Camera di Commercio Palermo-Enna, accuse e repliche tra Di Dio e Albanese

Prosegue lo scontro tra le due fazioni all’interno dell’amministrazione della Camera di Commercio di Palermo-Enna, che imperversa da oltre due anni.

Ieri mattina il Presidente Alessandro Albanese ha chiamato a raccolta i suoi sostenitori – tra i quali, oltre alla maggioranza dei consiglieri e componenti della giunta camerale, pure tutti i rappresentanti del personale CCIAA che aderisce alle organizzazioni sindacali confederali – per chiarire, attraverso quella che ha chiamato “Operazione Verità”, il reale stato in cui versa oggi la Camera di Commercio di via Emerico Amari.
Questo in relazione delle recenti dimissioni di undici consiglieri camerali, sui dodici in quota di Confcommercio Palermo, guidata da Patrizia Di Dio. Nel corso di una conferenza stampa lo stesso Presidente Albanese, tirato per la giacca dalla stampa locale, ha parlato sulle varie questioni interne, evocate come altrettanti spettri che rischiano di calare sulla Camera, rischiando di divenire problemi la cui mancata risoluzione porterebbe l’organismo al suo scioglimento, con relativo commissariamento dell’Ente da parte dell’Assessorato Regionale Attività Produttive.
Sostanzialmente il Presidente ha colto l’occasione per precisare che le ombre sui conti non in regola sono stati superati e con questi il rischio di “default economico” dell’Ente. Chiamato in causa per presunte accuse di avere incrementato, in modo fittizio, il valore del patrimonio immobiliare della Camera, Albanese ha risposto di avere dato incarico ad alcuni professionisti di asseverare una perizia che sia definitivamente inconfutabile da parte dei suoi oppositori.
Un’altra questione annosa per il sistema camerale in Sicilia, e non solo per la Camera di Palermo-Enna, è quella inerente il sistema previdenziale a cui fanno riferimento le Camere di Commercio solo nella nostra Regione. Infatti, la legge Fagone, del 1975, per l’integrazione delle Camere siciliane nell’Amministrazione Regionale, ha dimenticato di attribuire l’Istituto previdenziale di riferimento, onerando perciò le stesse a coprire il budget dei costi previdenziali a favore dei suoi dipendenti. Incredibilmente, le Camere Siciliane sono stati finora gli unici organismi nella Pubblica Amministrazione Nazionale a doversi fare carico di pagare le spese pensionistiche dei propri dipendenti. Al riguardo, il Presidente ha annunciato che sono in dirittura di arrivo le procedure per definire il “piano attuariale” per la messa in sicurezza del suo personale, dopo cinquanta anni di incertezze, attraverso l’accordo con l’Inps. Con tale accordo per le Camere di Commercio siciliane si renderanno disponibili, inoltre, ingenti somme per le attività promozionali ed istituzionali.
Albanese si è occupato, infine, di rispondere alle sollecitazioni della stampa locale sul controverso tema della partecipazione societaria (23%) della CCIAA Palermo-Enna nella compagine della Gesap S.p.a., proprietaria dell’Aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo. Un altro tema su cui gli oppositori del Presidente da tempo insistono a sottolineare che siano stati portati avanti comportamenti poco trasparenti nella valutazione dei beni.
A seguire, nel pomeriggio, la presidente di Confcommercio Palermo e consigliere camerale, Patrizia Di Dio, ha inviato la nota di replica, con la quale insiste sulle perplessità ed i dubbi, motivo delle dimissioni di undici sui dodici consiglieri in quota Confcommercio Palermo.
A questo punto la palla dovrebbe passare alla politica regionale che, sinora, ha guardato dalle terrazze di Palazzo dei Normanni lo spettacolo della guerra tra fazioni in CCIAA Palermo-Enna. Si resta, pertanto, in attesa dei nuovi sviluppi.

Giuseppe Pagano

Direttore responsabile