Pnrr rifiuti, 70 milioni di progetti Rap, Comune di Palermo non carica dati portale. Trizzino (M5s): “Trenta milioni persi, inaccettabile silenzio dell’amministrazione comunale”

Bando Ministero della transizione ecologica. L’amministratore unico di RAP, Girolamo Caruso, ha replicato alle accuse su presunte responsabilità della Rap per la mancata presentazione di progetti per 30 milioni a valere sul Pnrr rifiuti.

La Rap – afferma Caruso – ha caricato il progetto da 40 milioni cui era stata delegata; il valore delle iniziative non caricate dal Comune sulla piattaforma del Mite vale 30 milioni di euro.

«La Rap, per guadagnare tempo (prima ancora cioè di capire se sarebbe stata delegata in tutto o in parte da SRR Palermo Area Metropolitana o dal Comune, atteso che, entrambe non disponevano delle necessarie professionalità) – dice Girolamo Caruso – ha portato avanti 10 progetti sulla “linea A” del bando del Mite da circa 1 milione di euro ciascuno (8 progetti riguardanti i Centri Comunali di Raccolta-CCR, un progetto relativo alla realizzazione di 15 Isole Ecologiche intelligenti e un progetto per l’avvio di un sistema di “Fleet Management” per la gestione dei mezzi adibiti alla raccolta differenziata nel porta a porta); 2 progetti della “linea B”: uno di 40 milioni (impianto di produzione di biometano da frazione organica della raccolta differenziata) e l’altro di 20 milioni di euro circa (impianto di valorizzazione della frazione secca da raccolta differenziata, nello specifico plastica/metalli e carta/cartone). In totale, quindi, circa 70 milioni di euro di investimenti per Palermo, con provvista economica a fondo perduto.
Qualche giorno prima della data entro cui originariamente inviare i progetti al Mite (14 febbraio us), la SRR ha delegato Rap per l’impianto di produzione di biometano ed ha deciso di delegare il Comune (piuttosto che la Rap) per l’impianto di valorizzazione della frazione secca. Su quest’ultima iniziativa, tuttavia, il Comune non ha – a sua volta – ritenuto di dover coinvolgere Rap in una qualche maniera (nonostante fosse stata Rap a sviluppare l’intera necessaria progettualità). Il Comune ha deciso anche di non dover delegare Rap neppure sulle 10 iniziative della linea A, nonostante anch’esse fossero state sviluppate da Rap (sin da tutto principio) e fossero già pronte per essere caricate sul portale, già in occasione della originaria scadenza del 14 febbraio.
Rap – continua l’AU Rap Caruso – ha regolarmente caricato l’iniziativa che gli era stata delegata da SRR (impianto di produzione di biometano dalla frazione organica della Raccolta Differenziata), senza imbattersi in alcun “problema tecnico”.
Il Comune, invece, che da un lato non aveva ritenuto di dover delegare formalmente Rap o di coinvolgerlo formalmente in qualche maniera, a quanto pare (stando agli Organi di Stampa) non è riuscito a caricare sulla piattaforma del Mite alcuna delle 10 iniziative della linea A, ne’ l’iniziativa della linea B che gli era stata delegata da SRR, per dichiarati “problemi tecnici” che Rap, lo ripeto, non ha incontrato.
Il valore delle iniziative non caricate dal Comune sulla piattaforma del Mite è di 30 milioni di euro».

“Le dichiarazioni dell’amministratore unico di Rap, Girolamo Caruso, confermano la denuncia del M5S e di Legambiente sui milioni di euro andati in fumo per gli impianti di raccolta e gestione dei rifiuti. Un fatto di una gravità inaudita, se si pensa che queste somme erano destinate a realizzare progetti che alla città di Palermo servono più del pane. Ben 8 centri comunali di raccolta, 15 isole ecologiche ‘intelligenti’ e un impianto di trattamento della frazione secca della raccolta differenziata per un ammontare di 30 milioni di euro, persi perché il Comune non ha fatto in tempo a caricare i progetti sul portale del Ministero dell’ambiente”.
Lo dichiara il deputato regionale del Movimento 5 Stelle e componente della commissione Ambiente dell’Ars Giampiero Trizzino, che nei giorni scorsi, insieme con la capogruppo al consiglio comunale di Palermo Viviana Lo Monaco e parallelamente a Legambiente Sicilia, aveva denunciato l’inaccettabile, ennesimo flop progettuale e burocratico nelle procedure di istanza nell’ambito del Pnrr.
“Stando alle dichiarazioni di Caruso, infatti – spiega Trizzino – il Comune (e non la Rap) non sarebbe riuscito a caricare sulla piattaforma del Ministero nessun progetto e, a scanso di equivoci, sempre Caruso spiega che per quanto riguarda la piattaforma, questa funzionava regolarmente e ciò è dimostrato dal fatto che poco prima la stessa Rap ne aveva fatto uso, dice l’amministratore unico, ‘senza imbattersi in alcun problema tecnico’. Ora, in questo caos fatto di inefficienze e silenzi almeno una cosa è certa: le spiegazioni da parte dell’amministrazione comunale, che stranamente a Caruso non ha ancora replicato, devono arrivare e devono essere convincenti”.

“La città di Palermo – conclude il deputato – produce ogni mese oltre 25 mila tonnellate di rifiuti ed appena il 16% riesce ad essere differenziato. Tutto il resto, a costi esosi per le tasche dei palermitani vaga per la Sicilia in cerca di una discarica disponibile. Questa situazione disastrosa può essere risolta prioritariamente mettendo i cittadini nelle condizioni di fare la raccolta differenziata. I centri comunali di raccolta, allo stesso modo delle isole ecologiche, sono strumenti fondamentali per raggiungere questo obiettivo ed il fatto che il Comune abbia perso l’occasione di realizzarli praticamente a costo zero, la dice lunga sull’interesse che davvero si ha verso la risoluzione di questo problema che ci trasciniamo da decenni”.

La vicenda è stata fra temi dell’incontro organizzato ieri da Legambiente ai Cantieri culturali alla Zisa, al quale hanno partecipato per il Movimento 5 Stelle la capogruppo Viviana Lo Monaco e Daniela Tumbarello, consigliera della sesta circoscrizione.


(Nella foto, Daniela Tumbarello, Viviana Lo Monaco e Giampiero Trizzino)