Consegnate all’ISS prime 47mila dosi vaccino Moderna. Priorità a regioni con più ultra 80enni

Da oggi, oltre a quello Pfizer-Biontech, è disponibile in Italia contro il Sars-Cov-2 il vaccino Moderna.

Le 47mila dosi consegnate oggi da Moderna presso l’ISS-Istituto Superiore di Sanità, nei prossimi giorni verranno distribuiti alle Regioni, con i mezzi messi a disposizione da Poste Italiane, dando priorità a quelle con un maggior numero di abitanti sopra gli 80 anni. In Italia intanto sono in arrivo altre 470mila dosi del vaccino Pfizer.
“Dopo quasi un anno di buio – afferma il commissario straordinario Domenico Arcuri – cominciamo finalmente a intravedere un po’ di luce in fondo al tunnel. L’arrivo del vaccino di Moderna dopo quello di Pfizer è un’altra bella notizia che ci consente di proseguire la campagna di vaccinazione, per la quale l’Italia è al primo posto in Europa. Ci auguriamo tutti che entro la fine di gennaio l’Ema (l’Agenzia europea dei medicinali, che garantisce la loro valutazione scientifica, supervisione e controllo della sicurezza) autorizzi anche il vaccino di AstraZeneca, ma la strada per arrivare all’immunità di gregge è ancora lunga e impone a tutti di non abbassare la guardia sulle misure di contenimento del virus”.
Nei prossimi giorni verrà consegnata nella sede dell’Istituto una seconda tranche del vaccino Moderna, mentre in seguito lo stoccaggio avverrà direttamente all’aeroporto militare di Pratica di Mare.

L’Unione Europea fa sapere che le prime dosi del vaccino AstraZeneca potrebbero arrivare presto in Italia. “Se AstraZeneca otterrà il via libera” per la commercializzare il suo vaccino anti-Covid nell’Ue, “speriamo che la casa farmaceutica faccia le prime consegne due settimane dopo l’autorizzazione, proseguendo con due consegne al mese. Ma questo è tutto in divenire e deve essere discusso con gli Stati membri”, spiega Sandra Gallina, che dirige i negoziati con le case farmaceutiche. Soddisfatta la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen: “Una volta che il vaccino avrà ricevuto un parere positivo, lavoreremo a tutta velocità per autorizzare l’uso in Europa”.

Il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, ha ricordato quali sono i soggetti a priorità nel nostro Paese: «Sono le categorie che il Governo e il Parlamento hanno stabilito essere prioritarie: operatori sanitari e sociosanitari, personale operante nei presidi ospedalieri, pubblici e privati, ospiti e personale delle residenze per anziani».
La vaccinazione contro il coronavirus avverrà per tutti su base volontaria, anche per medici e infermieri, che dovranno manifestare il proprio consenso o dissenso.
Filippo Anelli, presidente della Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), parlando con l’agenzia Dire, ha dichiarato: «Vaccinarsi per gli operatori sanitari, specie per coloro che sono più esposti al rischio di contrarre il virus, non è solo un interesse per la salute personale, ma anche un dovere deontologico per non diventare veicolo d’infezione».

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