Critiche su 3,7 milioni per bis mostra fotografica Sicilia a Cannes. Schifani chiede conto a Scarpinato
La Regione Siciliana finanzia per il secondo anno consecutivo la mostra “Sicily, women and cinema“, aumentando la spesa precedente da 2,2 a 3,75 milioni di euro. Le opposizioni attaccano la scelta del governo regionale: “Cifre imbarazzanti, si pensi piuttosto alla pianta organica sanitaria”.
Perché investire 6 milioni di euro a Cannes nello slogan “donne e cinema” di proprietà di una società del Lussemburgo invece di fare un festival biennale che porti il mondo del cinema in Sicilia.
Il presidente della Regione Renato Schifani ha dichiarato di avere appreso la notizia da un articolo pubblicato ieri da un quotidiano siciliano e ha inviato una lettera all’assessore regionale del Turismo, sport e spettacolo Francesco Scarpinato, con la quale invita «a fornire tutti i dettagli con la documentazione degli atti rispetto alle determinazioni assunte».
Obiettivo dichiarato dell’iniziativa, presentata dall’allora assessore Manlio Messina nel 2021 a Cannes – il più prestigioso festival del cinema internazionale – è “mettere in mostra l’enorme potenziale che la nostra Isola offre alle produzioni cinematografiche. Un set naturale unico e variegato, mare, montagna, ambienti molto diversi ma tutti territorialmente molto vicini e, grazie al clima, utilizzabili tutto l’anno. Per le case di produzione la Sicilia è un luogo ottimale per girare, avere ambientazioni uniche e contenere i costi”.
È lecito ci si chieda però, utilizzando soldi pubblici, se per “attrarre in Sicilia un numero sempre più alto di produzioni cinematografiche internazionali e il cine-turismo”, spendere 6 milioni di euro in due anni per andare a Cannes sia l’iniziativa più adeguata. Magari sarebbe opportuno fare un analisi costi-benefici per rendersi conto quanto un’iniziativa del genere è produttiva; se conviene farla lì piuttosto che a Venezia, alla Mostra internazionale del cinema oppure a Los Angeles, al Premio Oscar, manifestazioni più antiche e non meno prestigiose. Non sorprende la perplessità sollevata dall’avere assegnato direttamente la realizzazione ad una società del Lussemburgo senza gara. O che venga chiesto cosa giustifica, per pubblicizzare la Sicilia, la reiterata scelta proprio del format “Woman and Cinema” di proprietà di quella particolare ditta lussemburghese, che conduce ad un impegno così dispendioso.
Se l’obiettivo è quello di promuovere con continuità la Sicilia come location cinematografica e destinazione turistica, con 6 milioni di euro si potrebbe lanciare un festival biennale internazionale del cinema in una delle tante splendide località siciliane, investendo direttamente e concretamente in un’attrattiva manifestazione nell’Isola, che nel tempo non potrebbe che produrre positive attività di aggregazione e crescita culturale e turistica. Facendo venire il mondo del cinema in Sicilia e non, al contrario, pagando “gli ospiti della Regione” per farli andare a Cannes.
Circa 6 milioni di euro (3,75 milioni per il 2023, dopo i 2,2 spesi nel 2022) per allestire la mostra fotografica “Sicily, women and cinema” della Regione siciliana al festival cinematografico di Cannes.
Sul caso ha presentato un’interrogazione parlamentare presentata dal capogruppo Michele Catanzaro e firmata da tutti i deputati regionali del gruppo Pd all’Ars.
Chiesto di chiarire quali siano stati i motivi per scegliere di “affidare l’organizzazione dell’evento con procedura negoziata e dunque senza bando pubblico alla Absolute Blue, società del Lussemburgo che risulterebbe avere appena quattro dipendenti”.
Sarebbero previsti oltre 311mila euro per lo shooting fotografico da realizzare in Sicilia, 2 milioni e 700mila per l’affitto di “Casa Sicilia” e lo svolgimento di “vari eventi a Cannes”, 227mila euro per “spese d’agenzia”. Tra le voci di spesa, 920mila euro per “affitto salone e decorazione”, 306 mila per i pannelli pubblicitari, 511 mila per “animazioni e conferenza stampa”, 790mila per la manodopera, e infine 30mila per le spese relative agli “ospiti della Regione” che andranno a Cannes.
