“Sicilia non è discarica di Trenitalia”. Caronia chiede al Governo “quanto costa operazione Frecciabianca?”
“Il collegamento ferroviario fra Palermo e Catania con i treni ‘Frecciabianca’ è la conferma di una gravissima disattenzione di Trenitalia e del Governo nazionale per il trasporto in Sicilia.”
“Vecchi treni ridipinti e riadattati mandati in Sicilia dalle regioni del nord, tempi di percorrenza addirittura peggiori dei già lunghissimi tempi precedenti (una media di 65 km orari, 65!!), costi aumentati a carico dei pendolari e a carico di tutti i contribuenti siciliani.
Insomma un’operazione che non ha alcuna giustificazione pratica, né tantomeno amministrativa. Se non forse quella di permettere a Trenitalia di “smaltire” qualche carretta senza pagare costi di demolizione. Non posso che chiedere al Governo regionale e in particolare all’assessore Falcone di riferire immediatamente in Aula su questa operazione, se ci siano ed eventualmente a quanto ammontino i costi per le deboli casse regionali, e soprattutto, se non ritenga di dover ricordare al Governo nazionale che la Sicilia è ancora parte dell’Italia e non la discarica di Trenitalia”. Lo ha dichiarato Marianna Caronia, dopo l’avvio dei collegamenti ferroviari fra Palermo e Catania con i “nuovi” treni denominati Frecciabianca.
L’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone ha ammesso che “il Frecciabianca assegnato alla Sicilia dal ministero dei Trasporti e Trenitalia non serve a migliorare i tempi di percorrenza e neppure, in generale, a ridurre il divario che il sistema ferroviario dell’Isola sconta, da decenni, rispetto al resto del Paese. “Lo abbiamo ribadito anche nel corso della cerimonia di consegna a Catania, a cui eravamo presenti per doveroso garbo istituzionale.” Falcone ha aggiunto che “il Governo regionale ha avviato un reale rinnovamento della flotta siciliana con l’acquisto di 25 nuovi treni elettrici “Pop”. Nel marzo 2022, arriveranno in Sicilia i primi 10 treni bimodali, diesel-elettrico, che vogliamo utilizzare in tutte le tratte più disagiate: Palermo-Agrigento, Trapani-Castelvetrano, Siracusa-Ragusa e così via. Era la prima cosa da fare: acquistare nuovi treni in sostituzione dei tanti ormai obsoleti, così da migliorare da subito qualità e tempistiche dei collegamenti ferroviari regionali. Inoltre, stiamo lavorando per portare già nel 2024 degli innovativi treni a idrogeno con allestimenti di alta gamma. Siamo pronti a intervenire in Aula – conclude Falcone – per relazionare sui 300 milioni di euro investiti dalla Regione in materiale rotabile, un’azione di svecchiamento radicale della nostra flotta di treni, che la porterà a essere già dal 2022 fra le più “giovani” d’Italia».
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