Emergenza rifiuti, TAR annulla atti Regione che ha negato modernissimo impianto di biotrattamento a S. Filippo Mela. Ance Messina a Musumeci: “Ora date il via ai lavori”

Un’altra condanna sull’operato del governo Musumeci nella gestione dell’emergenza rifiuti. Annullato il decreto dell’assessore al Territorio Ambiente Toto Cordaro che ha negato, nonostante la gravissima situazione in Sicilia, la realizzazione di uno stabilimento per la biodigestione anaerobica che produce biometano da immettere in rete e compost per usi agricoli.

Annullati anche gli atti con cui la CTS, commissione tecnica specialistica, istituita allo scopo di velocizzare e rendere più efficiente l’intera procedura istruttoria, ha bloccato per due anni il via ai lavori dando poi parere negativo agli impianti di San Filippo del Mela, ponendo uno stop burocratico in piena emergenza rifiuti alla realizzazione di un polo di transizione energetica ed economia circolare.
Emerge l’inerzia con cui il governo Musumeci non avrebbe controllato negli ultimi anni l’efficienza dell’operato della Commissione tecnica specialistica dell’ARTA, costituita da almeno trenta consulenti esterni alla Regione, vero e proprio collo di bottiglia dove si arenano per anni e anni le procedure autorizzative, che invece dovrebbero concludersi perentoriamente entro 240 giorni.

Ricciardello, Ance Messina, a Musumeci: “Polo ambientale S. Filippo, realizzare gli investimenti”

“Accogliamo con particolare soddisfazione la sentenza del Tar che consente alla società A2A di sbloccare l’iter per la realizzazione di un investimento da 35 milioni di euro nella nostra provincia”
La dichiarazione del presidente di Ance Messina, Pippo Ricciardello, riguarda la costruzione dell’impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani a San Filippo del Mela che consentirebbe di smaltire, in piena sicurezza, 75mila tonnellate di umido, bloccata per due anni da un provvedimento dell’assessorato Territorio e ambiente che negava l’avvio della costruzione di uno stabilimento per la biodigestione anaerobica mirata alla produzione di biometano da immettere in rete e di compost per usi agricoli.
“L’anno scorso – prosegue Ricciardello – avevamo sollevato il grave problema con una nota al presidente della Regione Nello Musumeci perché questo stop burocratico influiva in modo decisivo sul programma di investimenti previsto da A2A per il polo della transizione energetica e dell’economia circolare che avrebbe portato risorse sul territorio per circa 450 milioni di euro. Un progetto a nostro parere, così come per i sindacati e per le stesse organizzazioni ambientalistiche, di enorme rilevanza economico-produttiva e strategica per l’intera Sicilia, con importanti ricadute anche per rendere efficiente lo smaltimento dei rifiuti.
Leggiamo, quindi, con uno spirito positivo le considerazioni dei giudici amministrativi – sottolinea Ricciardello – quando evidenziano la non sussistenza di ostacoli all’impianto di trattamento, e che lo stesso sia dimensionato tenendo in considerazione il fabbisogno di trattamento della frazione organica della provincia di Messina, con prospettive di ampliamento anche per quelle di Catania, Enna e Palermo, considerando, inoltre che nemmeno le aree provinciali di Siracusa e Trapani possiedono stabilimenti in grado di fare questi interventi, con costi pesantissimi per la collettività, sia in termini finanziari che ambientali, considerando i chilometri coperti dai mezzi per trasportare a smaltimento questi scarti dell’umido.
Si tratta di un segnale incoraggiante per il nostro settore – conclude il presidente dei costruttori messinesi – perché si aprono possibilità di lavoro nelle opere edilizie ed infrastrutturali, ma soprattutto la piena realizzazione del polo previsto da A2A sarebbe un passo avanti fondamentale per tutta la Sicilia verso la modernità e la vivibilità, non soltanto ambientale”.

 

Dario Fidora

Direttore responsabile