Dieci Comuni zona rossa nella Sicilia arancione

Dieci le “zone rosse” in Sicilia. Da oggi alle 14 si aggiungono infatti Gela, in provincia di Caltanissetta e Villarosa nell’Ennese.

Le nuove “zone rosse” si aggiungono a quelle già in vigore in altri 8 Comuni della Sicilia.
In provincia di Caltanissetta le restrizioni erano scattate a Milena; nel Messinese, oltre al capoluogo, le misure restrittive coinvolgono Capizzi e San Fratello. In provincia di Catania sono stati dichiarati “zona rossa” Ramacca e Castel di Iudica; stessi divieti a Santa Flavia, nel Palermitano, e a Ravanusa, in provincia di Agrigento.

Nelle Regioni arancioni come la Sicilia è possibile spostarsi solo all’interno del proprio Comune. Ma c’è una deroga, introdotta durante le vacanze di Natale e confermata anche in questi giorni: a chi vive in un Comune fino a 5mila abitanti, è comunque consentito spostarsi liberamente, tra le 5.00 e le 22.00, entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione), con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.

Bar, ristoranti e pasticcerie sono chiusi, ma restano consentiti l’asporto e le consegne a domicilio. I negozi, invece, sono aperti regolarmente. Anche qui è confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5, un orario durante il quale ci si può spostarsi solo con apposita autocertificazione.

In aggiunta alle disposizioni nazionali previste per le zone arancioni, la vigente ordinanza del presidente della Regione Siciliana prevede ulteriori misure restrittive:

Misure per gli esercizi commerciali: distanziamento interpersonale negli esercizi commerciali, con la previsione di screening per gli operatori. I sindaci hanno la facoltà di regolamentare l’accesso nelle zone commerciali per evitare gli assembramenti.

Controlli per chi arriva in Sicilia: vengono mantenuti i controlli per i passeggeri in arrivo nell’Isola (registrazione obbligatoria sul sito dedicato e tampone rapido), così come la riduzione dei voli da e per la Sicilia.

Sospensione attività didattiche: prevista la sospensione delle attività didattiche in presenza fino al 16 gennaio per le scuole elementari e medie inferiori e fino al 30 gennaio per gli istituti superiori. Analoghe disposizioni potranno essere adottate da parte della Conferenza dei rettori. Prosegue normalmente, invece, l’attività in presenza per nidi, asili e scuole dell’infanzia.

Verso l’area arancione per “rischio alto” Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Puglia, Umbria. Anche Lombardia, Emilia-Romagna, Calabria e Sicilia (attualmente in zona arancione) verso la conferma. Si attendono i nuovi dati.

ilGaz.it

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