Covid, Musumeci firma ordinanza per arginare contagi: “Oltre il 90% in terapia intensiva sono non vaccinati”

Critiche all’Ordinanza di Ferragosto di Musumeci da alleati e opposizione, in particolare sull’obbligo del Green Pass per l’accesso agli uffici pubblici

In vista del passaggio della Sicilia in zona Gialla il 23 agosto, il Governatore: «Contro il Covid serve un maggiore senso di responsabilità da parte di tutti, ma soprattutto di quella minoranza che questo senso di responsabilità lo ha smarrito».

Disposte nuove ricognizioni della popolazione non vaccinata, sedi fisse di vaccinazione nei Comuni con meno del 60 per cento di vaccinati, obbligo di uso della mascherina all’aperto se in luoghi affollati, divieto di accesso negli uffici pubblici se privi di green pass.

E, ancora, obbligo di tampone per partecipare a cerimonie se non si è completato il ciclo vaccinale e tampone obbligatorio anche per chi arriva dagli Usa. Dal 14 agosto al 23 istituita la “zona ad alto rischio” a Rosolini, in provincia di Siracusa.
Sono queste alcune delle misure di contrasto alla pandemia previste nella nuova ordinanza n. 84 del 13 agosto 2021 firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci.

«Oltre il novanta per cento dei ricoverati in terapia intensiva – sottolinea Musumeci – riguarda persone non vaccinate, numeri altissimi anche nei reparti di degenza ordinaria. Il protocollo per le cure domiciliari, così come avevamo promesso, é stato già approvato dal Comitato tecnico scientifico, ma non è possibile fare finta di niente”. Non è possibile pensare che i comportamenti individuali e i mancati controlli non possano essere concausa. “Questa ordinanza – aggiunge il governatore – individua adeguate misure di protezione per la limitazione del contagio e per favorire una sempre maggiore vaccinazione tra tutti i cittadini. Potremmo vivere un Ferragosto sereno e un’estate tranquilla e dare sicurezza ai nostri concittadini. Serve, però, un maggiore senso di responsabilità da parte di tutti, ma soprattutto di quella minoranza che questo senso di responsabilità lo ha smarrito».

Accesso agli uffici pubblici
Solamente chi è in possesso del green pass può accedere fisicamente agli uffici pubblici. Chi non è vaccinato dovrà utilizzare esclusivamente la modalità telematica.

Censimento della popolazione non vaccinata
In particolare, le Asp dovranno fornire ai medici di base e ai pediatri gli elenchi dei propri assistiti non ancora vaccinati affinché i sanitari possano invitarli, singolarmente, a effettuare la vaccinazione.

Punti vaccinali fissi nei Comuni
Quotidianamente, le Asp diffondono il numero dei vaccinati per ogni singolo Comune, invitando i sindaci a promuovere campagne di vaccinazione decentrata. Dal 16 agosto, infatti, in tutti i Comuni nei quali la percentuale di vaccinati è inferiore al 60 per cento le Asp istituiranno una sede fissa di vaccinazione che sarà operativa fino al raggiungimento del target del 70 per cento di vaccinati tra i residenti.

Tamponi e green pass
Il costo del tampone molecolare per il contestuale rilascio del green pass è sempre a carico del richiedente. Così come i tamponi rapidi nei drive in per i soggetti non vaccinati.

Uso della mascherina
Obbligo di portare la mascherina sempre con sé e di indossarla anche in tutti i luoghi aperti al pubblico particolarmente affollati.

Cerimonie private
A compleanni, matrimoni, lauree e feste private si potrà partecipare solo con tampone effettuato nei due giorni precedenti, ad eccezione di chi ha completato il ciclo vaccinale.

Ferragosto
Dal 14 al 16 agosto i sindaci provvedono a disporre misure di contenimento quali il divieto di falò in spiaggia e di assembramento, l’obbligo di mascherine nei luoghi turistici particolarmente frequentati.

Controlli in porti e aeroporti
Obbligo di tampone, nei porti e aeroporti siciliani, anche per chi arriva dagli Usa o via abbia transitato nei 14 giorni precedenti. Il controllo è già previsto per chi proviene da: Malta, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia e Paesi Bassi.

