Mazzarà, Musumeci conferma punto di svolta nella politica sull’emergenza rifiuti. Sul nuovo impianto di trattamento si decide il 22 luglio

Musumeci annuncia che la decisione in merito all’autorizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti a Mazzarrà Sant’Andrea è in dirittura d’arrivo, in coerenza con le precedenti iniziative del governo regionale per la messa in sicurezza della vecchia discarica di Contrada Zuppà.

Autorizzare il nuovo modernissimo polo di trattamento dei rifiuti a Mazzarrà Sant’Andrea è indispensabile per risolvere in tempi brevi la messa in sicurezza dell’adiacente discarica, la “bomba ecologica ad orologeria” chiusa per saturazione dal 2014.

Nello Musumeci
Nello Musumeci, presidente Regione Siciliana

È quanto è emerso dalla riunione convocata lo scorso 5 luglio dal presidente Nello Musumeci a Palazzo d’Orleans con tutti i soggetti istituzionali coinvolti, presenti anche i rappresentanti dell’azienda privata Asja che ha proposto il progetto di finanza con cui realizzare senza alcun costo pubblico il nuovo impianto, che si sosterrebbe economicamente producendo biogas e compost pregiato con processi anaerobici, senza la diffusione di odori sgradevoli nell’ambiente.

Cruciale l’enigma da sciogliere al tavolo di confronto sulle cause e determinazioni che costringono tuttora ad adottare il costosissimo trasporto dei rifiuti fuori dalla Sicilia e rallentano le autorizzazioni di impianti di trattamento non inquinanti che producono energia e ricchezza. La vicenda di Contrada Zuppà potrebbe risolversi positivamente già il 22 luglio con la prossima riunione della CTS, la commissione tecnica specialistica dell’assessorato al Territorio e ambiente. L’iter per autorizzare il nuovo impianto, e porre fine all’emergenza non solo dei 57 comuni che fanno parte della SRR Messina Provincia ma di un molto più ampio territorio in tutta la Sicilia orientale, doveva risolversi entro 120 giorni e dura ormai da 15 mesi. Intanto però, è già prevista da agosto la procedura per il trasporto dei rifiuti fuori dall’Isola.

Toto Cordaro
Toto Cordaro, assessore Territorio e Ambiente Regione Siciliana

Il nodo da sciogliere a Mazzarrà Sant’Andrea, ormai emblematico dell’intera politica regionale sull’emergenza rifiuti, è l’impasse che ha visto finora bloccato il progetto del nuovo impianto di trattamento all’avanguardia, che attende l’autorizzazione PAUR a firma dell’assessore all’Ambiente Toto Cordaro. Ai Comuni del territorio serve un sito dove conferire i rifiuti che si accumulano nelle strade e in una moltitudine di piccole discariche abusive, e i sindaci lamentano di non avere affatto le risorse economiche per trasportarle fuori dall’isola. Un’emergenza che diviene disastro ecologico e sanitario per la mancata realizzazione di impianti di trattamento moderni che – al contrario delle discariche, dove i rifiuti si conferiscono e accumulano fino a saturarne la capacità, rendendo necessario creare sempre nuove discariche inquinanti che devastano l’ambiente – sono siti industriali in cui dai rifiuti si produce ricchezza, risorse come biogas, compost e materiale pregiato da riuso che proviene dalla raccolta differenziata.

Aurelio Angelini
Aurelio Angelini, presidente Commissione tecnica specialistica ARTA

Durante la riunione del 5 luglio, il presidente della CTS Aurelio Angelini ha spiegato che il motivo del ritardo è stato l’orientamento della Commissione di anteporre la messa in sicurezza della discarica preesistente prima di dare il permesso per i nuovi impianti nel sito adiacente. Angelini ha inoltre espresso dubbi sul dimensionamento del nuovo impianto, che sarebbe in sostanza eccessivo rispetto al fabbisogno.

Rosario Sidoti, presidente della SRR Messina Provincia e sindaco di Montagnareale, ha ribadito l’errore evidente che ha condotto finora a far confliggere due problemi diversi con la loro coerente soluzione. Il “sito orfano” della discarica chiusa nel lontano 2014 per le sue emissioni inquina l’ambiente, ma questo è un problema gestionale unicamente della Regione, tuttora irrisolto. Il nuovo impianto proposto dalla SRR, da attivare nelle adiacenze della vecchia discarica, non solo non inquina ma produce ricchezza, si autosostiene senza oneri pubblici ed è in grado di trattare anche il percolato del vecchio impianto che, spiega il presidente Sidoti, “attualmente viene trasportato in Calabria, a costi esosi e quantitativi limitati, quando, invece, potrebbe quasi immediatamente essere smaltito in loco ed in quantità triplicata. Ciò ha determinato, finora, un continuo esborso di risorse pubbliche regionali, molto significativo”. La SRR ha fatto presente inoltre che il Piano d’Ambito non va assoggettato a parere VAS e che “il dimensionamento del polo impiantistico, così come rappresentato dal Prof. Angelini, non teneva conto degli Accordi di sovrambito posti in essere dalla scrivente con la SRR Isole Eolie e con altri Comuni, i più popolosi (e dunque maggiori produttori di rifiuti) di altra SRR limitrofa”.

