Regione taglia trasporti se Stato non rateizza in 30 anni disavanzo Sicilia. Sindacati in agitazione. Anci chiede incontro urgente a Governo Musumeci

Scatta il conto alla rovescia: se entro 30 giorni lo Stato non accorderà alla Sicilia di spalmare il proprio disavanzo in 30 anni, il “temporaneo accantonamento negativo” si tradurrà in tagli effettivi per complessivi 141 milioni nel 2019 su diversi capitoli di spesa, tra cui quelli per il TPL.

Si tratta di sottrarre 48 milioni ai 168 complessivi trasporto pubblico locale per il 2019. Poiché il provvedimento si applicherà dal 1° luglio, comporterà una diminuzione del 47,33% dei trasferimenti previsti per l’ultimo semestre 2019 a Comuni e società che gestiscono i collegamenti con le aree interne. Per l’Amat significa da luglio un taglio di 7 milioni su 34.

Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl, proclamano lo stato di agitazione dei lavoratori dipendenti delle aziende del settore TPL in Sicilia “per protestare contro il taglio dei finanziamenti, dei servizi e della catastrofica ricaduta sui livelli occupazionali”.

“Giudichiamo gravissimo il paventato taglio del 50% dei servizi di trasporto urbano ed ex-urbano a partire dal primo di luglio di quest’anno, se l’annuncio dell’assessorato regionale ai Trasporti dovesse diventare atto concreto, comporterebbe la totale soppressione dei servizi di trasporti su strada con il conseguente licenziamento di migliaia di lavoratori”. Ad affermarlo sono i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Sicilia, Franco Spanò, Dionisio Giordano, Agostino Falanga e Giuseppe Scannella che annunciano lo stato di agitazione di tutti i lavoratori delle aziende del settore del Tpl.
“E’ gravissimo pensare di poter risolvere i problemi del bilancio regionale scaricandoli sulle aziende, sui lavoratori e sugli utenti del trasporto, un settore già notevolmente sotto dimensionato già oggetto del taglio di centinaia di milioni di euro negli anni scorsi a partire dal 2011”. “Riteniamo che sia legalmente e tecnicamente impossibile tagliare di oltre il 50% i chilometri già previsti in un solo semestre, senza con questo, di fatto, sopprimere i servizi oggi programmati e senza pregiudicare l’avvio del percorso di riforma. Ad essere pregiudicata inoltre è qualunque ipotesi di rinnovo dei contratti di servizio ormai definitivamente in scadenza alla fine dell’anno in corso non avendo peraltro finanziato risorse adeguate nel bilancio regionale di previsione neanche per il 2020 e per il 2021”.
“Il percorso di riforma del TPL – dicono i sindacati -, invece è il solo, che con le procedure di affidamento ad evidenza pubblica previste, in linea con i regolamenti europei, potrebbe garantire la razionalizzazione e la stabilità del settore , determinando la separazione dei servizi minimi da quelli a mercato al fine di poter garantire un servizio essenziale quale è il trasporto pubblico locale attraverso il quale tutelare il diritto costituzionale alla mobilità”. E infine concludono “al fine di poter scongiurare pericoli ed evitare i danni catastrofici sul TPL in Sicilia, abbiamo chiesto la immediata revoca dei provvedimenti adottati e l’avvio di un confronto”.

AnciSicilia: “Incontro urgente alla Regione Sicilia per scongiurare drastici tagli al servizio TPL”

“Manifestiamo tutta la nostra preoccupazione per il taglio al trasporto pubblico regionale annunciato dalla Regione in quanto temiamo le conseguenti e inevitabili ripercussioni che si abbatteranno sui cittadini, che vedranno ridursi in maniera considerevole il numero delle corse e la qualità del servizio e sulle aziende, le quali non potranno certamente assorbire nel proprio bilancio una così drastica e pesante riduzione in un solo semestre”. Dichiarano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di AnciSicilia.
“Il taglio del 47,33 per cento dei corrispettivi e dei trasferimenti a decorrere dall’1 luglio, anche se annunciato dalla stessa Regione in via prudenziale in quanto dipendente dall’eventuale autorizzazione alla dilazione pluriennale del disavanzo regionale, si aggiungerebbe alle cospicue riduzioni degli anni precedenti e, se fosse confermato, sarebbe certamente insostenibile in quanto impedirebbe materialmente alle aziende e ai comuni di poter erogare un servizio efficiente alla collettività”. Continuano Orlando e Alvano.
“Chiederemo pertanto un incontro specifico urgente al Governo regionale – conclude il presidente Orlando – per lanciare l’allarme sui contraccolpi che subiranno i comuni, in quanto, siamo consapevoli che il rischio concreto è che da luglio in Sicilia le linee di trasporto urbano subiscano una drastica riduzione, o peggio, si fermino del tutto”.

Falcone: “Nota prudenziale, lo Stato riconosca dilazione debito sicilia”

«Il congelamento dei fondi destinati al trasporto pubblico locale impone al Governo nazionale un’assunzione di responsabilità sul tema del disavanzo della Regione Siciliana, ereditato dal precedente governo. La nota riguardo i fondi per il settore è stata da noi assunta con un valore prudenziale, nello spirito di farci trovare pronti davanti a qualsiasi scenario». Lo afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone sul tema della ventilata diminuzione degli stanziamenti per il trasporto pubblico locale. L’esecutivo regionale riconduce la questione al nodo di fondo del debito in capo alla Sicilia.

«Pagare i debiti spalmandoli su almeno dieci anni anziché su soli tre anni – spiega l’assessore – ci consentirebbe di svincolarci da un’assurda tenaglia finanziaria, rivedendo gli equilibri di bilancio per garantire servizi e investimenti. Riteniamo dunque ineludibile che lo Stato, a meno di pesanti ripercussioni per l’Isola, prenda atto della necessità di dilazionare il disavanzo che il Governo Musumeci e i siciliani si ritrovano sul groppone. Abbiamo un mese di tempo per lavorarci – conclude Falcone – ora occorre che lo Stato non si giri dall’altro lato e faccia la propria parte».

Daniele Ruisi, Trasportatori e logistica Confcommercio: “Prevediamo effetto a catena devastante”

“Ancora una volta assistiamo ad un taglio da parte del governo regionale e questa volta a subire la “ghigliottina” è il settore dei trasporti come se già non ci fossero abbastanza problemi, come quelli annosi e raccontati quotidianamente dai disagi legati alla viabilità in Sicilia”. Lo afferma Daniele Ruisi, presidente dell’Associazione Trasportatori e logistica di Confcommercio Palermo, con riferimento al taglio annunciato dalla Regione al trasporto pubblico regionale. “Il taglio – aggiunge Ruisi – avverrà nell’ambito del trasporto pubblico, ma prevediamo che l’effetto a catena che ne subirà l’intera rete sarà devastante. Ricordiamo che le nostre strade ed autostrade sono già tra le peggiori d’Europa, noi di Confcommercio Trasporto siamo pronti ad aprire un tavolo tecnico in cui si pongano tutte le questioni e che punti alla risoluzione dei problemi di un settore che è sempre più penalizzato”, conclude Ruisi.