Emergenza Covid, Orlando a Musumeci: “Sicilia zona rossa e intanto almeno Palermo e i capoluoghi”

Dopo l’ordinanza Musumeci ieri su Messina, Marianna Caronia: “Palermo sia Zona Rossa. Andiamo verso la catastrofe”.

A Palermo tuttora in vigore l’ordinanza sindacale n.165 del 12 dicembre scorso, che dispone il divieto di stazionamento in centro fino al 15 gennaio 2021. Il provvedimento potrà essere reiterato o modificato in ragione dell’evolversi della situazione epidemiologica.

“Siamo di fronte al dilagare dell’epidemia, spinto anche da comportamenti irresponsabili di tanti”, dichiara Leoluca Orlando. “Oggi si è registrato un ulteriore aumento dei contagi e, fatto ancor più preoccupante, un indice di positività che sfiora il 20%, con gli ospedali e i Pronto soccorso prossimi alla saturazione.
Prima che sia troppo tardi, prima che si contino in Sicilia migliaia di morti, torno a chiedere al Governo nazionale di dichiarare la nostra regione Zona Rossa, individuando le necessarie misure per sostenere economicamente chi sarà inevitabilmente danneggiato.
In attesa che questo avvenga, chiedo al Presidente Musumeci – conclude Orlando – di provvedere a dichiarare Zone Rosse tutti i capoluoghi, che sono quelli più esposti, come dimostrano i dati di Catania, Messina, Palermo e Siracusa.”

“Con i Pronto soccorso della città ormai al collasso (al Cervello sovraffollamento al 250% e a Villa Sofia 170%), con i contagi fuori controllo dentro e fuori il sistema sanitario, non dichiarare Palermo, se non tutta la Sicilia Zona Rossa è un atto criminale che rischia di provocare una catastrofe con centinaia di morti.
Comprendo perfettamente chi teme un nuovo lockdown e il blocco dell’economia, ma la responsabilità della politica è quella di assumere decisioni, anche difficili”. Lo dichiara Marianna Caronia, deputata regionale e consigliera comunale di Palermo.
“In questo momento la priorità non può che essere quella di salvare vite umane, trovando ovunque le risorse necessarie a garantire a tutti un sostentamento che permetta di interrompere ogni attività non indispensabile.”

Ieri il presidente Musumeci aveva dichiarato che «l’esito del sondaggio di Demopolis conferma come la stragrande maggioranza dei siciliani, il 70%, sia favorevole alle misure restrittive che abbiamo dovuto adottare. Un terzo dei siciliani, addirittura, vorrebbe misure più stringenti. Certo, se non ci fosse stata durante le festività la indisciplina di una ristretta minoranza, che impone a tutti gli altri enormi costi sociali ed economici, non avremmo avuto necessità di chiedere a Roma di diventare “zona arancione”. Auspico che i prefetti ed i sindaci diano disposizioni più rigorose alle Forze dell’ordine ed alla polizia municipale affinché la vigilanza, soprattutto nei luoghi della movida, sia diffusa e più efficace. Al tempo stesso, vorrei assicurare i nostri operatori economici di avere già inoltrato al presidente Conte una lettera, firmata assieme ai colleghi delle altre quattro Regioni arancione, per chiedere che il Governo ci fornisca doverose e puntuali rassicurazioni circa un’immediata messa in campo di ristori e della loro quantificazione, come previsto per le zone rosse, onde evitare ulteriori penalizzazioni alle categorie operanti nelle attività produttive, commerciali, ricettive, turistiche, gastronomiche, sportive e ricreative, affinché venga scongiurato il rischio, assai concreto, che interi comparti vengano definitivamente cancellati dalla geografia delle nostre Regioni».

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