Polemiche su chiusura Teatro Bellini di Catania. Barbagallo (PD) replica all’assessore Messina: “Governo Musumeci responsabile tagli a teatri e cultura”
L’Orchestra sinfonica del Teatro Vincenzo Bellini giovedì 17 ottobre ha suonato in piazza, dove erano riuniti lavoratori, sindacalisti e sostenitori per un flash mob.
Pochi giorni fa è arrivata la sospensione delle attività e la chiusura coatta del Teatro. Colpito dai tagli e da errori nella gestione, presenti e passati, il Bellini non potrà sopravvivere ancora a lungo. L’appello al presidente della Regione Nello Musumeci e al governo regionale e all’Assemblea regionale siciliana durante la protesta è stato unanime: salvate il teatro. “Una città senza teatro e senza musica è una città senza cultura”.
“Per salvare il teatro Vincenzo Bellini sarebbe bastato un semplice cambio di destinazione d’uso. Da Teatro lirico a Ente Fiera equini”, scrive in un sarcastico e amaro post su Facebook Antonio D’Amico, violinista e segretario generale della Fistel Cisl di Catania. Il governo regionale, infatti, dopo avere speso circa tre milioni di euro per la prima edizione della “Fiera mediterranea del cavallo”, ne sta impegnando altri 500 mila euro per trasferire il torneo “Coppa d’Assi” da Palermo a Catania, sempre nella tenuta di Ambelia. Ristrutturata a fondo per l’occasione.
“Un silenzio assordante, quello del governo Musumeci, sul Teatro Bellini di Catania, in grave difficoltà finanziaria – denunciano i parlamentari catanesi del M5S all’Ars, alla Camera e al Senato -. Un silenzio col quale si continua a ignorare l’urlo di dolore di una città e le decine di appelli di musicisti, attori ed esponenti del mondo dello spettacolo. Tutto questo è estremamente preoccupante, perché se il teatro sta vivendo l’ennesima crisi, la responsabilità è tutta in capo al governo regionale”.
Governo regionale e opposizione, botta e risposta tra il deputato regionale Anthony Barbagallo (PD) e l’assessore al Turismo e spettacolo Manlio Messina (PD)
“Se per ‘lezioni’ l’assessore Messina intende le nostre sollecitazioni e gli interventi parlamentari per tentare di arginare la crisi nella quale hanno condotto il Teatro Bellini, allora farebbe bene ad accettarle quelle ‘lezioni’. Anzi, forse avrebbe bisogno anche di qualche ripetizione: quando vuole, siamo pronti ad aiutarlo”. Lo dice Anthony Barbagallo, parlamentare regionale del PD, in relazione alle recenti dichiarazioni dell’assessore regionale al Turismo ed allo Spettacolo Manlio Messina.
“Ci sono numeri e dati che parlano chiaro – aggiunge Barbagallo – nei due anni di governo Musumeci la situazione dei Teatri in Sicilia è precipitata, così come in generale si è drasticamente indebolito il sostegno al mondo della Cultura. Consiglio dunque all’assessore Messina, che si è insediato solo a fine luglio, di documentarsi con più attenzione prima di lasciarsi andare a dichiarazioni incaute. E se non lo sapesse, gli ricordo che basta guardare l’ultimo ‘collegato’ approvato dall’Ars per comprendere il livello di attenzione del suo governo nei confronti dei Teatri: solo due emendamenti presentati in commissione, e dichiarati inammissibili perché privi di copertura finanziaria. Insomma, il nulla”.
“Un ultimo suggerimento all’assessore: prima di pensare agli impegni per il 2020 e per il 2021, pensi a come affrontare le emergenze del 2019. Perché con le promesse e con le bugie – conclude Barbagallo – non si va lontano, e serve rispetto per i tanti operatori e lavoratori del mondo dello spettacolo che hanno bisogno di certezze”.
«Non si accettano lezioni da coloro che hanno sabotato il lavoro di questo governo regionale mentre operava per ristabilire gli stanziamenti ai teatri. Hanno preferito condurli sull’orlo del baratro, in nome del “tanto peggio tanto meglio”. Sono gli stessi personaggi politici che negli anni precedenti il governo Musumeci hanno trattato la questione teatri, a Catania come altrove nell’Isola, in modo grossolano e superficiale. Il nostro governo, già lo scorso luglio, aveva trovato le necessarie risorse, ma i provvedimenti si sono arenati durante i lavori d’Aula di agosto per scelta delle opposizioni e non certamente per responsabilità nostra».
Lo afferma l’assessore allo Spettacolo Manlio Messina, che aggiunge: «Con quei provvedimenti, che avrebbero dovuto essere votati dal Parlamento siciliano prima della lunga chiusura estiva, sostanzialmente il governo Musumeci puntava a ripristinare le somme previste per consentire ai teatri di chiudere i bilanci e proseguire la loro normale attività, garantendo stanziamenti più importanti anche rispetto all’anno precedente. Immagino solo il milione in più sul Furs. Il governo ha comunque la questione ben chiara e sta mettendo in campo ogni azione utile per confermare l’attuale quadro finanziario e normativo e garantire al teatro Bellini e a tutti gli altri teatri di proseguire nella loro attività. Per il 2020 e 2021 l’impegno del presidente Musumeci e di tutto il governo è quello di proporre all’Aula la conferma della stessa risorsa finanziaria di quest’anno».
«Sia comunque chiaro a tutti – conclude l’assessore – che adesso bisogna cambiare musica e voltare pagina: dobbiamo tutti, sindacati compresi, rendere i teatri più autosufficienti e meno dipendenti dal finanziamento regionale. La cultura e il diritto al lavoro sono argomenti per noi fondamentali e certamente al centro dell’azione del governo, ma serve un cambiamento».