Imprese Sicilia: +1.160 nel primo trimestre 2021, ma economia in ginocchio
Pace, UnionCamere: “Economia Sicilia in ginocchio, numeri positivi non ci devono ingannare, situazione resta preoccupante”. Cappadona, AGCI: “Occorre un’immediata iniezione di liquidità e mettere in atto tutte le possibili modalità di sostegno”.
Buone notizie per le imprese siciliane, che fanno registrare un risultato positivo per il primo trimestre 2021 sul fronte della “natimortalità”, nonostante il momento difficile che vive non soltanto l’economia dell’Isola ma quella dell’intero paese, in generale.
Secondo i dati di Movimprese, pubblicati oggi dall’Osservatorio Unioncamere, che analizza l’andamento della natimortalità, regione per regione, in Sicilia nel primo trimestre 2021 si è avuto un saldo positivo (+1.160), rispetto alle 472.442 registrate (nel 2020 erano 446.442). A fronte delle 6.975 nuove iscrizioni ci sono state 5.815 cessazioni. In Italia le imprese registrate sono 6.075.510, le iscrizioni 103.597, le cessazioni 98.491 con un saldo + 5.106.
“Sono timidi e parziali segnali – spiega il presidente di UnionCamere Sicilia Giuseppe Pace -, certamente registriamo con favore che il saldo positivo di questo primo trimestre, ma sappiamo tutti la bufera che ha investito in particolare la Sicilia con l’emergenza nazionale legata alla pandemia Covid e con i ristori del governo nazionale che non arrivano. L’emergenza sanitaria – aggiunge Pace – non è ancora cessata, mentre le nostre aziende, soprattutto quelle legate al turismo e alla ristorazione, stanno vivendo un inferno. I numeri positivi non devono ingannarci perché la situazione è davvero più che preoccupante”.
“Ormai non chiediamo solo gli interventi adeguati alla gravità dell’emergenza economica, pretendiamo piuttosto che siano adottati immediatamente e applicati con urgenza”, dichiara Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia. “Occorre un’immediata iniezione di liquidità e mettere in atto tutte le possibili modalità di sostegno. Le società cooperative possono avere un elevato grado di resilienza, ma come tutte le altre imprese fatturati e redditi da lavoro sono generalmente precipitati. È necessaria una moratoria immediata per le aziende in difficoltà su scadenze fiscali, mutui e finanziamenti bancari, imposte regionali e comunali. Intollerabile il blocco di operatività dell’IRCAC e in generale il ruolo sottodimensionato esercitato per le imprese dagli istituti di credito agevolato della Regione Siciliana. Indispensabile imporre il massimo rispetto del pagamento dei fornitori della PA entro i 30 giorni, ampiamente disatteso. Va avviata subito e mantenuta in Sicilia una massa critica permanente di appalti di lavori pubblici, in modo per un verso da agire per colmare con la massima velocità il gap infrastrutturale, dall’altro da avere sempre in moto un meccanismo che trasferisca liquidità al sistema economico dell’Isola. Va affrontata e risolta per sempre la questione dell’Insularità: l’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, ponte o tunnel va realizzato senza ritardi. La Sicilia è geograficamente il centro del Mediterraneo e la Porta dell’Europa, e il suo ruolo potenziale di hub economico e culturale viene mortificato dalle politiche UE che riguardano i flussi dei migranti ancora ipocritamente irrisolte. È tempo – conclude Cappadona – che chi chiede ai cittadini siciliani di rappresentarli sia chiamato a garantire il futuro e il lavoro cui hanno diritto”.
Ecco i dati relativi alla natimortalità delle imprese per provincia. Trapani: registrate 47.541, iscrizioni 694, cessazioni 576; Palermo: registrate 99.328, iscrizioni 1.579, cessazioni 1.185; Messina registrate 63.086, iscrizioni 742, cessazioni 461; Agrigento: registrate 40.854, iscrizioni 686, cessazioni 571; Caltanisetta: registrate 25.498, iscrizioni 357, cessazioni 368; Enna: registrate 15.068, iscrizioni 220, cessazioni 211; Catania: registrate 104.345, iscrizioni 1.596, cessazioni 1.478; Ragusa: registrate 37.417, iscrizioni 534, cessazioni 474; Siracusa: registrate 39.305, iscrizioni 567, cessazioni 493.
In Sicilia aumentano dell’1,09% le imprese con società di capitale, cooperative incluse (con la punta massima dell’1,63% di Agrigento), in diminuzione dello 0,24% le società di persone, stabili +0,02% le ditte individuali.
(Nella foto di copertina: Giuseppe Pace, presidente Unioncamere e Michele Cappadona, presidente AGCI Sicilia)