Proteste Forza Italia Sicilia, rimasta fuori dal Governo Draghi. Calderone: “Basta, non siamo più disposti a lasciarci umiliare”


Dopo i commenti critici di Gianfranco Micciché verso il neo coordinatore nazionale Antonio Tajani sulla mancata nomina di siciliani tra i sottosegretari in quota Forza Italia, le proteste del capogruppo FI ARS Tommaso Calderone.

“Quanto accaduto con le nomine di ministri, viceministri e sottosegretari del Governo Draghi è un’offesa al grande lavoro di Forza Italia in Sicilia, i cui benefici però sono goduti anche a livello nazionale”, dichiara Calderone sulla totale assenza del partito siciliano all’interno del nuovo Esecutivo.

Micciché – che aveva proposto la senatrice Gabriella Giammanco, e il vicepresidente della Regione Sicilia Gaetano Armao come tecnico – ha voluto ricordare a Tajani che senza la Sicilia FI non arriverebbe al 5% in Italia. “Condivido le parole del nostro coordinatore regionale, Gianfranco Miccichè”, continua Calderone. “In Sicilia sono 712 gli amministratori locali aderenti a Forza Italia, un numero enorme. Per bissare tali dati al nord, occorre sommare i risultati elettorali di Forza Italia in Emilia Romagna, Toscana, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Per questo a gran voce diciamo basta. Non siamo più disposti a lasciarci umiliare. L’intera classe dirigente siciliana è mortificata da un siffatto modo di procedere. Noi ci mettiamo la faccia per il bene della nostra gente, per ritrovarsi poi, a livello nazionale, con un pugno di mosche. Ricordo che in politica la memoria è corta, e la tenuta del partito nelle altre regioni non è la stessa che in Sicilia. Noi siamo il cuore pulsante di Forza Italia; chi ha orecchie per intendere, intenda”.