Cracolici attacca Schifani su Montante, interviene Calderone: “Accostamenti pretestuosi, invenzioni e mascariamento”
Regionali Sicilia, Cracolici (PD) attacca il candidato governatore Schifani (FI) imputato nel processo dell’inchiesta Montante, accostando la sua situazione a quella di Totò Cuffaro, eletto presidente nel 2006 e decaduto nel 2008 dopo la sua condanna in primo grado con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
«Con Schifani rischiamo incubo Cuffaro – esprime Antonello Cracolici -. Così come Cuffaro quando si è ricandidato nel 2006 anche Schifani è imputato in un delicato processo.
Al di là di una sua eventuale condanna, che non gli auguro, la Sicilia non può permettersi di avere un presidente che vive in un limbo giudiziario, in attesa di una sentenza che potrebbe farlo decadere, soprattutto con i progetti per 50 miliardi del PNRR per la Sicilia, dei fondi europei, dei fondi nazionali, e dei fondi di rimodulazione della vecchia programmazione».
Cracolici, deputato Ars uscente, si ripresenta nella lista provinciale di Palermo del PD. Schifani è sotto processo, nell’ambito dell’inchiesta che ha portato alla condanna di Montante, per violazione del segreto istruttorio.
Tommaso Calderone, avvocato penalista, capogruppo di Forza Italia all’Ars e candidato alla Camera: «Cracolici non avendo nulla a cui aggrapparsi fa dichiarazioni tipiche di chi non ha nulla da perdere. Nell’attuale processo Montante a nessuno degli imputati viene contestato il reato di mafia e men che meno al presidente Schifani, per cui l’accostamento alla vicenda Cuffaro è dolosamente pretestuoso – afferma Calderone -. Cracolici si occupi di trovare i voti per sé stesso piuttosto che inventare inesattezze con l’obiettivo di adottare la tecnica del mascariamento».