Camera di Commercio PAEN, Cannariato e Pezzati in Giunta, manovre in corso in vista del rinnovo degli organismi di vertice

A distanza di oltre un anno e mezzo si è provveduto a reintegrare la composizione della Giunta della Camera di Commercio di Palermo e Enna.

Nominati come membri di Giunta della quinta Camera di commercio italiana Caterina Cannariato e Giuseppe Pezzati, in sostituzione di Daniela Cocco e Nicola Farruggio, dimessisi nel settembre 2019.

Le dimissioni di Cocco e Farruggio dalla Giunta erano seguite a quelle dal Consiglio camerale di ben 11 consiglieri espressi da Confcommercio. Si trattò allora di un vero e proprio terremoto politico, mai occorso prima nella CCIAA di Palermo-Enna, per rimediare al quale dopo tempo l’Assessorato ritenne di procedere alla nomina prima dei consiglieri dimissionari, giungendo alle recenti nomine in Giunta del presidente provinciale e regionale di Confartigianato, Giuseppe Pezzati e, su proposta di Confesercenti, di Caterina Cannariato, imprenditrice nel settore del brokering, nominata in Consiglio in rappresentanza di Sicindustria Palermo.

Gli 11 consiglieri si erano dimessi per la gravissima situazione finanziaria dell’ente. La Camera di commercio, cosa che avviene soltanto in Sicilia, deve infatti fronteggiare il gravoso onere del pagamento delle pensioni del personale direttamente dal bilancio corrente, nonostante la forte riduzione dei diritti camerali disposta dallo Stato. Non si condivideva quindi l’atteggiamento non incisivo del presidente Albanese nel chiedere un intervento risolutivo alla Regione e allo Stato.

Le due nomine appena espresse in Giunta pare non traducano un clima di unanime consenso con l’attuale politica di vertice della Camera. Per inciso, il presidente CCIAA PAEN Alessandro Albanese di recente ha lasciato la guida di Sicindustria Palermo (che comprende territorialmente sette province siciliane), associazione appena federata con Confindustria Catania e Confindustria Siracusa per ricostituire Confindustria Sicilia, riunificando la rappresentanza degli industriali dell’Isola. A capo della neo-federazione dei tre enti è stato chiamato come presidente lo stesso Albanese, in vista dei nuovi assetti.

Queste dinamiche si inseriscono tra gli equilibri precari in via di ridefinizione, essendo iniziata l’ultima annualità degli organi di governo camerali prima di giungere al “rush” finale delle nomine dei suoi prossimi amministratori. Certamente si coglie l’estremo disappunto di numerose associazioni di categoria, visti i malumori emersi in questi ultimi mesi, sia verso la Camera di Commercio di Palermo che verso l’Unione delle Camere di Commercio della Sicilia, organismo di coordinamento delle CCIAA siciliane, presieduta da decenni dall’immarcescibile Pino Pace, prima, mentre e dopo l’era di Antonello Montante, ma ove il vicepresidente vicario è Alessandro Albanese. Viene contestata la loro acquiscenza verso la gestione infelice dell’assessore Mimmo Turano a sostegno delle attività produttive, che dal click day alla gestione del POR Sicilia rappresenta il vulnus più evidente della gestione Musumeci, a pari titolo con quella della Sanità dopo la testarda reintegrazione del dimesso Razza.
Purtroppo, resta irrisolto il nodo delle misure da programmare per gli aiuti immediati alle imprese, al quale fa il paio il silenzio complice dei soggetti che avrebbero dovuto lottare contro l’inefficacia e l’assenza delle politiche di gestione per settore durante l’emergenza ancora in atto.

 

Giuseppe Pagano

Direttore responsabile