Carmelo Urzì e l’aggiunto Raffaele Lanteri.
“Abbiamo avuto la possibilità, finalmente, di mettere nero su bianco l’impegno che il sistema sanitario regionale dovrà assumere sin da ora, che è quello di garantire le stabilizzazioni per gli aventi i requisiti, nonchè al personale non stabilizzabile la previsione di una “premialità” di punteggio nei bandi di concorso. Inoltre abbiamo anche stabilito di dare priorità nelle immissioni in servizio a questi validi professionisti, che tanto si sono spesi quando il sistema stesso lottava contro il Covid-19. Vogliamo ringraziare, infine, l’Assessorato regionale che ha accolto le nostre osservazioni, utili a migliorare il testo del protocollo”.

“È un risultato importante per tutti i lavoratori. Era la strada tracciata dal governo Meloni con il decreto Milleproroghe, una strada che fin dal mio insediamento ho personalmente seguito anche all’interno della commissione sanità di cui faccio parte”, commenta il deputato nazionale FdI, Francesco Ciancitto.

Il documento firmato il 31 marzo a piazza Ottavio Ziino consentirà di assumere a tempo indeterminato: il personale, dirigenziale e non dirigenziale, sanitario, sociosanitario e amministrativo reclutato dagli enti del servizio sanitario nazionale, anche con contratti di lavoro flessibile e anche qualora non più in servizio; e il personale che abbia maturato, o che maturerà al 31 dicembre 2024, alle dipendenze di un ente del servizio sanitario nazionale almeno diciotto mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno sei mesi nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022. Il processo di stabilizzazione dovrà avvenire sempre in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni degli enti e delle aziende (compresi l’Ircss “Bonino Pulejo” e l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia) e nei limiti di spesa.
Definiti anche i criteri di priorità con cui si procederà alle stabilizzazioni, cominciando da quanti al momento della pubblicazione dell’avviso di ricognizione, saranno in servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato presso l’Azienda procedente. A seguire, in caso di ulteriori posti disponibili, la precedenza è riconosciuta via via ad altri dipendenti, secondo principi di precedenza stabiliti dal protocollo.
Resta ferma la possibilità per le aziende, fino al completamento dei percorsi di stabilizzazione, di garantire il mantenimento in servizio del personale ritenuto necessario per assicurare la continuità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza.
Per il restante personale, escluso dalle procedure di stabilizzazione e che abbia maturato almeno sei mesi di servizio durante il periodo dell’emergenza, le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale sono autorizzate a riconoscere un punteggio premiale nella valutazione curriculare pari a 0,3 per mese, sino ad un massimo di 7 punti.

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