USB, bene stabilizzazione 313 precari Regione. Ora Musumeci mantenga l’impegno preso con i licenziati della Formazione Professionale
“L’Unione Sindacale di Base auspica il medesimo trattamento che si sta applicando alla Regione Sicilia per i 313 fortunati (ai quali vanno le nostre congratulazioni) per i licenziati della Formazione Professionale”.
Sul tema delle stabilizzazioni da parte della Regione Siciliana, l’Usb ha diffuso una nota con cui chiede un intervento urgente al presidente Nello Musumeci per la soluzione della vertenza dei lavoratori licenziati nel settore della Formazione Professionale.
“L’Unione Sindacale di Base, prende atto della stabilizzazione di 313 precari che svolgono servizio all’interno degli uffici regionali. La USB ritiene un atto importante quello voluto dal Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dare stabilità occupazionale e serenità alle tante famiglie è doveroso per un Governatore che si dica rispettabile”, afferma Sandro Cardinale di USB Sicilia.
“Si aspetta ora che lo stesso trattamento sia riservato per le migliaia di lavoratori e lavoratrici della Formazione Professionale siciliana, un bacino che ha subito una vera e propria macelleria sociale da una politica senza scrupoli che non ha rispettato le normative ancora vigenti che tutelavano questa categoria di lavoratori.
La legge 24/76 e successiva 25/93 prevedeva la garanzia occupazionale presso altri enti in regime di convenzione, cosa che è stata disattesa dalla Regione Siciliana.
È inevitabile che il malumore dei licenziati della Formazione Professionale monti di fronte a queste notizie, ovviamente non riferito ai fortunati stabilizzati, ma soprattutto nei confronti del presidente Musumeci, il quale si era preso un impegno con questa gente in campagna elettorale, impegno che ad oggi non risulta esaudito, né si vede un barlume di speranza.
“Nei mesi scorsi”, prosegue Sandro Cardinale “abbiamo assistito a uno scarica-barile di competenze fra gli assessorati regionali e il Ministero del Lavoro, dov’è in corso un tavolo aperto per affrontare l’annosa vertenza della Formazione Professionale, le uniche cose ad oggi fatte sono gli elenchi di coloro che possono fruire delle misure vigenti in termini di pensionamenti, legge 100, prepensionamenti.
La USB ritiene questo comportamento da parte della politica regionale poco rispettoso nei confronti delle persone alle quali sono state fatte promesse in campagna elettorale. I lavoratori non possono essere trattati con due pesi e due misure, ancorché la Regione Siciliana è in difetto nei loro confronti a causa della mancata applicazione delle leggi vigenti.
La USB Sicilia auspica il medesimo trattamento che si sta applicando per i 313 fortunati (ai quali vanno le nostre congratulazioni), per i licenziati della Formazione Professionale”.
“Inoltre sarebbe opportuno”, conclude Cardinale, “che gli Assessori Scavone e Lagalla premano sull’acceleratore della vertenza della formazione professionale, sperando che all’apertura dei lavori dell”ARS venga votato il collegato in modo da poter accedere al fondo di garanzia per dare respiro soprattutto a coloro che non fruiscono del reddito di cittadinanza ma che vivono in uno stato di profonda frustrazione”.