Il sistema dei trasporti in Sicilia pensa al futuro via nave. Una nuova “Autostrada del Mare” sulla linea Catania-Gaeta
Attivare la nuova linea Catania-Gaeta di collegamento marittimo da e per la Sicilia. È stato questo il tema centrale durante il “Meeting Nazionale sui trasporti – La Sicilia in Europa”, che si è svolto sabato 14 maggio al Grand Hotel Baia Verde di Acicastello, organizzato dal Centro Studi Assotir con il Fondo Conoscenza e la partecipazione tecnica di Bureau Veritas.
I lavori moderati brillantemente dalla giornalista Katia Scapellato hanno visto avvicendarsi diversi esponenti, politici e tecnici, legati al mondo del trasporto e dell’autotrasporto, che hanno dipanato ogni aspetto legato alla nascita, tanto auspicata, di questa nuova tratta che porta con sé molteplici benefici.

Benefici illustrati già nei saluti dal “padrone di casa” dell’evento, il presidente del Centro Studi Assotir e vice presidente nazionale Assotir, Pino Bulla: “Il settore dei Trasporti in Sicilia, nel guardare alla Penisola e ai Paesi Europei, si rende conto, oggi più che mai, di essere emarginato dai rincari energetici e dalle distanze che penalizzano il mercato libero. La lunga percorrenza per raggiungere i mercati del Centro/Nord Italia e d’Oltralpe ha acuito le difficoltà imprenditoriali legate all’autotrasporto nell’espletamento del proprio lavoro. Non è sbagliato quindi – continua Bulla – auspicare che, con il dovuto sostegno della Regione Siciliana, si possa concretizzare un servizio di Trasporto più efficiente; con un minore impatto nei confronti dell’ambiente; una maggiore tutela del personale viaggiante, in termini di rispetto sia delle loro condizioni psicofisiche sia della sicurezza sul lavoro; minor utilizzo della rete stradale a vantaggio degli altri fruitori e con la certezza di minori incidenti; maggiore serenità di tutta la committenza anche, ovviamente, a quella legata al settore dell’agricoltura.
“Realizzare tutto questo – precisa Bulla – richiede il ripristino del servizio marittimo ro-ro/pax (trasporto tir più cabine), non più della linea CT/NA ma con prospettive diverse, tenendo conto che recenti normative stanno incidendo notevolmente sul percorso veicolare: cronotachigrafo e CdS (Codice della Strada). Ecco perché ritengo – continua Bulla – che la linea Catania/Gaeta/Catania, mai avviata, sia la migliore soluzione tecnica ed economica, per lenire gli inconvenienti che patisce il settore dell’Autotrasporto”.
La lunga mattinata ha visto avvicendarsi gli interventi di vari esponenti del mondo imprenditoriale, politico e universitario quest’ultimo rappresentato dall’intervento del prof. Rosario Faraci, docente di Principi di Management ed ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università degli Studi di Catania, che ha illustrato, con metodo e slide, quali sono i numeri da prendere in riferimento e quali le strade da percorrere (anche) per cambiare la visione collettiva che vede ancora l’imprenditore dell’autotrasporto alla stregua di un “padroncino”, mentre nella realtà rappresenta ben altro a cominciare dalla professionalità con cui deve garantire che il trasferimento di un prodotto arrivi a destinazione nei tempi corretti e quindi nel rispetto di tutte le normative a questo collegate.
Indispensabile l’intervento del Codacons, rappresentato dall’avvocato penalista cassazionista Isabella Altana che ha sostituito il presidente Francesco Tanasi, assente per una spiacevole indisposizione, che ha ribadito la necessità di un intervento immediato del Governo nazionale sull’aumento spropositato, e ingiustificato, del prezzo dei carburanti.
L’ex sottosegretario di Stato all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione è entrato nel cuore dell’SOS, lanciato dagli agricoltori e dagli autotrasportatori, indicando le strade da percorrere in maniera positiva e strigliando, con forza, tutte le istituzioni sull’impegno che bisognerebbe perseguire nell’uso proficuo di tutti i finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea. Averlo mancato ci ha portato, oggi, a dipendere da Paesi terzi per prodotti agricoli che la Sicilia avrebbe potuto produrre senza alcun problema, a cominciare dal grano duro.
Grande assente di oggi la politica, se si esclude l’intervento del dott. Ettore Foti, capo di gabinetto dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, retto da Marco Falcone, che ha ribadito non solo “un grande Sì a doppia cifra da parte della Regione Siciliana, a questa nuova autostrada del mare, ma anche la possibilità di un finanziamento regionale per tutte le nuove tratte che sfruttano il mare come collegamento”.
