FCA denunciata per mascherine anti-covid: l’accusa è di frode, pericolo per la salute pubblica e danno erariale
La società FCA Italy ha concordato con il governo italiano nell’estate del 2020 la fornitura di circa 11 milioni al giorno di mascherine per la protezione delle vie respiratorie, destinate al 70% fabbisogno delle scuole per garantire la sicurezza di studenti e docenti.
Denuncia per frode, pericolo per la salute pubblica e danno erariale in relazione alle mascherine prodotte da FCA negli stabilimenti della casa automobilistica di Mirafiori e Avellino è stata presentata dall’Unione Sindacale di Base, dalla Rete Iside onlus e da OSA – Opposizione Studentesca d’Alternativa alla Procura della Repubblica di Roma e alla Procura regionale del Lazio presso la Corte dei Conti.
Il caso riguarda le mascherine prodotte negli stabilimenti FCA Italy per le scuole e le aziende, che non risulterebbero rispondenti ai parametri stabiliti dalle norme. Per fronteggiare tempestivamente l’emergenza, si ricorda che il Dpcm 17 marzo 2020 n.18 stabilì all’art. 15 una procedura in deroga che prevedeva l’autocertificazione da parte dei produttori sulle caratteristiche tecniche delle mascherine e “che le stesse rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa”. Ottenuta la validazione, la società FCA Italy ha concordato con il governo italiano nell’estate del 2020 la fornitura.
“Nella denuncia presentata dagli avvocati Carlo Guglielmi e Arturo Salerni”, spiega la professoressa Claudia Urzì, referente regionale della l’Usb, “si chiede alla magistratura di verificare l’esistenza del reato di frode in pubbliche forniture e più in generale di pericolo per la salute pubblica, indicando inoltre la possibilità che si sia concretizzato un danno erariale, stante l’elevata produzione (11 milioni di mascherine al giorno, il 70% del fabbisogno delle scuole italiane) degli impianti FCA. Per tali fattispecie si chiede non solo di individuare i responsabili, ma anche di adottare provvedimenti cautelari (il sequestro) per bloccare la situazione e garantire l’incolumità di cittadini e lavoratori”.
La denuncia si basa sulle analisi di Archa srl (società accreditata da Accredia, ente designato dal governo italiano ad attestare competenza, indipendenza e imparzialità dei laboratori che verificano la conformità di beni e servizi alle norme), sul “potere filtrante” di due lotti di mascherine FCA Italy (uno pediatrico per le scuole prodotto a settembre 2020; uno per adulti prodotto per i lavoratori Fca a novembre 2020). Le analisi dicono che le mascherine pediatriche avrebbero un potere filtrante dell’83-86% (invece del 98% previsto dalla norma UNI EN 14683:2019); le mascherine per adulti un potere filtrante dell’89-90% (invece del 98%).
Nella conferenza stampa online tenuta per illustrare la denuncia, USB ha ricordato come dell’inadeguatezza delle mascherine FCA si sia occupata a più riprese anche Striscia la Notizia, trasmissione con la quale USB, Rete Iside onlus e OSA hanno avviato un’interlocuzione per approfondire il caso di quella che si configurerebbe come “una frode gravissima”, con pesanti responsabilità del Ministero dell’Istruzione, “perché fin dal primo giorno tutti i lavoratori della scuola si sono resi conto dell’inadeguatezza delle mascherine, segnalandola al ministero”.