Nasce “Via Giornale L’Ora”. Palermo intitola una strada al quotidiano che per primo sfidò la mafia
“Oggi a Palermo è stata inaugurata ‘Via Giornale L’Ora’. È la prima volta che in Italia viene intitolata una strada ad un quotidiano: un messaggio importante per ricordare a tutti il ruolo di impegno civile che la stampa può rivestire nella nostra società”. Lo scrive su twitter il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella.
Inaugurata stamattina 29 settembre 2019, a Palermo, la “Via Giornale L’Ora”, nel centenario della nascita di Vittorio Nisticò, storico direttore del giornale che osò sfidare la “cosa nostra” di Luciano Liggio.
Quelle prime memorabili inchieste portarono alla luce il grande fenomeno mafioso e diedero il via alle prime inchieste di mafia. Come immediata risposta, il quotidiano di Nisticò nel 1958 subì un attentato. Furono fatti esplodere 5 chili di tritolo e la tipografia fu data alle fiamme.
La Via Giornale L’Ora va dalla centralissima via Mariano Stabile a via Pignatelli Aragona, all’altezza di piazzetta Francesco Napoli dove si affaccia il prospetto principale dell’edificio che ospitava il giornale fondato nel 1900 dai Florio e dal 1954 di proprietà del Partito comunista italiano, che ne affidò la gestione a Nisticò.
Insieme alla intitolazione della via al quotidiano, che cessò le pubblicazioni nel 1992, il Comune di Palermo ha dedicare una targa commemorativa che ricorda, insieme a Vittorio Nisticò, i tre cronisti de “L’Ora” uccisi dalla mafia, Mauro De Mauro, Cosimo Cristina e Giovanni Spampinato e l’attentato mafioso che nel 1958 colpì la tipografia, rivelando all’opinione pubblica nazionale l’esistenza di ‘cosa nostra’.
Alla cerimonia erano presenti fra gli altri la vedova di Nisticò e Marcello Sorgi, presidente del “Comitato ex giornalisti de L’Ora”. Per il sindaco Leoluca Orlando, “Oggi Palermo esprime gratitudine e fa sua la memoria per un giornale che per oltre novanta anni ha accompagnato la vita della Citta. Un giornale espressione di impegno di privati come i Di Rudinì,i Florio ed i Pecoraino e di grandi giornalisti in tempi difficili, sino agli ultimi anni del secolo scorso. Oggi la città esprime gratitudine e fa memoria di giornalisti coraggiosi e liberi uccisi dalla mafia in anni terribili nei quali la mafia aveva il volto dello Stato e governava la Città. Questa intitolazione e la commossa partecipazione di tanti – conclude il Sindaco – è l’ennesima conferma del cambiamento culturale di una città dove la mafia, pur presente e pericolosa, è sempre più isolata dalla coscienza civile dalla azione amministrativa e dall’impegno delle Forze dell’ordine e della Magistratura.”