La CTS, Commissione tecnica specialistica, è stata istituita dall’art. 91 della lr 9/2015 “al fine di accelerare il rilascio delle autorizzazioni ambientali”. È costituita da almeno 30 commissari esterni all’amministrazione regionale, consulenti nominati dall’assessore al Territorio e ambiente “per il supporto allo svolgimento delle istruttorie per il rilascio di tutte le autorizzazioni ambientali di competenza regionale”. Fornisce il cosiddetto PIC, parere istruttorio conclusivo, acquisito il quale l’autorità decisoria competente, l’assessore al TA, emana il decreto che autorizza o nega l’autorizzazione PAUR. In merito alla conclusione del procedimento, la CTS deve espletare la sua attività in modo che dalla data di convocazione della conferenza dei servizi alla decretazione dell’autorizzazione PAUR trascorra un arco temporale non superiore al termine perentorio di 120 giorni.

Rosario Sidoti
Rosario Sidoti, presidente SRR Messina Provincia

La posizione dei 57 Comuni della SRR, esposta al presidente Musumeci, è quindi contraria ad agire arginando l’inquinamento della vecchia discarica e trasportando i suoi liquami in Calabria, ma sostiene invece l’urgenza di autorizzare nuovi impianti di trattamento in loco. La SRR ha precisato “che il rilascio del PAUR avrebbe immediatamente determinato l’immissione di denaro da parte del Concessionario per il revamping (ristrutturazione industriale) dell’impianto di trattamento del percolato già presente sulle aree dove sorgerà il polo impiantistico e già previsto nel progetto complessivo del polo impiantistico; tale impianto è fondamentale per garantire il continuo emungimento del percolato che, in sostanza, rende attualmente instabile il corpo della discarica. Con le modalità attualmente impiegate, l’obiettivo della messa in sicurezza della discarica è a nostro modesto avviso irraggiungibile”. Per superare le obiezioni del CTS mosse da Angelini, si è proposta quindi la soluzione di inserire nel suo parere conclusivo la condizione che l’azienda privata Asja si faccia carico contestualmente della gestione del percolato.

Il presidente Musumeci ha preso atto dei chiarimenti, espressi con evidente spirito collaborativo, e ha tenuto a dichiarare dopo la riunione: “Non tolleriamo speculazioni politiche su un tema che dopo quarant’anni vede la Sicilia finalmente a una svolta, con la scelta dei termoutilizzatori e la crescita della differenziata”. Il comunicato diffuso alla stampa dalla Presidenza della Regione riporta come “dalla riunione è emerso che per mettere in sicurezza la discarica di contrada Zuppà è prioritariamente è necessario riattivare e potenziare l’impianto di trattamento del percolato e procedere alla copertura della vasca, per evitare infiltrazioni di acque meteoriche che comporterebbero instabilità del rifiuto abbancato e maggiore produzione di percolato. Operazione che si è impegnata a portare a termine la società Asja Ambiente, titolare del project financing per realizzare il nuovo impianto di compostaggio, trattamento del biogas e meccanico-biologico, e che è in attesa di valutazione da parte della Cts del dipartimento Ambiente, il cui parere è previsto per il prossimo 22 luglio. Contemporaneamente la Regione sta portando avanti l’iter per la chiusura definitiva della discarica, secondo la normativa vigente, in base al progetto redatto dall’ingegnere Michele Ministeri, attualmente in fase di aggiornamento, per un importo di circa 12 milioni di euro che trovano copertura con risorse destinate ai siti orfani”.

Due giorni dopo la riunione, il Tar ha annullato i pareri del CTS e il decreto assessoriale che negava l’autorizzazione di un impianto dalle caratteristiche analoghe a quelle di Mazzarrà, per la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento e recupero della frazione organica dei rifiuti urbani (FORSU) nel Comune di San Filippo del Mela.

Ci sono dunque tutti gli elementi perché la positiva conclusione della vicenda di Mazzarrà Sant’Andrea determini significativamente la conferma di quel punto di svolta sulla politica regionale sull’emergenza rifiuti di cui la Sicilia ha bisogno.


Nella foto in copertina, il sito di Contrada Zuppà nel Comune di Mazzarrà Sant’Andrea dove dovrebbe realizzarsi il nuovo impianto di trattamento dei rifiuti, che metterà anche in sicurezza l’adiacente vecchia discarica. In basso, un’immagine dell’incontro alla Presidenza della Regione Siciliana sull’iter di autorizzazione ancora in corso.

incontro Presidenza Regione Siciliana su impianti conferimento e trattamento rifiuti a Mazzarrà Sant'Andrea

Dario Fidora

Direttore responsabile