Palermo, basta lacrime: gli scontri diretti possono portarti in A

E adesso si fa durissima per la promozione diretta. Due trasferte un punto.

A 8 giornate dalla fine meno 4 di svantaggio dal duo di testa Brescia-Lecce (coi pugliesi che devono riposare e lo scontro diretto alla penultima giornata).
Non è l’esiguo vantaggio a demoralizzare né le giornate ancora tante e insidiose. Ma l’inerzia e i numeri che mettono gli uomini di Stellone con le spalle al muro, costretti a risultati obbligati che potrebbero anche non bastare. È troppo presto per non provarci tuttavia, per pensare alla porta secondaria dei play off, un supplizio storicamente per i RosaNero. Un punto dicevamo, in due trasferte diverse per prestazione e approccio ma con un denominatore comune implacabile: i rosa non hanno saputo tenere il vantaggio. E se a Cosenza si era incappati nella solita trasferta abulica di un girone di ritorno di mezza classifica, a Pescara si è assistito ad una prestazione gagliarda e puntuale con la beffa di un pugno di mosche in mano. Episodi, sfortuna, casualità lasciano il posto a mente fredda ad una analisi più lucida e approfondita: troppe le gare sbagliate, troppe le occasioni perdute specie con squadre di non alto cabotaggio (imbattute nel ritorno Salernitana, Foggia, Crotone, Venezia e Cosenza) in un torneo equilibrato dove però le concorrenti da qualche settimana vincono le partite da vincere. La truppa di Stellone ha dato segni di evidente cedimento dopo il giro di boa con prove quasi sempre contraddittorie tecnicamente, fisicamente e sopratutto mentalmente; e per fortuna nessuna delle concorrenti ha messo il turbo, tenendo ancora aperto ogni risvolto almeno per 6 squadre. Prendere atto dello status quo deve essere da stimolo per un reset immediato alla vigilia di due scontri diretti in casa lunedì 8 alle ore 21 con l’Hellas Verona e poi a seguire in quel di Benevento. Due vere e proprie tappe fondamentali che probabilmente daranno un risvolto quasi definito in casa Palermo. Ripartire dalla bella prova (sul piano del gioco)di Pescara nella convinzione di cambiare trend e vento ,credendoci sino in fondo. Un obbligo provarci, un dovere non mollare.