Mimmo Turano sfida l’immobilismo pentastellato: “Intendo aggregare la parte sana di tutta la politica alcamese”
L’Assessore Mimmo Turano esprime il suo pensiero sulla prossima sfida elettorale ad Alcamo. “Fare asse con le migliori eccellenze della città” è l’obiettivo per uscire fuori dallo stallo, determinato dall’atteggiamento politico del “chi non fa non sbaglia”.
Assessore alle attività produttive, Deputato regionale per 5 legislature, Presidente dell’ex Provincia regionale oggi Libero consorzio comunale di Trapani, Mimmo Turano ha una storia politica che dimostra un’ampia esperienza e conoscenza dei temi del territorio, oltre che una capacità personale di attrarre consensi e idee attorno ad un progetto politico. Ad Alcamo però, nonostante tutto, non è riuscito ad abbattere fino ad oggi, il fortino della sinistra. Verso cui in questo momento pare guardare il Movimento 5 stelle, pur non avendo una netta collocazione politica.
Onorevole Turano, in vista delle prossime elezioni comunali, riuscirà il centro destra alcamese a porsi come guida autorevole della città?
Oggi più di ieri è sempre più chiaro che – al netto di ideologie formali, basate su sigle storiche o meno – quello che conta davvero nell’opinione pubblica è la stima per la persona, per il politico e per la sua capacità di fare e di agire per il bene della comunità. Oggi più che mai la divisione tra destra e sinistra è sempre più labile e sottile. Dunque conta più l’autorevolezza del programma, la storia politica del singolo e la serietà dei componenti delle coalizioni, rispetto alle semplicistiche diatribe tra pol(l)i. Oggi più che mai il bene e il male, la competenza e l’incompetenza si trovano distribuiti uniformemente sia a destra che a sinistra. Ecco perché il mio compito sarà quello di cercare di aggregare la parte sana di tutta la politica alcamese, dialogando a tutto campo con la parte seria e costruttiva di questa città a prescindere dalle ideologie, creando un progetto politico di grande spessore e che sia davvero innovativo sul piano delle azioni e dei risultati. Su questa prospettiva abbiamo già iniziato a lavorare in maniera compatta con tutto il centrodestra, la coalizione che a livello regionale sostiene il Governo Musumeci e che si candiderà a governare questa città.
L’asse Turano-Scala, che pare sempre più prendere corpo nell’ambito delle trattative politiche propedeutiche alle prossime competizioni elettorali, come si spiega all’elettore di centro destra, considerato il ruolo di Scala all’interno di Italia Viva, alleato dell’attuale Governo giallo-rosso?
Giacomo Scala è stato un buon amministratore. In un periodo così complesso (e il governo nazionale ne è un esempio concreto) si devono abbandonare tutte le differenze per “unire i puntini”. Il bene di una città non passa da correnti o differenze. Se alcuni punti programmatici sono attuabili e positivi per Alcamo, sia benvenuto chi ha fatto bene perché nessuno deve farsi proprietario e deve arrogarsi il diritto di esserne il padrone. Se ne deve condividere la paternità assieme a tutti coloro che hanno lavorato per il conseguimento dell’obiettivo. Ecco perché non parlerei di ‘asse’ ma di unione con l’ex sindaco. Sarei ben lieto di creare unioni con chiunque abbia a cuore la mia città. Quante persone valide ci sono all’interno delle varie “sigle” politiche alcamesi? ABC, Fratelli d’Italia, il Pd, la Lega, Forza Italia, Diventerà Bellissima: sono solo contenitori, che al loro interno hanno alcune tra le migliori eccellenze umane della nostra città. Ecco io ‘farei asse’ solo con i migliori di loro, su un unico progetto comune. Senza bandiere.
Tra le celebri frasi dello scrittore e politico Winston Churchill, vi è quella che recita “il politico diventa uomo di Stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni”. Cosa sta trasferendo la politica oggi alle prossime generazioni?
Sono punto nel vivo da questa domanda, proprio perché i miei figli hanno già quell’età ormai matura che gli permette di giudicare l’operato di chi li ha preceduti, me compreso. Oggi il mondo del lavoro, e in generale tutto l’ambito sociale, è profondamente diverso dal passato. Le dinamiche sono veloci, i sistemi digitali hanno dato un impulso incredibile a tutta un’economia nuova che spesso non è nemmeno capita da chi è ormai “fuori dal tempo”. È l’errore che fanno molti politici, apparendo anacronistici. Compito del politico dovrebbe essere invece quello di far proprie le istanze provenienti da questo mondo nuovo, giovane, snello. In una sorta di corrispondenza bilaterale, si dovrebbe creare ‘rete’ tra chi ha l’esperienza e ‘l’anzianità’ per governare materie molto complesse e chi guarda al futuro con occhi diversi. È dal dialogo che nasce l’intuizione giusta e la via da perseguire assieme. Da quando sono assessore alle attività produttive mi sono occupato più di aspetti digitali e di evoluzione delle imprese siciliane che di ambiti più “standard”. Lo scopo? Non fare rimanere i nostri figli indietro rispetto ai loro diretti concorrenti esteri. Io ci provo ogni giorno.
Se fosse alla guida della città di Alcamo, quali iniziative metterebbe in campo per collegare, le attività di degustazione dei prodotti locali, con gli itinerari culturali e ambientali, per far da volano al turismo?
Credo che prima delle iniziative serva acquisire due consapevolezze. La prima è che settori come turismo, cultura, ambiente e attività produttive non sono compartimenti stagni ma aspetti di una medesima strategia. Avremo tanto bisogno di questa sinergia nel post-Covid, dove dovremo pensare alla ripartenza e al rilancio del nostro territorio che è stato ed è ancora provato da questa terribile pandemia. La seconda consapevolezza è quella del ruolo di Alcamo nel comprensorio del golfo di Castellammare e dell’entroterra, mi pare che in questi ultimi dieci anni non solo si sia persa questa consapevolezza ma che la città abbia subito una retrocessione intollerabile.
Il Movimento Via, lanciato dal senatore Papania, è diventato in poco tempo, in ambito provinciale, una fucina di idee che aggrega diversi amministratori. Potrebbe essere anche ad Alcamo un suo probabile interlocutore, nella sfida contro il Movimento 5 stelle?
Guardi, proprio su questo giornale l’ex senatore Papania ha detto che “siamo ciò che facciamo, non come ci raccontano” ed io sono d’accordo con lui: nessun giudizio sul ‘racconto’ ma le nostre strade non si incontreranno proprio perché il ‘fare’ di Papania non mi appartiene. Non penso comunque che questa sia una novità né per Papania né per gli alcamesi, è sufficiente andare con la memoria alla mia candidatura in solitaria del 2012 per capire che sono rimasto sempre dalla stessa parte, alternativa a certi schemi e modi di fare.
Un identikit, per grandi linee, del prossimo candidato sindaco: quali sono le qualità che non dovrebbero mancare?
La capacità amministrativa non è una qualità innata. È un mix di esperienza e di coraggio. E il risultato di questo mix deve essere sempre l’azione. Non sopporto l’atteggiamento del “chi non fa non sbaglia” applicato dal Movimento 5 stelle in questi anni. Atteggiamento che ha portato all’immobilismo totale in tutti gli ambiti del Comune di Alcamo. Bisogna agire con coraggio e determinazione per il bene del paese, sempre secondo la propria visione, per carità, ma sicuramente per cambiare davvero (e non solo a parole) ci vogliono gli attributi.