Cade il blocco dei pagamenti del Comune di Palermo. Caronia “Buone notizie sia per operatori sociali che per tutte la imprese commerciali”

Emendamento Milleproroghe salva dalla transazione coatta i crediti 2021 di tutte le imprese. Marcia indietro del Comune di Palermo sul blocco dei pagamenti anche a cooperative ed enti del Terzo Settore che curano i servizi di assistenza sociale.

L’Avvocatura di Palazzo delle Aquile conferma che tutti i crediti per spese gravanti su fondi extracomunali – come quelli socio-sanitari su cui è ancora aperta una vertenza per i gravissimi ritardi nei pagamenti – non rientrano a priori tra quelli compresi nel Piano di Risanamento del Comune.
Più in generale, un emendamento al Milleproroghe appena approvato alla Camera ha escluso da blocco e decurtazione causato dalla procedura di riequilibrio finanziario delle casse comunali tutti i crediti maturati nel 2021, commerciali o no.

Caronia: “I crediti di tutte le imprese per il 2021, su fondi extracomunali o no, sono al riparo dalla decurtazione dovuta al piano di riequilibrio finanziario del Comune di Palermo”

Marianna Caronia, deputato ars e consigliere comunale di Palermo ha diffuso una nota in cui ha spiegato in cosa consistono le due importanti novità sullo sblocco dei pagamenti.
La prima è che in base al parere reso oggi dalla Avvocatura comunale, la sospensione non può essere applicata a spese finanziate con fondi della Regione, dello Stato e dell’Unione europea. Un eventuale blocco di questi pagamenti renderebbe infatti impossile la rendicontazione dei contributi e si trasformerebbe quindi in un danno per lo stesso Comune.
La seconda novità è l’approvazione in Parlamento, nell’ambito del cosiddetto “Milleproroghe”, di un emendamento della Lega che esclude dalla sospensione tutti i crediti maturati dopo il primo gennaio 2021.
Per Marianna Caronia, che proprio per questo ha avuto oggi una videoconferenza con il sottosegretario Federico Freni e il deputato Nino Germanà, “queste sono due buone notizie per gli operatori sociali e commerciali e per le imprese. Come ho più volte sottolineato, anche durante il dibattito in Consiglio comunale, non possono essere i cittadini e l’economia locale a pagare per la situazione di crisi finanziaria del Comune. Invece di spremere sempre più i palermitani, si lavori per trovare nuove risorse.”

Le Onlus: in ogni caso i servizi di assistenza sociale da noi garantiti nel territorio non sono attività commerciali

In coerenza con quanto spiegato dall’onorevole Caronia, il nuovo parere dell’avvocatura comunale dà anche ragione a una della tesi sostenute dal Comitato del Terzo Settore costituito da cooperative e associazioni che da dicembre protestano per il regime di ritardi cronici nei pagamenti dei servizi di assistenza sociale svolti per conto del Comune di Palermo, di cui il blocco per l’interpretazione del piano di riequilibrio delle casse comunali è solo l’impedimento più recente.
L’avvocatura infatti ammette oggi che debiti su fonti extracomunali, “aventi destinazione vincolata, e soggetti a termini perentori di rendicontazione”, non possono rientrare nelle transazioni e decurtazioni di cui al piano di risanamento ai sensi dei commi 574 e seguenti della legge 234/2021. Lo scorso lunedì 14 febbraio, la stessa avvocatura aveva però espresso parere con cui invece confermava che i servizi sociali produrrebbero debiti di natura commerciale, pertanto ricompresi nelle transazioni con il Comune, di cui alla legge 234/2021.
L’avv. Giuseppe Marcellino, quale legale di enti e cooperative sociali creditrici del Comune di Palermo, ha contestato che il parere dell’avvocatura comunale non tiene conto della più recente normativa riguardante il Terzo Settore, né da quanto espresso in merito dalla Corte Costituzionale. Le strutture di accoglienza svolgono interventi e servizi sociali, che rientrano in attività di interesse generale tipiche del Terzo Settore. Tali attività si considerano di natura non commerciale quando sono svolte dietro versamento di corrispettivi che non superano i costi effettivi ovvero qualora i ricavi non superino di oltre il 5 per cento i relativi costi per ciascun periodo d’imposta e per non oltre due periodi d’imposta consecutivi. Si considerano non commerciali gli enti del Terzo settore che svolgono in via esclusiva o prevalente attività dei servizi sociali con le caratteristiche appena descritte.

L’AGCI dalla parte delle imprese sociali in ginocchio, cronicamente pagate con fortissimi ritardi

Franco Sprio
Francesco Sprio, presidente AGCI Palermo

L’Associazione Generale delle Cooperative-AGCI Palermo, che è intervenuta sin dall’inizio nella vertenza tra onlus e il settore Cittadinanza Solidale del Comune di Palermo, sottolinea che è necessario cambiare pagina nella gestione dei servizi di accoglienza e assistenza sociale. “Gli enormi ritardi nei pagamenti sono la prassi, le procedure sono incredibilmente lente e complicate, non vi è alcuna co-progettazione degli interventi con il settore Cittadinanza Solidale”, dice il presidente di AGCI Palermo Francesco Sprio. “Ringraziamo l’assessore regionale Scavone che proprio oggi ha firmato un decreto che aumenta le rette per l’accoglienza di donne in condizioni di disagio, in gravidanza e con bambini. Chiederemo ancora all’assessore regionale alle Politiche sociali il suo intervento per fare chiarezza sulle rette che riguardano la grande varietà di servizi di assistenza ai cittadini più fragili prestata dal privato sociale. Bisogna agire in maniera risolutiva sul regime di ritardi cronici che i Comuni, non solo quello di Palermo purtroppo, adottano impunemente in piena violazione delle vigenti norme nazionali e regionali sulla Semplificazione e della legge regionale 13/2020 sull’accelerazione dei procedimenti amministrativi. Occorrono procedure automatiche sanzionatorie e norme che garantiscano nomine tempestive di commissari ad acta per la malaburocrazia inadempiente”.

Dario Fidora

Direttore responsabile