Finanziaria Sicilia, Elvira Amata: “Accordo Stato-Regione limita misure di sviluppo, le imprese vanno aiutate con protocolli per riaperture”

“Questa non è una finanziaria di sviluppo, non dobbiamo dimenticare che c’è un accordo Stato-Regione che limita in modo fortissimo il nostro lavoro. La legge è come se fosse bloccata da alcuni paletti”.

Lo dice Elvira Amata, capo gruppo di Fratelli d’Italia, dopo il via libera in serata della legge di stabilità regionale 2021-2023.

“Avevo già detto all’assessore Gaetano Armao, all’inizio della discussione in Aula, che questo accordo dovrà essere rivisto – spiega Amata – perché così non abbiamo alcuna possibilità di sviluppare niente. Si parla tanto di rigenerazione, ma come si fa a parlare di rigenerazione se non si parla di nuove assunzioni di forze nuove e fresche? Parlo di assunzione di giovani che abbiano la capacità di comprendere il sistema della digitalizzazione di cui tanto si parla, che snellisce l’apparato burocratico. Non potendo agire in questa direzione – sottolinea Amata – restiamo inevitabilmente molto indietro. Il Governo e il Parlamento hanno cercato assieme di migliorare il testo per ottenere il possibile, viste le condizioni dettate dallo Stato. Penso al sostegno alle imprese, così come alle assunzioni di professionisti a tempo determinato che devono andare a supportare anche i Comuni che soffrono della mancanza di tecnici per la progettazione e quindi ottenere i finanziamenti. Anche se è stata una norma a metà – precisa Amata -, perché l’Aula ha bocciato un emendamento presentato dalla maggioranza che chiedeva l’inquadramento da dirigenti che hanno potere di firma degli atti. Sarebbe stato molto più utile per gli enti locali”. Tornando alle imprese, Elvira Amata osserva che “nessuna regione ha abbastanza liquidità per intervenire in modo massiccio come dovrebbe farsi. L’aiuto concreto è quello di dare protocolli certi e sicuri per permettere a tutte le nostre aziende di riaprire e tornare a lavorare. Ci dobbiamo abituare a convivere con questo coronavirus, quindi, la soluzione sono le vaccinazioni di massa e i protocolli varati dal governo nazionale”.

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