Nell’interrogazione si chiede di sapere “se non si ritiene di dovere rivedere l’importo complessivo destinato all’evento ed utilizzare le risorse residue per altre iniziative”; “se si ritiene congrua la spesa prevista in ogni singola voce rispetto ai risultati attesi”; “quale sia l’impatto economico previsto per il territorio regionale dall’organizzazione del citato evento e quale sia stato l’impatto dell’edizione che si è svolta nel 2022”; “le ragioni per le quali non siano state coinvolte aziende siciliane”; “se l’azienda del Lussemburgo alla quale sarebbe stato affidato l’evento sia considerata solida e meritevole di ricevere contributi pubblici”; “chi siano ‘gli ospiti della Regione’ per i quali si prevedono 30 mila euro per i costi di partecipazione”.
“In queste ore sentiamo parlare di cifre imbarazzanti e spropositate per l’allestimento di una mostra fotografica che sponsorizza la Sicilia a Cannes: quasi 4 milioni di euro che stridono con quelle che sono le reali emergenze della Regione”, afferma il capogruppo di Forza Italia al Parlamento siciliano, Michele Mancuso in merito all’evento “Sicily, women and cinema”. “Lo dico alla luce di ciò che è lo spaccato dell’attuale sanità locale, chiamata nei prossimi mesi a fare i conti con l’incertezza di una pandemia che ancora non è stata sconfitta. Vogliamo parlare dei professionisti del settore sanitario quali gli psicologi, i biologi, gli psicoterapeuti e tutte quelle figure che si sono rivelate essenziali nella lotta al covid e che oggi lamentano un monte ore lavorativo ridotto all’osso? Appena 6 ore a settimana rispetto alle 36 che inizialmente l’azienda sanitaria garantiva”.
“Perché è successo? Semplice, perché ad oggi, nonostante una richiesta sempre più in crescita di professionisti del settore, non è stata avviata una seria revisione della pianta organica sanitaria regionale – continua il Parlamentare azzurro. Se infatti durante l’apice dell’emergenza covid, l’Asp ha arruolato addetti ai lavori garantendo un monte ore in grado di offrire all’utenza un servizio meritevole, adesso gli stessi devono dividersi le ore in funzione di quanto previsto da una pianta organica del tutto inadeguata e sottodimensionata. Una pianta organica che non solo non garantisce prestazioni dignitose ai cittadini, ma che mortifica il futuro di tanti giovani professionisti del settore, che durante il covid hanno messo a repentaglio la propria salute per il bene degli altri”.
“Da politico, da padre ma soprattutto da cittadino mi chiedo: come avremmo fatto senza di loro? Va bene che ci sia stata una mini proroga per garantirne la continuità lavorativa – aggiunge Mancuso – purché nel frattempo si sfrutti tale periodo per trovare una soluzione seria per garantire al servizio sanitario regionale la permanenza a pieno regime di figure qualificate e necessarie. Pertanto – e lo dico in funzione di un ragionamento costruttivo – piuttosto che pensare alla promozione del brand Sicilia all’estero, dovremmo renderlo credibile innanzitutto all’interno del nostro territorio. Per farlo occorre dare risposte a reali criticità come quelle in ambito sanitario”.
“Con tutto il rispetto per un ramo importante dell’azione di governo quale è il turismo – conclude il deputato di Forza Italia – credo che in tale frangente storico occorra essere credibili, non imbarazzanti. Quando si è in emergenza si pensa prima alla sopravvivenza, poi al resto. Se ancora c’è qualcuno che non lo ha capito, dal punto di vista lavorativo in Sicilia siamo in piena crisi. Per cui l’approccio dell’azione politica deve essere severo e coerente. Lo dobbiamo a tutti quei ragazzi che decidono di restare sul territorio e che meritano rispetto”.
“Sembra surreale che il presidente Schifani non solo si dica sorpreso della mostra a Cannes della quale pare abbia appreso dai giornali, ma addirittura annuncia che chiederà chiarimenti – contesta sulla vicenda “Sicily, women and cinema” Danilo Lo Giudice, coordinatore dei gruppi all’Ars di Sicilia Vera e Sud chiama Nord – Il presidente deve dirci, a questo punto, se vive nel Palazzo del governo regionale e parla con i suoi assessori”. E aggiunge: “Siamo di fronte ad uno spreco di risorse pubbliche incredibile. Per promuovere la Sicilia a Cannes quest’anno serviranno ben 3,7 milioni di euro e dobbiamo sentire il presidente Schifani affermare che non ne sapeva nulla. Ci sono più aspetti che non tornano in questa vicenda: dalla storia della società a cui sono state destinate le risorse al fatto, piuttosto anomalo, di aver scelto di affidare questi soldi senza alcun bando. Ci aspettiamo risposte e soprattutto ci aspettiamo che sappia come vengono spesi i soldi dei siciliani”.