Calderone: “Fallimentare la politica sui rifiuti del governo Musumeci. Solo toppe e caos. Sprechi, invece di impianti. Il caso Mazzarrà”

“È inaccettabile, insopportabile, inammissibile che da 15 mesi l’impianto di trattamento all’avanguardia di Mazzarrà Sant’Andrea aspetti la firma di un provedimento mentre in tutta la Sicilia i rifiuti sono per strada”, è la denuncia del deputato regionale Tommaso Calderone.

“Si parla oggi di termovalorizzatori ancora da realizzare, ma non di chiudere il ciclo dei rifiuti, come invece prescritto. Si stanziano 45 milioni per trasportare ‘altrove’ i rifiuti, ma non si sa ancora con quali criteri ripartirli ai Comuni, al collasso economico”.

Sull’emergenza rifiuti in Sicilia appena pochi giorni fa a Sala d’Ercole è intervenuto con decisione l’on. Tommaso Calderone, capogruppo di Forza Italia all’Ars.
All’affermazione dell’assessore Baglieri che “il problema rifiuti richiede una visione politica e una soluzione trasversale necessaria”, Calderone, autorevole esponente di maggioranza, ha replicato: “I siciliani devono avere chiara la sfera delle competenze. Noi siamo il Parlamento, chiamato a legiferare, ma il potere esecutivo, governare, è competenza della Giunta. Non si può giocare a scaricabarile sul Parlamento. La Sicilia è allo stremo, non si possono accettare più, oggi, discorsi di programma: è il momento del consuntivo. Parlamentari e sindaci hanno il fiato sul collo dei cittadini: le nostre città sono invase dai rifiuti”.

Calderone poi ha affrontato l’iter dell’impianto di compostaggio e produzione di biometano di Mazzarrà Sant’Andrea, bloccato dalla burocrazia regionale. “Per quanto riguarda l’impiantistica e in particolare il ritardo dell’impianto di trattamento dei rifiuti che lei conosce, in provincia di Messina, sa da quanti mesi si aspetta il PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Ambientale)? Da 15 mesi. E in questi 15 mesi, che cosa è stato fatto? Come sono stati sollecitati dal governo regionale gli organi che da 15 mesi devono deliberare e inspiegabilmente non hanno deliberato?”
“Lei sa – continua Calderone – quanto potrebbe essere risolutivo l’impianto di Mazzarrà non solo per la provincia di Messina, ma per la Sicilia orientale. È inaccettabile, insopportabile, inammissibile che da 15 mesi per motivi burocratici la Sicilia è ferma e i rifiuti sono per strada. La Sicilia non lo può accettare. E chi ci doveva pensare, il Parlamento a sollecitare?”

Calderone passa poi alla “questione termovalorizzatori”, cioè ai 7 impianti in tutta l’Isola previsti da Musumeci, con tanto di conferenze stampa. “È stato istituito – chiede il deputato – il nucleo di valutazione che dovrebbe completare l’analisi delle 7 proposte? Sono stati individuati i luoghi? Sono stati predisposti i piani di fattibilità? Perché sennò ai siciliani cosa diciamo?”

Dalle ultime notizie, la programmazione si sarebbe oggi ridotta al solo avvio delle procedure per la realizzazione di due termovalorizzatori. “È stato previsto – incalza Calderone – con la presenza dei termovalorizzatori un ciclo completo dei rifiuti? O meglio, che il ciclo del trattamento dei rifiuti venga chiuso? Perché se parliamo di termovalorizzatore, che è solo un ingranaggio nel complesso meccanismo di gestione del sistema rifiuti, stiamo prendendo in giro i siciliani. Perché certamente i termovalorizzatori servono, ma con due termovalorizzatori soltanto – diciamolo chiaro forte e alto – non si risolve il problema”.

Calderone affronta infine il problema dell’enorme costo di trasferimento dei rifiuti. “Con una delibera di giunta del febbraio 2021 sono stati destinati 45 milioni di ristori ai Comuni per il trasporto dei rifiuti fuori provincia. I comuni della provincia di Messina della Srr, che non ce la fanno più, sono allo stremo e sono pronti a portare i rifiuti fuori provincia. Ma chi li pagherà? Che fine hanno fatto i milioni annunciati dal Governo Musumeci? E quali sono i criteri di riparto? Comuni virtuosi, popolazione?
Io desidero sapere questo, a tutela della nostra gente. È inutile che parliamo di programmi, di termovalorizzatori, e facciamo conferenze stampa”.
“Io sono il presidente di un gruppo parlamentare di maggioranza in questo Governo”, conclude Tommaso Calderone: noi abbiamo il compito risolvere i problemi, ma in questi 5 anni non li abbiamo risolti. Oggi dobbiamo certificare il nostro fallimento. Auspico solo che questi 3 mesi possano servire per mettere qualche toppa”.

Giuseppe Pagano

Direttore responsabile