“Mio fratello: tutta una vita con Peppino”, di Giovanni Impastato. L’autore presenterà il libro il 30 agosto a Villa Filippina, Palermo
Si svolgerà domani lunedì 30 agosto a Palermo a Villa Filippina (ore 19) la presentazione del libro di Giovanni Impastato “Mio Fratello: tutta una vita con Peppino” che ricostruisce la vicenda del militante di Dp ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978 a Cinisi.
All’evento interverranno, oltre all’autore Giovanni Impastato, il segretario provinciale Cna Giuseppe Glorioso, il presidente del Centro Culturale Peppino Impastato, Umberto Santino, e il giornalista Giuseppe Pagano che modererà l’incontro.
Un racconto che si dipana a partire da un comune della città metropolitana di Palermo, Cinisi, e da una famiglia di agricoltori legati alla mafia locale: il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, e suo cognato, Cesare Manzella, ucciso in un attentato, era il capomafia del paese, uno dei boss che per primi individuarono nel traffico di droga il nuovo strumento di accumulazione di denaro e potere. È in questa famiglia che nasce Peppino, e cinque anni più tardi anche Giovanni, dopo che un altro fratello che portava lo stesso nome era morto ancora piccolissimo. È da qui che si sviluppa la vicenda rivoluzionaria, drammatica, coraggiosa e libera del ragazzo destinato a diventare il più contagioso degli attivisti della lotta antimafia. Una storia che non si interrompe affatto con l’uccisione di Peppino, ma che continua per altri quarant’anni intrecciandosi a quella del nostro Paese, e disvelandone spesso complicità e opacità. Quella storia Giovanni l’ha vissuta tutta, camminando con Peppino ben oltre i cento passi che per convenzione distanziavano la loro casa da quella di Gaetano Badalamenti, ‘u ziu Tano. Invecchiando, lui sì, mentre Peppino, suo fratello maggiore, restava per sempre ragazzo. Ma quei passi ora sono diventati milioni.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.