Forza Italia insiste su dimissioni Armao, ora candidato presidente del Terzo Polo: “È vicepresidente e assessore della Regione su nostra designazione”
Indette le elezioni il 25 settembre, Musumeci ha dichiarato che “il governo regionale sarà al lavoro sino all’ultimo giorno”. Ma Forza Italia vuole che da subito non ne faccia più parte Gaetano Armao.
Miccichè attacca Armao mettendo in guardia il candidato del centrodestra Renato Schifani: “Con i suoi ‘indignati’ si prese la vice presidenza della Regione, ora sta facendo esattamente la stessa operazione. Invito l’amico Schifani a non farsi infinocchiare”.
Tommaso Calderone, capogruppo FI all’Ars, critica aspramente Armao per avere accettato “la proposta del Terzo Polo che lo ha designato candidato alla Presidenza della Regione. Prima di accettare la candidatura, non ha avuto la sensibilità di dimettersi da vicepresidente e assessore regionale”. Sullo stesso tono il vicecapogruppo FI Michele Mancuso, che esorta a lavorare “per dare finalmente ai siciliani un governo solido, senza dare credito a ingrati e opportunisti della politica, come Gaetano Armao, che da assessore regionale in carica e ancora in quota Forza Italia perché non si è dimesso, si candida con Carlo Calenda e Matteo Renzi per evitare di sparire dalle scene”.
“Ho subito dall’onorevole Miccichè e dal suo entourage cinque anni di aggressioni personali e politiche, così come il presidente Musumeci”, ha replicato Armao all’Adnkronos. “Evidentemente chi ha deciso di disconoscere e contrastare i risultati di un governo che avrebbe dovuto supportare si mette fuori da solo”.
Dimissioni di presidente, vicepresidente e assessori, cosa dicono le norme della Regione Siciliana
La legge regionale 28 ottobre 2020, n. 26 detta le “norme relative al funzionamento della forma di governo regionale, alla nomina ed alla revoca degli Assessori, alla conclusione anticipata della legislatura, in attuazione degli articoli 9, 10 e 8 bis dello Statuto della Regione”. L’art. 8 dispone che le funzioni di Presidente della Regione sono assunte, nei limiti dell’ordinaria amministrazione, dal Vicepresidente o, in mancanza, dall’Assessore piu’ anziano per età, sino all’insediamento del nuovo Presidente della Regione, ma la norma entrerà in vigore con la prossima legislatura.
Nello Musumeci ha dichiarato che fino al 25 settembre, data delle elezioni regionale, lavorerà “con lo stesso impegno e lo stesso entusiasmo del primo giorno”. Lo Statuto regionale conferisce infatti, a Presidente e Assessori, “nel periodo tra lo scioglimento dell’Assemblea e la nomina del nuovo Governo” la potestà di compiere atti di ordinaria amministrazione. È Musumeci che, legittimamente, continua a decidere se convocare la Giunta, come anche sulla “nomina e revoca gli Assessori, tra cui un Vicepresidente che lo sostituisce in caso di assenza o di impedimento”.
Non c’è dubbio, quindi, che sino all’insediamento dei nuovi organi vige la “prorogatio”, tanto per l’Assemblea che per il Governo regionale. Il resto è politica.