Servizi sociali Palermo, prosegue la protesta delle comunità di accoglienza non pagate contro i contratti imposti dal Comune

Formato un comitato di protesta tra le strutture di accoglienza che svolgono per conto del Comune di Palermo servizi di comunità alloggio per minori, per donne vittime di violenza, donne gestanti e con figli, disabili psichici.

Il “Comitato per il sociale di Palermo” ha inviato una nota, sottoscritta da 26 cooperative e associazioni del Terzo Settore, indirizzata al sindaco, al ragioniere generale, al settore Cittadinanza solidale del Comune di Palermo, al Dipartimento della Famiglia e delle Politiche sociali della Regione Siciliana, al Tribunale per i minori.
Nel documento, diffuso alla stampa, si spiega che le 26 strutture del Comitato che attendono i pagamenti per i servizi di accoglienza affidati in atto impiegano 398 dipendenti e accolgono 660 ospiti, vantando un credito arretrato (da revisionare in aumento) di 4.105.912 euro.
Il Comitato chiede “un incontro urgente con il settore della Cittadinanza solidale del Comune di Palermo, alla presenza del ragioniere generale Basile”, affermando come sia “obiettivo prioritario la risoluzione in tempi rapidi della vertenza con il Comune di Palermo”.
Attraverso la nota, le 26 onlus che hanno intrapreso la vertenza diffidano “il Comune di Palermo affinchè provveda al pagamento delle spettanze entro e non oltre il giorno 28 febbraio 2022, data ultima per evitare che molte delle strutture siano costrette a seguito dell’evidente danno cagionato dall’amministrazione, a dover cessare la propria attività e annunciare i necessari licenziamenti collettivi, previa richiesta di dimissione degli ospiti alle competenti autorità”.
Gli enti del privato sociale rivendicano anche il diritto di concordare con l’Amministrazione il testo degli accordi contrattuali per l’anno 2022, contestando “che lo schema di convenzione sottoposto alle cooperative ed associazioni dal Comune di Palermo, unilateralmente e senza contrattazione alcuna, non è da ritenersi sottoscrivibile in quanto ritenuto fuori dalle norme che regolano le dinamiche del terzo settore”.
“Particolare attenzione va poi rivolta – prosegue il documento degli enti del Terzo Settore, “all’applicazione alle cooperative di penali prive di giustificazione e modalità di calcolo, assenza di penali per l’ente locale in caso di mancato adempimento, difformità rispetto alle norme nazionali e regionali che disciplinano i termini di pagamento delle PA ( legge 192/2012, L.R. 13/2020 comma 4, art.1, L.R. 21/05/2019 n7 art. 2 comma 2), ovvero entro e non oltre i 30 giorni dalla prestazione, notando che la fatturazione dunque non può avere cadenza bimestrale ma necessariamente mensile, seguendo appunto le scadenze dei pagamenti delle stesse verso i loro creditori (stipendi, affitti, contributi lavorativi, utenze, etc.)”.
Inoltre, affermano nel comunicato stampa i componenti del Comitato, “giova rammentare che il mancato pagamento da parte dell’ente locale determina un ulteriore danno alle cooperative ed associazioni che, in mancanza di regolarità contributiva dovuta proprio alla condotta dell’ente, non possono disporre del documento di attestazione necessario per legge al pagamento delle spettanze, impedendo di fatto anche i rapporti delle cooperative con altre PA”.
Infine, conclude la nota, “il Comitato conferma lo stato di agitazione e informa che qualora non sia trovata immediata definizione alla vertenza procedendo al pagamento delle spettanze entro la data sopra esposta e per i motivi già evidenziati, saranno pianificate manifestazioni e sit-in al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica ed il Comune di Palermo.”

Protesta cooperative sociali che gestiscono i servizi di accoglienza ai minori per il gravissimo ritardo dei pagamenti

Un’immagine della manifestazione in cui le cooperative sociali e le altre onlus di Palermo contestano al Comune di essere considerate imprese commerciali invece di strutture senza scopo di lucro che gestiscono servizi essenziali di assistenza per le categorie più fragili.

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