Attività produttive, insediato comitato Zes Sicilia orientale. Turano: “Ora realtà pienamente funzionanti”. Armao: “ZES siciliane le più vantaggiose d’Italia”

Zone economiche speciali. Nella riunione di insediamento del Comitato d’indirizzo della Zes Sicilia orientale è stato approvato il regolamento interno e sono state sottoscritte le convenzioni con gli istituti di credito e finanziari.

«Le Zes sono pienamente funzionanti. Insediato ieri il comitato di indirizzo della Sicilia orientale, di fatto la struttura di governo, che consentirà la reale partenza delle Zes siciliane». 
Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, nel corso della riunione del comitato di indirizzo della Zes Sicilia orientale convocata oggi ad Augusta dal commissario straordinario del Governo, Alessandro Di Graziano, nella sede dell’Autorità del Sistema portuale del mare Sicilia orientale ad Augusta.
«Siamo soddisfatti del fatto che delle 69 Zes presenti in Europa, due sono siciliane – continua Turano -. Con la norma approvata all’Ars, le “SuperZes” oggi costituiscono un reale trampolino di lancio per l’economia siciliana, su cui il governo regionale sta puntando con ulteriori agevolazioni fiscali parametrate ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa. L’obiettivo è incrementare gli investimenti produttivi nella regione e attrarre nuovi capitali da parte di imprenditori interessati a localizzare nell’Isola le loro aziende».
Il comitato di indirizzo della Zes Sicilia orientale si compone, oltre che del commissario straordinario di Governo, Di Graziano, e dell’assessore alle Attività produttive, Turano, anche del presidente dell’Autorità del Sistema portuale del mare Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina, del presidente dell’Autorità del Sistema portuale Stretto, Mario Mega, del rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri, Giuseppe Assenza, del rappresentante del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Roberto Liotta, e del rappresentante dell’Irsap, Salvatore Maugeri.
«La stessa composizione del comitato individua le opportunità di relazione e di indirizzo che si possono dare alla Zes Sicilia orientale – dichiara il commissario Di Graziano – Approvate oggi tre convenzioni con i due principali istituti di credito nazionali, Unicredit e Intesa, e con Irfis, l’istituto finanziario più rilevante in Sicilia: si tratta di strumenti da consegnare agli imprenditori per agevolarli ulteriormente negli investimenti».

Legge di Stabilità 2022-2024: approvate agevolazioni aggiuntive per le “Super ZES”

Gaetano ARMAO
Gaetano ARMAO, vicepresidente ed assessore all’Economia della Regione Siciliana

L’Assemblea Regionale Siciliana ha appena approvato l’art. 7 della Legge di stabilità regionale per il triennio 2022-2024, “Agevolazioni in favore delle imprese localizzate nelle zone economiche speciali della Sicilia“ (le cosiddette SuperZes).
“Il Governo della Regione, nel solco dell’impegno profuso a supporto delle Imprese che investono in Sicilia, ha proposto una misura che rafforza l’attrazione degli investimenti in Sicilia, grazie a fiscalità di sviluppo e a contributi alle assunzioni. Le ZES siciliane diventano così le più vantaggiose d’Italia.”. Così il Vicepresidente ed Assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao.
La norma introduce un regime fiscale ulteriormente agevolato a favore degli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES), che vengono parametrati ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa.

Ars approva le Super Zes, Lantieri (Ars): “Con mio emendamento priorità al rilancio delle Aree interne”

Luisa Lantieri
Luisa Lantieri, deputato ARS

“Ieri in aula all’Ars mi sono battuta affinché fosse approvato un mio emendamento alla norma fondamentale per attirare ancora di più gli investimenti sul nostro territorio, ovvero quella sulle “super Zes”. Grazie a tale emendamento però, anche le Aree Interne tornano ad essere protagoniste, perché potranno avvalersi di ulteriori vantaggi fiscali. Dunque anche le imprese localizzate all’interno delle Aree interne della Sicilia centrale, potranno beneficiare di un regime fiscale ancora più agevolato, parametrato ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivate dall’attività svolta. Una grossa opportunità con ricadute anche in termini occupazionali. Per rilanciare la nostra economia servono misure straordinarie. Questa lo è. Sono soddisfatta perché il Parlamento siciliano, decidendo di approvare la mia iniziativa, ha compreso l’importanza che hanno le Aree Interne dell’entroterra siciliano nell’ottica di un indotto locale e regionale”. Lo afferma la deputata regionale di Forza Italia, on. Luisa Lantieri.

