Rifiuti, arresti per corruzione aggravata Rap: discarica Bellolampo commissariata, funzionario sospeso in attesa dell’iter di licenziamento.

Orlando: “Discarica Bellolampo commissariata, rotazione dirigenti e dipendenti”. Fava, presidente Commissione Antimafia Ars: “Conferma di commistione fra interessi privati e funzionari pubblici. Valuteremo indagine su quanto avvenuto attorno ad impianto rifiuti”.

“L’ottima operazione della DIA a Bellolampo conferma, ancora una volta, come gli interessi criminali nel ciclo dei rifiuti in Sicilia siano in grado di intercettare, attraverso la corruzione, fiumi di denaro pubblico.
Anche a Bellolampo emerge con chiarezza quanto già contenuto nella relazione della commissione regionale Antimafia pochi mesi fa: vi è una forte commistione criminale tra interessi privati e funzionari pubblici corrotti”, Lo dichiara Claudio Fava, Presidente della Commissione regionale antimafia in merito agli arresti eseguiti nelle ultime ore dalla Direzione investigativa antimafia di Palermo. “Quanto emerso nelle ultime settimane, attraverso diverse inchieste che hanno interessato l’intero territorio della regione, rinnova l’urgenza di interventi di natura politica. In questo senso le decisioni della RAP di procedere ad una sorta di commissariamento di Bellolampo e alla sua costituzione di Parte civile sono segni importanti. Alla ripresa dei lavori della Commissione antimafia sarà opportuno valutare l’apertura di una specifica attività di indagine su quanto avvenuto nel e attorno al principale sito pubblico di conferimento e trattamento della Sicilia.”

Sono tre gli arrestati con l’accusa di corruzione aggravata in un’operazione della Dia di Palermo, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia. Un imprenditore di Paternò, Emanuele Gaetano Caruso, originario di Paternò, e imprenditore nel settore dei rifiuti, è stato sorpreso dagli investigatori mentre consegnava ad un dipendente Rap, Vincenzo Bonanno, coordinatore dell’area discarica di Bellolampo, una busta con 5mila euro in contanti. Era presente Daniela Pisasale, di Siracusa ma residente a Catania, titolare di diverse società per il trattamento dei rifiuti, rappresentante della “Realizzazioni e Montaggi srl” e amministratore unico della “Ecoambiente Italia srl”.

Una successiva perquisizione ha permesso di trovare e sequestrare all’interno di un’autovettura altri 13.250 euro. Il denaro è stato sequestrato.

“Gli arresti di queste ore”, ha dichiarato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, “sono la conferma della presenza anomala di privati come Ecoambiente, imposta per disposizione della Regione, con la nostra opposizione; ditta da noi ‘cacciata’ da Bellolampo dal maggio 2019 perché ci siamo rifiutati di scegliere un soggetto privato senza una gara pubblica. Dal Dipartimento regionale dei rifiuti ci è stato detto che quando abbiamo bisogno possiamo rivolgerci ad Ecoambiente”.

Il presidente di Rap, Giuseppe Norata, ha comunicato che per la discarica è stato avviato il procedimento di ‘commissariamento’ interno. Il dipendente Rap arrestato è stato sospeso.

“Appena avremo i documenti che riguardano l’indagine attiveremo i percorsi di licenziamento”, dichiara il direttore generale Roberto Li Causi, “e saremo parte civile in un eventuale processo”. Dal 2013, da quando è stata fondata la Rap, sono stati licenziati 31 dipendenti.

“Ho inviato stamattina una nota al Presidente del Consiglio comunale per chiedere la convocazione urgente del presidente di Rap, Giuseppe Norata, alla prima seduta utile di Consiglio comunale”, ha dichiarato Barbara Evola, capogruppo di Sinistra Comune in Consiglio Comunale. “Il consiglio comunale non può apprendere esclusivamente dalla stampa  il quadro inquietante che emerge dalle indagini delle forze dell’ordine. Ci sono alcuni aspetti che meritano approfondimenti anche perché sono troppe le inchieste che coinvolgono dipendenti infedeli e vorremmo capire quella sono le misure organizzative che intende attuare Norata per evitare il ripetersi di questi episodi. La politica non può arrivare dopo la magistratura ed è importante comprendere le ragioni per le quali Ecoambiente Italia continuava ad elargire tangenti ai funzionari della Rap. Non vorremmo che l’azienda imposta dal Presidente Crocetta sia uscita dalla porta principale di Bellolampo, per una esplicita volontà dell’amministrazione comunale, per rientrare dalla finestra. Troppi interrogativi che meritano una risposta formale”.

“Quanto appreso dalla stampa locale e nazionale circa l’indagine sui concreti interessi della criminalità organizzata nel ciclo dei rifiuti, che ha visto l’arresto di due imprenditori siciliani e di un funzionario della Rap”, dichiara il consigliere comunale Massimo Giaconia di Avanti insieme, “rappresenta l’ennesima dimostrazione che dietro alla gestione dei rifiuti in Sicilia si cela un grande interesse della malavita organizzata, sempre pronta a infiltrarsi con determinazione nella gestione pubblica, con l’obiettivo di assumerne la totale gestione. Ecco perché è necessario che la Regione Siciliana, nel più breve tempo possibile, disponga nuove norme che mettano al riparo da ogni interesse di tipo mafioso la gestione dei rifiuti in Sicilia e, al contempo, appronti finanziamenti da destinare alla realizzazione di nuovi impianti pubblici.

A distanza di poco tempo, purtroppo, sulla partecipata Rap piomba l’ennesima scure a causa di inquietanti comportamenti di alcuni dipendenti infedeli, come in quest’ultimo caso, che rischiano  seriamente di ledere l’immagine dell’Azienda Rap e di tutti i suoi onesti dipendenti.

Non è assolutamente accettabile che i cittadini, che si aspettano di ricevere servizi più efficienti, assistano a vicende così scandalose”, continua Giaconia. “Allo stesso modo non è  accettabile che i dipendenti dell’Azienda, per colpa di pochi infedeli, probabilmente gli stessi che hanno contribuito al fallimento dell’Amia, si debbano addirittura vergognare di essere dipendenti della Rap. Una mortificazione che conosco benissimo, essendo anch’io dipendente della stessa azienda. Conosco tanti dei miei colleghi e posso tranquillamente affermare che la stragrande maggioranza di loro è gente perbene, che quotidianamente con grande senso di responsabilità e dedizione, tra non poche difficoltà, espleta il servizio.
L’Amministrazione deve intervenire immediatamente, innanzitutto imponendo ai vertici della Società una profonda riorganizzazione aziendale che dovrà interessare tutti, dagli apicali agli operai. L’Azienda deve essere ‘rivoltata come un calzino’ affinché si eliminino i fattori negativi che la Rap ha ereditato da Amia e che, purtroppo, ancora si trascina dietro.
A tal fine, sono convinto che tutte le forze sindacali aziendali, con grande senso di responsabilità e nell’interesse dei lavoratori, daranno la loro massima disponibilità”.

Dario Di Gesù

Direttore responsabile