Ordinanza di Ferragosto, Anci Sicilia: “ Necessari urgenti chiarimenti interpretativi”

“Riteniamo necessari urgenti chiarimenti interpretativi su alcune disposizioni dell’ordinanza n.84 emanata ieri dal Presidente della Regione, Nello Musumeci, che incidono direttamente sul rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione locale”.
Questo il commento di Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia, che aggiunge: “Pur condividendo pienamente la volontà di incentivare maggiormente le vaccinazioni sull’Isola, emergono forti perplessità, in particolare, sulla possibilità di inibire anche concretamente l’accesso fisico agli uffici pubblici. Quanto dispone l’articolo 5 dell’ordinanza va chiarito al fine di specificare, per esempio, la legittimità di accesso fisico agli uffici in tutti quei casi i cui un cittadino maggiorenne, per se stesso o quale rappresentante legale dei propri figli minori, abbia necessità di accedere a servizi non disponibili con modalità telematica o non ancora disponibili, per esempio, presso  taluni comuni di minore dimensione demografica.  Si pensi alla necessità di rinnovare la carta d’identità e alle conseguenti attività legate al possesso di un documento di riconoscimento in corso di validità.”

Covid-19, Fratelli d’Italia su ordinanza Musumeci: “Rivedere alcune misure, alcune disposizioni creano disagi e confusione”

“Pur condividendo appieno la finalità di fronteggiare l’avanzata dei contagi da Covid-19, invitiamo il presidente della Regione a specificare più chiaramente, e se necessario anche rivedere, alcune delle misure previste al fine di rendere più efficaci e certe le loro attuazioni. In particolare, vanno chiarite le disposizioni sugli uffici pubblici che limitano gli accessi solo a chi possiede il green pass e la stessa definizione di ufficio pubblico”. Lo dicono in una nota la segreteria regionale di Fratelli d’Italia e il gruppo parlamentare all’Ars, in merito all’ordinanza emessa dal presidente della Regione Siciliana. “Disposizioni che corrono il rischio di creare più disagi e confusione che concreti benefici nella sacrosanta lotta al Covid e alla condivisa necessità di una vaccinazione sempre più diffusa tra i cittadini a garanzia di tutti – aggiungono i vertici di Fratelli d’Italia – Confidiamo nella sensibilità del presidente Musumeci che come noi vuole fermare il contagio con misure idonee e concretamente efficaci, senza aggiungere altre incertezze applicative che generano, purtroppo, la sensazione di iniziative discriminatorie”, concludono.

Cancelleri: Musumeci in ritardo su misure e maglia nera in tutte le classifiche

“Musumeci ancora una volta arriva tardi e male” così Giancarlo Cancelleri commenta l’ultima ordinanza per l’emergenza Covid in Sicilia firmata ieri dal Presidente della Regione Siciliana.
“Quella che lui definisce una stretta per contrastare il contagio del virus e accelerare la campagna vaccinale, è una misura che arriva tardi, visto che da mesi ormai la Regione, gli unici primati che riesce ad avere sono il primo posto per contagi e l’ultimo per numero di vaccinati. Misure non chiare e restrizioni confuse. Tutte informazioni poco accessibili ai cittadini siciliani e ai turisti che hanno scelto la nostra terra per le loro vacanze. Misure che abbiamo invocato con forza durante i mesi passati e che purtroppo non solo non sono arrivate, ma hanno lasciato spazio ad una comunicazione farneticante e confusionaria” continua Cancelleri.
“A Rosolini per esempio, definita zona ad alto rischio nell’ordinanza firmata ieri, non è ancora chiaro il protocollo da seguire, situazione che lascia nello sconforto soprattutto i titolari di attività ricettive e di ristorazione.
Musumeci, attaccato oramai anche dalle forze politiche della sua maggioranza, dimostra ancora una volta la sua incapacità nel governare la pandemia e cerca di nasconderla con atti imperativi e prepotenti sulla pelle dei siciliani che stanno pagando già un prezzo altissimo.
Troppi errori da questo governo ormai agonizzante, il resto d’Italia parla di ripresa e Musumeci ancora una volta trascina la Sicilia a fondo verso l’ennesimo primato, diventare per primi nuovamente zona gialla” conclude Cancelleri.

Aricò (DB): «Il diritto alla salute è prioritario»

«I fatti parlano chiaro, in Sicilia come nel resto d’Italia: il 92 per cento dei ricoverati per Covid- 19 sono non vaccinati e i contagi in continua e netta risalita. L’ultima ordinanza del presidente Nello Musumeci prende atto di tutto ciò e giustamente introduce ulteriori misure a tutela della salute dei siciliani e per cercare di scongiurare un eventuale lockdown che sarebbe deleterio per il comparto produttivo. La libera scelta di sottoporsi o no al vaccino, infatti, non deve mai farci dimenticare che la nostra libertà finisce dove inizia il diritto alla salute degli altri». Lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, aggiungendo: «Il green pass è stato concepito dal governo nazionale proprio con l’obiettivo di garantire il progressivo ritorno alla normalità con il minor rischio possibile di contagi, è nella sua stessa natura favorire chi si vaccina rispetto a chi non si vaccina. Il provvedimento emanato dal presidente della Regione va nella direzione di incentivare il ricorso alle vaccinazioni e ciò è sacrosanto, a costo di essere per alcuni impopolare e di prestare il fianco ad attacchi politici scomposti e ipocriti, finalizzati solo alla ricerca di consenso elettorale. Noi siamo convintamente al fianco di Nello Musumeci e sosteniamo con forza la gestione dell’emergenza Covi-19 del governo regionale e dell’assessorato alla Salute guidato da Ruggero Razza».