Sicilia occidentale, Sicindustria: Palermo non è allo stato attuale un territorio attrattivo per le imprese. Occorre un tavolo di confronto periodico tra imprenditori e istituzioni, che coinvolga gli ordini professionali come supporto alla progettazione

La situazione critica su cui intervenire con urgenza è stata rappresentata con chiarezza attraverso i dati emersi esattamente un mese fa, in occasione dell’incontro “Pnrr e Zes: infrastrutture e aree industriali per la Palermo del futuro”, organizzato da Sicindustria Palermo e che ha messo attorno allo stesso tavolo imprenditori, rappresentanti delle Istituzioni e docenti universitari. Palermo è agli ultimi posti in Italia come “performance delle reti di trasporto”: fatto 100 il dato nazionale raggiunge un punteggio di 20 sull’accessibilità stradale; 42 su quella ferroviaria; 105 su quella portuale; e 50 su quella aeroportuale. Solo per avere un’idea più nitida, Milano ha un indice di accessibilità stradale pari a 160; ferroviaria a 220 e aeroportuale a 170. Dati sottolineati da Tullio Giuffré, associato Strade, Ferrovie e Aeroporti dell’università Kore di Enna, e che già da soli basterebbero per descrivere una situazione insostenibile, «cui però si aggiunge -­ ha affermato il presidente di Sicindustria Palermo, Giuseppe Russello – anche il grado di totale disconnessione delle aree industriali rispetto al tessuto metropolitano, gap che oggi potrebbe essere superato grazie ai fondi del Pnrr e alle opportunità delle Zes, le Zone economiche speciali».
C’è comunque un significativo indicatore positivo: nonostante le difficoltà, il tessuto imprenditoriale locale resiste e continua ad investire. Basti pensare che nelle tre aree industriali della città metropolitana (Carini, Brancaccio e Termini Imerese) si contano circa 1.700 imprese per un totale di oltre 10 mila dipendenti e un fatturato prodotto di circa 4 miliardi di euro. «Gli imprenditori – ha aggiunto Russello – sono rimasti nelle aree industriali resistendo, nonostante la mancanza di servizi e l’assoluta inadeguatezza delle infrastrutture. Oggi c’è un allineamento siderale irripetibile: abbiamo le risorse finanziarie, le agevolazioni fiscali e player importanti che stanno cercando di allocarsi in Sicilia. Ma occorre che tutti i tasselli vadano al proprio posto perché il rischio è che crolli l’intero sistema. Per questo come Sicindustria chiediamo che si istituisca un tavolo di confronto periodico che coinvolga non solo imprenditori e istituzioni, ma anche gli ordini professionali che possono dare un supporto alla progettazione. Se si riesce a ricostruire il tessuto produttivo della provincia e a interconnetterlo con il resto del territorio, tutta la collettività ne trarrà vantaggio».
Tra gli investimenti prioritari per lo sviluppo infrastrutturale, Sicindustria ha indicato il nuovo collegamento autostradale tra la A19 e la A29 (costo dell’investimento 1.022 milioni, tempi di realizzazione 72 mesi); il collegamento autostradale tra il porto e la circonvallazione di Palermo (costo investimento 1.298 milioni, tempi 93 mesi) e il potenziamento dell’accessibilità autostradale dei poli industriali metropolitani dei comuni di Carini e Termini Imerese (costo investimento 1.180 milioni, tempi investimento 59 mesi).
Opere necessarie, secondo gli industriali, anche per rendere realmente attrattivo il territorio e quindi per sfruttare a pieno l’opportunità delle Zes. Prospettiva che dovrà supere il muro della burocrazia che finora ha bloccato o comunque reso farraginoso ogni passaggio.

Imprese, Cappadona (cooperative AGCI): “Burocrazia siciliana lenta e inefficiente, ostacolo da abbattere per rilancio economia”

Michele Cappadona, presidente AGCI Sicilia
Michele Cappadona, presidente AGCI Sicilia

«Accogliamo con soddisfazione la notizia dell’insediamento e dell’approvazione del regolamento che definisce la governance per l’avvio della ZES Sicilia Orientale”, dichiara Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia. “Auspichiamo che lo strumento delle ‘Super Zes’, come già enfaticamente sono state battezzate, anche attraverso le ulteriori agevolazioni attivate in finanziaria, possano operare con procedure rapide ed efficienti, caratteristiche molto lontane dagli attuali standard della burocrazia siciliana. Nessun investitore straniero, infatti, opererebbe realisticamente in Sicilia, sapendo quante pastoie, complicazioni e lentezze vengono cronicamente imposte alle nostre aziende. Le Zone economiche speciali possono essere oasi felici dove sperimentare buone prassi, ma bisogna voltare pagina e cambiare passo. Oasi felici, ma comunque non isolate – continua Cappadona -. Come già coralmente sottolineato da tutti gli attori del sistema produttivo, gli ambiziosi risultati di crescita economica che si vogliono ottenere dipendono strettamente anche dalle infrastrutture di collegamento, ordinario ed intermodale. Un tema che appartiene ai miti della Sicilia. Che il PNRR sia un’occasione irripetibile è un mantra. Ma – conclude Cappadona – la velocità della programmazione degli strumenti di contrasto alla crisi post-covid e all’emergenza energia collegata alla guerra in Ucraina, appena agli inizi, sarà il parametro ineludibile per confidare in risultati concreti. La politica sappia governare la burocrazia».