Critiche alla decisione di Nello Musumeci di richiamare Ruggero Razza come assessore alla Salute

Diversi commenti negativi all’annuncio di Nello Musumeci del ritorno in Giunta di Ruggero Razza come assessore alla Salute, dopo le sue dimissioni in seguito all’indagine giudiziaria sulla gestione dei dati relativi alla pandemia Covid-19.

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha commentato così la sua decisione di avere nominato nuovamente il 2 giugno l’avvocato Ruggero Razza assessore regionale della Salute.
«In queste settimane di interim non mi hanno meravigliato gli appelli rivolti da molti operatori e rappresentanze sindacali, certamente non tacciabili di vicinanza con il nostro governo, che hanno chiesto di riprendere il percorso amministrativo avviato con l’assessore. Dal primo momento ho detto che le indagini giudiziarie e le responsabilità politiche devono essere separate, nel pieno rispetto per il lavoro della magistratura e dei princìpi che regolano la nostra vita democratica. Per questo ho insistito con Ruggero Razza affinché potesse riprendere il ruolo che gli  avevo assegnato nel novembre del 2017».

“C’erano e ci sono molteplici motivi di opportunità che avrebbero dovuto suggerire a Musumeci di non procedere a decidere il ritorno di Ruggero Razza alla guida dell’assessorato alla Salute. Ma su queste evidenti ragioni ha prevalso la volontà di piegare l’interesse della Sicilia alle esigenze politiche del presidente della regione.
Il tutto dopo aver lasciato, nei mesi più caldi della campagna vaccinale, l’assessorato e la macchina regionale senza una guida.” Questo il commento del Presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava al ritorno di Ruggero Razza nella Giunta regionale. Per Fava, “alla vigilia di una nuova stagione di nomine, unico vero collante del governo regionale, Musumeci doveva dimostrare di essere ancora alla guida di una coalizione che nei fatti non esiste più, con un governo che produce solo spartizione di poltrone e non un solo singolo atto nell’interesse dei siciliani.”

Durissima la reazione del M5s all’ARS. “La rinomina di Razza? Indecente: l’ennesimo atto di egoismo di Musumeci che mette in primo piano i propri interessi e quelli della sua ricandidatura davanti a quelli della salute pubblica e dei siciliani. Questo suo atto di arroganza conferma, ove c’è ne fosse bisogno,  che quando il presidente si muove fa solo danni. Ci verrebbe da dire, meglio quando è in catalessi, come al solito”. Lo affermano il capogruppo del M5S all’Ars Giovanni Di Caro e i componenti 5 stelle della commissione Salute di palazzo dei Normanni, Francesco Cappello, Giorgio Pasqua, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca. “Premesso – dicono i deputati 5 stelle – che l’assessore rientrante andava messo da parte anche prima dell’inchiesta della magistratura per la sua manifesta incapacità, tanto da fare presentare alle opposizioni una mozione di censura nei suoi confronti, non comprendiamo cosa sia cambiato dal momento delle dimissioni ad oggi. A questo punto ci chiediamo perché Musumeci le abbia accettate, facendo ora questa retromarcia che sa dell’ennesima beffa ai siciliani”. Se Razza era consapevole del fatto che veniva artatamente alterato il denominatore del rapporto tra tamponi positivi e tamponi effettuati – concludono i Cinquestelle -, quale credibilità può avere un assessore simile?

“La staffetta Musumeci-Razza alla salute si chiude nel peggiore dei modi: il delfino è infatti tornato sulla tolda di comando dell’assessorato alla Salute, dopo settimane di sussurri e campagne social abilmente orchestrate”, commenta il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo.

“Musumeci e Razza hanno commesso un grave errore, così espongono la sanità siciliana, in piena vaccinazione e in un momento molto delicato, a fibrillazioni e polemiche dannose per i siciliani. Le sue dimissioni erano state assolutamente opportune in attesa della necessaria chiarezza, oggi non si capisce perché se le sia rimangiate. Razza ha sbagliato a tornare al suo posto e Musumeci ha sbagliato a chiederglielo”. Lo dichiara il coordinatore regionale di Italia Viva, Davide Faraone.

Di tutt’altro tono il commento di Alessandro Aricò, capogruppo Ars di Diventerà Bellissima, movimento di cui fanno parte Musumeci e il neo-assessore confermato: “Il ritorno di Ruggero Razza alla guida dell’assessorato regionale alla Salute è certamente una buona notizia, non a caso auspicata in queste settimane da sindacati e operatori del settore. Ciò consentirà, infatti, di portare a compimento il percorso di riqualificazione e potenziamento della Sanità siciliana che dal suo insediamento ha già raggiunto tappe fondamentali, come la nuova rete ospedaliera, migliaia di assunzioni e stabilizzazioni, decine di cantieri negli ospedali e notevoli risultati nel contrasto a una terribile emergenza globale come il Coronavirus”.

“Scandaloso da un lato, ma ovvio dall’altro. Era scontato che Richelieu tornasse al suo ruolo ufficiale. Del resto in questi due mesi non si è mai allontanato da Palazzo Orleans e ha continuato a fare il presidente della Regione ombra”. Il sindaco di Messina Cateno De Luca commenta così il ritorno di Ruggero Razza alla guida dell’assessorato alla Sanità dopo le dimissioni presentate a marzo perché indagato nell’inchiesta sui dati Covid falsificati. Il sindaco di Messina, non entrando nella vicenda giudiziaria, si chiede solo cosa sia cambiato da marzo ad oggi. “Perché si è dimesso due mesi fa se oggi torna nonostante il quadro giudiziario sia sempre lo stesso? La gravità delle affermazioni che lo hanno portato alle dimissioni permane e in due mesi non è cambiato nulla.” Un ritorno come assessore che De Luca definisce “una forzatura”, ricordando come circa un mese fa, “Musumeci aveva tentato di spostare Falcone (assessore alle Infrastrutture) per far rientrare Razza. Il gioco delle poltrone però avrebbe creato una serie di reazioni a effetto domino e Micciché ha detto no”.

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