Palermo. Orlando dimissiona assessori Italia Viva e resta senza maggioranza
Leoluca Orlando contestando ripetuti “voti anomali” dei renziani in Consiglio comunale, contrari a scelte e operato della maggioranza, per coerenza ha chiesto e ottenuto le dimissioni dei due assessori di Italia Viva.
Sono usciti dalla Giunta dunque Toni Costumati (Ville e Giardini, Verde, Patrimonio, Beni Confiscati, Rapporti funzionali con Reset, Cimiteri) e Leopoldo Piampiano (Attività economiche, Mercati, SUAP, Diritti degli animali, Sanità, Igiene). L’attuale giunta Orlando non ha più formalmente la maggioranza in Consiglio.
Attraverso le dimissioni degli altri due membri del cda, il sindaco ha fatto anche decadere il presidente RAP Norata, espresso da IV come il presidente Amat Cimino. Al vertice della Rap è stato nominato amministratore unico Maurizio Miliziano.
Orlando ha rifiutato poi decisamente, con un “Mai con Salvini”, la proposta dei renziani di azzerare la Giunta e di allargare il governo della Città a tutte le forze politiche disponibili, anche alla Lega, “sul modello Draghi”.
Emersa la frattura, Italia Viva guarda già ad esperimenti nel “laboratorio Sicilia” con nuovi apparentamenti in vista dalle prossime elezioni, non solo comunali. L’obiettivo, ha confermato il renziano Faraone, è una coalizione centrista con Forza Italia e Udc, con l’ambizione di raggiungere il 30% e un’aspettativa per Italia Viva intorno al 15%. Si è speso il nome dell’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Roberto Lagalla come candidato su cui esprimere una convergenza.
Leoluca Orlando ha motivato il “licenziamento” di Italia Viva attraverso una nota firmata congiuntamente al vicesindaco Fabio Giambrone, e gli assessori Catania, Costumati, Di Dio, Marano, Marino, Mattina, Petralia Camassa, Prestigiacomo e Zito.
“A partire dalla bocciatura del piano per la riqualificazione dell’area del mercato ittico – dice la nota della Giunta -, la mancata sospensione del regolamento sulle sanzioni per l’evasione, passando per la bocciatura del bilancio consolidato, per la mancata approvazione dei regolamenti sui beni comuni e sui beni confiscati, e oggi del piano triennale delle Opere pubbliche, si assiste al ripetersi di voti ‘anomali’ da parte di consiglieri comunali che pure affermano di condividere e sostenere le scelte strategiche e l’operato dell’Amministrazione e che sono rappresentati all’interno della Giunta comunale. Si tratta evidentemente non di più di episodi, ma di scelte che riteniamo inaccettabili, frutto di un approccio ai rapporti interni alla coalizione, che rischia di causare danni insostenibili e forse irreversibili alla città. Noi continueremo a lavorare per il bene della città, così come continueremo a pensare e ad agire considerando che sia necessario un approccio di squadra e della valorizzazione e del rispetto di ciascuna cultura e forza politica. È ovvio che chi non ha tale approccio e chi non lo manifesta con scelte amministrative concrete si pone di fatto al di fuori di un percorso politico e amministrativo”.
“Invece di fare autocritica – ha replicato Italia Viva – e ammettere le proprie responsabilità di fronte alla gravità della situazione economica e sociale in cui versa la città di Palermo, Orlando continua ad usare patetici diversivi, scaricando la responsabilità dell’immobilismo sul Consiglio comunale e agitando lo spettro di Salvini e della Lega, fantasmi buoni solo per la sua propaganda. Palermo è isolata ed è allo sbando ed è questa la cruda realtà che il sindaco non racconta. Non ci sono soldi in cassa, il bilancio non si può chiudere, le partecipate sono al collasso, i cantieri sono fermi, nessuna opera di manutenzione appaltata da due anni, i cimiteri una vergogna nazionale, i ponti a rischio crollo”.
“La definitiva bocciatura del Piano Triennale delle Opere pubbliche segna il totale sgretolamento della maggioranza che sosteneva la Giunta Orlando. Uno sgretolamento che non può più essere ignorato dall’Amministrazione”, ha dichiarato Marianna Caronia, consigliera comunale e deputata Ars, dopo la delibera del Consiglio comunale del 15 aprile scorso.
“Nel merito, il Piano presentato, come già avevamo sottolineato ieri in Commissione, è in realtà un “non-piano”, uno strumento che programma ben poco e che nella lista delle priorità continua a mantenere il Tram che, qualora ci fosse stato bisogno di conferme, è evidente che questo Consiglio comunale non vuole realizzare. Non lo vuole almeno con le modalità e nel tracciato che il duo Catania-Orlando ha imposto in questi anni.
Proprio per questo credo che siano ormai non più rinviabili le dimissioni dell’Assessore Catania, sempre più ostacolo al dialogo fra Amministrazione e Consiglio comunale.
Con grande franchezza devo dire che siamo forse giunti al punto in cui lo stesso Sindaco valuti le dimissioni, ma probabilmente in questo momento di estrema crisi non sarebbe positivo che l’Amministrazione resti senza una guida.
Un motivo per il quale – ha concluso Marianna Caronia – ritengo che sia necessario lavorare perché pochi importanti e non rinviabili atti siano approvati con scelte politiche condivise, a partire proprio dal Piano delle Opere Pubbliche e dal Bilancio, per dare un po’ di ossigeno alla ripresa socio-economica.”