Stabilizzazione Asu impugnata da Cdm, Scavone e Armao riuniscono tavolo di consultazione sociale permanente
Urgente necessità di trovare un percorso che porti in termini rapidissimi a superare le pretestuose motivazioni addotte all’interno dell’impugnativa e a sanare l’ennesimo sfregio che il governo nazionale ha trasferito al governo regionale.
L’assessore al Lavoro, Antonio Scavone, e il vicepresidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao, hanno riunito, questa mattina, il tavolo di consultazione permanente sulle problematiche relative al personale impiegato in attività socialmente utili istituito nei mesi scorsi dall’assessorato al Lavoro. Presenti anche le organizzazioni sindacali e i rappresentanti di Anci e Asael. Al centro dell’incontro, l’impugnativa, da parte del Consiglio dei Ministri, dell’articolo 36 della Legge di Stabilità Regionale 2021 sulla stabilizzazione del personale Asu.
«Siamo rimasti spiazzati e non possiamo che condividere il malessere dei rappresentanti dei lavoratori per l’impugnativa – ha dichiarato Scavone – Il governo Musumeci oggi ha comunque manifestato l’impegno ad andare avanti nella maniera più veloce possibile per chiudere una delle pagine più buie del precariato storico. Parliamo di 4.571 risorse umane e professionali che sono diventate, nel tempo, indispensabili al normale funzionamento degli enti locali. È una vicenda su cui bisogna continuare a lavorare in un’ottica di concertazione, con il contributo di tutti e senza divisioni di parte. D’altronde oggi abbiamo registrato da parte di tutti, governo, sindacati e rappresentanti degli enti locali, la ferma volontà di continuare a lavorare insieme per trovare una soluzione».
«Se sarà necessario – ha detto ancora Scavone – e se sarà la strada più immediata, chiederemo al parlamento nazionale l’approvazione di una norma ad hoc così da superare le motivazioni dell’impugnativa che parlano di “sconfinamento” delle prerogative della Regione nell’approvazione della norma».
“Dopo che l’Assessore al Lavoro e il Dirigente Generale al ramo hanno introdotto l’incontro rimarcando la bontà della norma impugnata e delle controdeduzioni addotte alle osservazioni poste dai tecnici del MEF – dichiarano i rappresentanti dei sindacati Michele D’Amico Cobas-Codir, Rosolino Lucchese UGL FNA, Vito Sardo e Mario Mingrino ALE-UGL, Rosario Greco Confintesa e Sandro Cardinale USB in una nota congiunta -, abbiamo manifestato l’urgente necessità di trovare un percorso che porti in termini rapidissimi a superare le pretestuose motivazioni addotte all’interno dell’impugnativa e a sanare l’ennesimo sfregio che il governo nazionale ha trasferito al governo regionale e a non affidarsi assolutamente alla Corte Costituzionale i cui tempi per la fuoriuscita e la stabilizzazione del Personale ASU si allungherebbero di ben 2 anni, ammesso che la stessa Corte accolga il ricorso.
Dobbiamo dirlo con crudezza – commentano i sindacalisti – che tra lo Stato e la Regione Siciliana è in atto una sfida, che dura da qualche anno a questa parte e che purtroppo continua nel tempo con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti e a pagarne il conto sono sempre e soltanto i siciliani. ”.