Tra le sorprese della giornata una in particolare ha catalizzato l’attenzione di tutta la platea: scoprire che l’ing. Francesco Di Sarcina, da due mesi presidente del Sistema Portuale del Sud-Est Sicilia, è nato a Gaeta. Una coincidenza che ben si sposa con il fermento che ha caratterizzato l’intero svolgersi dei lavori del meeting. “Oggi ho visto la voglia di fare qualcosa di nuovo – dice Di Sarcina -. Ho visto i rappresentanti delle categorie (come il Consorzio di Tutela della carota novella di Ispica IGP e quello di Tutela del Pomodoro Pachino IGP) che hanno fatto capire quanta voglia c’è di crescere e raccogliere sfide. Quello che si legge è tipico della nostra terra, è che manca un’orchestra. È un’iniziativa da solisti o quasi, e quindi è sull’orchestra che bisogna lavorare per portare a casa le conclusioni che sono, senza dubbio, interessanti. Mi riferisco ovviamente a ciò su cui posso esprimere un giudizio: l’attivazione di nuove linee. Il presidente di un’autorità portuale sogna di far nascere nuove linee, di far crescere i traffici dei propri porti, sarebbe assurdo se non plaudessi a iniziative che mirano ad allargare le prospettive. Il passo da fare per raggiungere questo obiettivo è uno studio di fattibilità completo di tutti gli attori. In questo momento momento lo studio che ho letto – che è una buona base – dice che dal punto A al punto B si riesce ad avere un’economia di scala ragionevole e quindi è fattibile, ma non guarda l’intasamento dei porti, non guarda i costi spiccioli del sistema portuale e dei collegamenti a terra. Ma soprattutto si rivolge a un porto funzionante e questo, purtroppo, non è. Il porto di Catania soffre purtroppo di ferite strutturali da risanare. Se il mondo è interessato a creare un collegamento sistema portuale/Sicilia orientale/mercati del centro nord, io dico apriamo una discussione – non un tavolo, sia chiaro chiosa Di Sarcina, perché sono convinto che i tavoli si aprono quando non si vogliono fare le cose -. Io ci sono”.
“Fondamentale è sviluppare il trasporto intermodale dalla Sicilia per ovvie risposte ai costi elevati sia del trasporto su gomma che per i costi ambientali e quelli fisici dei lavoratori, inoltre la sicurezza dell’intermodale è una esigenza delle committenze”, ha affermato nel suo intervento Riccardo Galimberti, Consigliere nazionale Confcommercio. “Rispetto ai parametri europei siamo molto indietro di numerosi punti percentuali ed addirittura alla metà di quelli di Svizzera e Austria, ad esempio. Inoltre tale sviluppo non deve essere inteso in senso riduttivo come rimedio o correttivo bensì strutturato come sistema avanzato in grado di offrire a tutta l’utenza – nel senso più lato – standard avanzati di soddisfazione.
Questo sistema, naturalmente, deve correlarsi ad un impegno da parte delle istituzioni oltre che nel potenziamento infrastrutturale (di lungo periodo), di un immediato piano correlato al PNRR che sostenga tutti gli operatori del trasporto ed i committenti affinché l’intermodalità diventi il cavallo di battaglia per risultati economici/sociali importanti. Appare scontato che per la realtà siciliana l’alternativa alla gomma è il mare! A tal fine, anche qui lo studio dei partner a 360 gradi appare una esigenza immediata e risolutiva!”.
“La nuova Autostrada del Mare Catania-Gaeta che si sta presentando oggi è importante perché tenta di risolvere una problematica strutturale che ricade principalmente, ma non solo, sugli operatori della Sicilia”, spiega Claudio Donati, segretario nazionale Assotir. “La via del mare è una strada, per certi aspetti obbligata. Il fatto che si creino ulteriori opportunità è sicuramente positivo in termini pratici, ma non dobbiamo dimenticare gli effetti benefici a cascata a iniziare dalla riduzione delle emissioni di C02. Questa nuova tratta Catania-Gaeta è quindi una strategia che trova il plauso di Assotir nazionale e nello stesso tempo si inserisce perfettamente con le linee guida perseguite dal Governo nazionale.
“Aver pensato a Gaeta come scalo sul continente rappresenta un’opportunità di sviluppo per un indotto imprenditoriale dell’area compresa tra Roma e Napoli e tra il Tirreno e l’Adriatico. Il porto di Gaeta soffre ancora di alcune difficoltà d’ordine viario, ma trarrebbe benefici incredibili dal trovarsi a metà strada tra Civitavecchia e Napoli sviluppando un bacino industriale e commerciale di grande interesse”.
La filosofia del progetto Catania/Gaeta/Catania
Il progetto punta sul concetto di intermodalità e di innovazione della catena logistica, intese come interventi di razionalizzazione volti a:
– individuare scelte adeguate di trasferimento modale (massimizzare i benefici del trasporto combinato)
– contenere e razionalizzare i costi interni
– contenere e razionalizzare i costi esterni
– incrementare la sostenibilità.
In Italia, su percorsi con distanze oltre i 500 km, circa il 66% per cento delle merci viaggia su gomma e solo il 4% su nave.
La Sicilia è per l’appunto la più grande isola del Mediterraneo e risulta illogico limitarsi ad usufruire in maniera parziale e non integrata del mare come via di trasporto e comunicazione, penalizzando lo sviluppo delle sue potenzialità.
Per quanto in Italia l’offerta di servizi marittimi – soprattutto ro-pax, (cioè merci e passeggeri) – sia aumentata a partire dal 2001, va comunque ricordato che il traffico merci spostato dalla gomma al mare rimane inferiore al 5% del totale. L’attivazione dell’Autostrada del Mare Catania/Gaeta eliminerebbe un ingente quantitativo di autoarticolati deviandolo dal traffico dello Stretto di Messina. Si eliminerebbero così 180-240 veicoli al giorno sulla direttrice Messina – Villa S. Giovanni e sulla A3, per raggiungere il mercato di Fondi (uno dei più appetibili del centro Italia) da un tratta alternativa: Gaeta infatti dista da Fondi 23,8 km lungo la SS7, percorribili in 30 minuti.
Bisogna sottolineare inoltre che su scala globale il trasporto marittimo contribuisce solo per il 3,3% al totale delle emissioni di CO2, a fronte del 22% provocato dalle modalità su strada o rotaia.
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