Covid, M5S: “A Musumeci sta sfuggendo la situazione di mano. Snidare i no vax? Giustissimo, ma cominci a cercarli in casa sua”

“L’ordinanza di Musumeci? Tardiva, confusa e speriamo non sia del tutto inutile al punto in cui siamo. La sensazione, suffragata purtroppo dai numeri, è che a Musumeci troppe cosa siano sfuggite di mano: sia sul fronte fronte Covid che su quello, altrettanto drammatico, degli incendi. Come sempre corre a chiudere la stalla quando i buoi, tantissimi buoi, sono irrimediabilmente scappati”.
Lo affermano il capogruppo del M5S all’Ars Giovanni Di Caro e i componenti 5Stelle della commissione Salute, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca.
“I numeri – dicono – purtroppo parlano chiaro, la Sicilia è prima per contagi e ultima per vaccinazioni, qualcosa evidentemente non ha funzionato. E l’aumento dei posti letto di terapia intensiva che ora si rincorre affannosamente, purtroppo ha l’amaro retrogusto del déjà vu, un escamotage per evitare nuove restrizioni. Tra l’altro l’aumento rischia di essere solo virtuale se non viene aumentato il numero degli anestesisti rianimatori”.
“Andava gestita meglio – concludono i deputati 5 stelle – la campagna vaccinale, anziché fare ora la faccia feroce, a danno compiuto. Se la campagna è stata fallimentare, o quasi, la colpa non è solo dei no vax, che ora Musumeci, per farsi un alibi, dice di voler snidare. Se volesse veramente farlo cominciasse a cercare a casa sua, tra i componenti di Attiva Sicilia, con i quali il presidente della Regione ha stretto un patto di fine legislatura pur di non affogare, che scomodano perfino l’Olocausto per scoraggiare gli indecisi e portare acqua al mulino dei nemici giurati dei vaccini”.

Gruppo Lega Comune di Palermo: “Allontana i cittadini dal sistema di controllo e vaccinale, con un danno per la salute di tutti”

“L’ordinanza del presidente Musumeci, del quale pure condividiamo la preoccupazione per il peggioramento dell’epidemia, per diversi aspetti rischia di peggiorare ulteriormente la situazione e, per altro, in larga parte appare inapplicabile.
L’obbligo di pagamento dei tamponi per chi non è vaccinato rischia di innescare un circolo vizioso, che terrà i cittadini lontani dai controlli, favorendo l’ulteriore circolazione del virus.
Ci sarà certamente un crollo dei positivi ufficiali nell’immediato, utile a ridurre il rischio di zona gialla, ma ci sarà in futuro un altrettanto sicuro aumento dei positivi inconsapevoli di esserlo e che se ne vanno in giro ad infettare gli altri.
Paradossalmente, mentre anche agli immigrati clandestini, tramite l’STP voluto dalla Bossi-Fini, vengono assicurate gratuitamente cure urgenti essenziali e continuative, ai cittadini italiani e comunitari viene imposto il pagamento dei tamponi.
Tutto questo per non parlare della difficoltà, se non impossibilità di materiale applicazione, già da lunedì mattina, del divieto di accesso agli edifici pubblici, per cui gli enti non sono attrezzati, e che per altro appare giuridicamente fragile per tutti quei servizi, si pensi agli uffici d’anagrafe, quelli giudiziari, così come questure e commissariati, ove la fruizione dei servizi implica l’obbligo di presenza fisica.
Tutti questi servizi saranno accessibili solo a chi ha già il greenpass o, qui il problema, a chi farà il tampone a pagamento, in una situazione in cui ad oggi non è chiaro quante siano le strutture pubbliche e private in grado di farlo in modo certificato e valido ai fini del greenpass.
Per non parlare ancora dei tribunali, che dovranno verificare la situazione di ogni singolo detenuto, imputato e persino magistrato e ed avvocato coinvolto in ciascun processo.
Insomma, siamo certi che questa Ordinanza non reggerà ad una verifica della Giustizia Amministrativa, ma soprattutto temiamo che contribuisca ad allontanare i cittadini dal sistema di controllo e vaccinale, con un danno per la salute di tutti”.

ilGaz.it

Direttore responsabile