Palermo, Recovery Fund finanzia recupero Manifattura Tabacchi. Caronia: “Chi decide la priorità degli investimenti pubblici?”
Marianna Caronia interviene su metodo e priorità delle opere pubbliche critiche da realizzare per il Comune di Palermo, come il Ponte Corleone e il nuovo cimitero: “Chi decide cosa si fa e come si investono i soldi pubblici?”
Il Ministero della Cultura ha appena annunciato come “strategico” il progetto della Manifattura tabacchi di Palermo, che ricalca quello presentato nel 2008.
“Abbiamo appreso da un comunicato del Ministero della Cultura che all’interno del cosiddetto Recovery Plan sarebbe stato inserito un finanziamento, di ben 33 milioni di euro, da destinare alla trasformazione dell’ex Manifattura Tabacchi di Palermo in un “polo culturale”.
Un intervento che, a giudicare dalle scarsissime informazioni disponibili, sembra ricalcare il PRUSST (programma di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio, promosso dal Ministero dei lavori pubblici) discusso nel 2010 dal Consiglio Comunale e poi del tutto arenatosi”, commenta Caronia (FI) consigliere comunale a Palermo.
“Peccato che nel frattempo la Regione abbia annunciato la creazione (con relativi investimenti per 15 milioni) di un polo congressuale alla Fiera del Mediterraneo. Due interventi non del tutto uguali ma certamente sovrapponibili, a poche centinaia di metri di distanza l’uno dall’altro.
Viene da chiedersi chi e come decida quali interventi vengono realizzati a Palermo e come si spendono gli ingenti fondi pubblici destinati alla nostra città. E soprattutto viene da chiedersi come sia possibile che nel PNRR sia inserito un progetto nel cui merito non vogliamo per il momento entrare, ma che certamente appare meno prioritario di altri, che pure avrebbero la loro “strategicità” per la città: primi fra tutti il nuovo ponte di Corleone o il nuovo cimitero.
La sensazione che abbiamo è che ormai le decisioni su Palermo vengano prese altrove, senza coinvolgere il Comune né tanto meno il suo Consiglio Comunale, che pure dovrebbe avere l’ultima parola in materia di programmazione.
Non vorremmo che a maggior ragione ora che è in netta minoranza a Sala delle Lapidi, il Sindaco stia agendo sottobanco, facendo scelte non condivise o quantomeno discusse con i consiglieri comunali per continuare ad imporre la sua visione di città sognata, mentre la città, quella vera, è sommersa dal traffico e dalle bare.”