Zfm: continua a Irosa il presidio permanente di comitato promotore e sindaci dei 132 Comuni

Il comitato: «Abbiamo invitato i senatori eletti in Sicilia a raggiungere il presidio».

Diciannovesimo giorno di presidio a Irosa con un camper, unico riparo dal freddo e dalle avversità metereologiche, per il comitato promotore della legge sull’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia e i 132 sindaci coinvolti, che al presidio si alternano di giorno in giorno.
Oggi insieme agli esponenti del comitato c’è Leonardo Neglia, sindaco di Petralia Sottana. Ricordiamo che attualmente la legge è ferma in Senato, dopo che a dicembre del 2019 è stata approvata all’unanimità all’Ars.
Le terre alte di Sicilia, e cioè i comuni che si trovano al di sopra dei 500 metri sopra il livello del mare e con una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti, aspettano da oltre 5 anni la piena attuazione della fiscalità di sviluppo. Il comitato regionale promotore della legge ha così deciso di dare via ad un presidio permanente, un sit in ad Irosa (nei pressi dello svincolo autostradale dell’A19), fino a quando i due rami del Parlamento nazionale non esiteranno quanto approvato all’unanimità dal Parlamento siciliano. Ricordiamo che la legge è stata approvata all’Ars il 17 dicembre del 2019 e che data la mancanza di norme attuative finanziarie in questa Regione il disegno di legge deve necessariamente fare un passaggio tra Senato e Camera. La legge è attualmente ferma in Senato, mentre qui i paesi montani hanno subito l’ennesimo colpo di grazia a causa della pandemia.

«Questo provvedimento legislativo, – dice il sindaco di Petralia Sottana Leonardo Neglia – se esitato e concertato con gli altri strumenti di politica economica e di coesione territoriale, può consentire alle comunità montane di affrontare in maniera risolutiva e con efficacia le difficoltà che si presentano e che negli ultimi anni sono enormemente aumentate e che stanno mettendo a dura prova la vita dei cittadini delle aree interne».

«In queste ore abbiamo invitato i senatori della Repubblica a raggiungere il presidio di Irosa. – dichiarano Vincenzo Lapunzina e Antonio Polito, in rappresentanza del Comitato – Continuiamo a rimanere fiduciosi dell’autorevole attenzione verso le terre alte della Sicilia che da sempre non vengono compensate della loro condizione di marginalità rispetto alle aree costiere e metropolitane. Li aspettiamo al presidio per rappresentare de visu le preoccupazioni dei resilienti delle zone di montagna dell’Isola».

I 132 comuni interessati sono attraversati da un inesorabile fenomeno di desertificazione imprenditoriale e umana e i pochi che resistono sono sfiduciati, la marginalità data dall’altezza in cui si trovano, le strade malmesse per raggiungerli, i giovani che sempre più massicciamente abbandonano i loro paesi di origine,  tutto questo concorre a restituire un quadro desolante per chi ha deciso di rimanere e di investire su quelle terre.
«È un momento particolarmente drammatico per i comuni montani di Sicilia – dicono dal comitato – abbiamo deciso di scendere per strada perché non si può più aspettare, l’iter burocratico è troppo lungo e la politica è disinteressata ma qui le bollette e le tasse continuano ad arrivare puntuali. Defiscalizzare gli imprenditori resilienti in questi luoghi dimenticati equivale a fare sentire la presenza di uno Stato fino ad ora assente e che richiede solo tasse e tributi. La nostra è una battaglia di civiltà il progetto delle zone franche montane siciliane è una dimostrazione di politica al servizio delle comunità. Le si rendano operative poiché non Ci sono impedimenti».

ilGaz.it

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