Ddl “Codice Rosso” su violenza domestica slitta di una settimana. Caos opposizioni per bocciatura emendamento sul Revenge Porn
Slitta a martedì in Aula alla Camera l’esame del disegno di legge ‘Codice rosso’, per decisione della conferenza dei capi gruppo di Montecitorio.
Protesta di Stefania Prestigiacomo e delle deputate delle opposizioni per la bocciatura dell’emendamento che introduce il reato di ‘Revenge Porn’, la condivisione pubblica di immagini o video intimi attraverso Internet senza il consenso dei soggetti coinvolti.
Aldo Penna, M5s, è intervenuto parlando di strumentalizzazione, essendo stata presentata al Senato sul revenge porn “una legge concepita e scritta insieme alle vittime, certamente meglio di estemporanei emendamenti”.
Il disegno di legge “Codice rosso” è stato approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 28 novembre su proposta del Guardasigilli Alfonso Bonafede e del ministro Giulia Buongiorno, per contrastare i femminicidi che hanno raggiunto la cifra record di 150 l’anno. Il provvedimento vuole inasprire le pene per i reati di violenza sessuale (da 5-10 anni a 6-12 anni), introduce il reato di sfregio del volto, punito con 14 anni di reclusione, mentre per chi violenta bambini sono previsti 24 anni di carcere. Inoltre, viene stabilita una corsia preferenziale per le denunce, indagini più rapide sui casi di violenza alle donne e l’obbligo per i pm di ascoltare le vittime entro tre giorni.
Dopo la bocciatura da parte di Lega e M5s dei due emendamenti delle opposizioni (Leu e Forza Italia) che inserivano il reato di revenge porn, motivata dall’intenzione della maggioranza di governo di fare una legge ad hoc, le deputate dell’opposizione hanno iniziato un’animata protesta. Stefania Prestigiacomo si è diretta verso i banchi della presidenza, insieme alle azzurre Giusi Bartolozzi, Benedetta Fiorini e Michaela Biancofiore, occupando i banchi in segno di protesta. I lavori dell’Aula sono stati sospesi.
Mentre a Montecitorio venivano bocciate le proposte delle opposizioni, i 5 stelle a Palazzo Madama presentavano la loro proposta di legge specifica per punire il Revenge Porn, prima firmataria la senatrice Elvira Evangelista. In commissione Giustizia Senato è incardinato un analogo provvedimento di Forza Italia e ne è stato annunciato un terzo a firma Pd.
“La Lega ha annunciato che presenterà un emendamento al ‘Codice rosso’ per introdurre la castrazione chimica. Fratelli d’Italia non può che essere soddisfatta, visto che è una nostra battaglia da sempre”, dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè.
Ma su questo tema la maggioranza appare divisa.”Sono ministro della Salute e anche un medico, quindi non posso essere a favore di un provvedimento che riduca l’integrità psicofisica di una persona”, ha detto il ministro alla Salute, Giulia Grillo
Il vice premier Matteo Salvini ha spiegato: “È sperimentale volontariamente in tanti Paesi occidentali. Ci sono persone che chiedono di essere messe in condizione di non avere più gli istinti per commettere violenze bestiali e quindi qualcuno studi quello che viene sperimentalmente applicato in altri Paesi”

Il deputato siciliano Aldo Penna M5s ha espresso la sua decisa posizione contraria: “L’introduzione nel nostro ordinamento della castrazione chimica è incostituzionale. Le pene, anche le più severe, come quelle che chiediamo vengano applicate a chi si macchi di reati come la violenza domestica, sessuale e di genere, devono tendere sempre alla rieducazione e non possono ledere, anche col suo consenso, l’integrità psico-fisica del condannato. Pertanto, mi auguro che la Lega decida nelle prossime ore di ritirare un emendamento, suggerito dal ministro Bongiorno, che rischia di compromettere una buona legge, come quella che stiamo discutendo.
Si proponga, piuttosto, la ‘castrazione sociale’, con il divieto del condannato di rivestire cariche pubbliche e, se si tratta di dipendenti della pubblica amministrazione, con l’immediato licenziamento, o ancora con la devoluzione alla vittima di violenza di tutto il patrimonio del colpevole, a prescindere dalla valutazione del danno inferto”.
“Oggi pomeriggio sono intervenuto in Aula, con un certo disappunto”, continua Penna, “per replicare all’inutile polemica sorta sugli emendamenti in tema di revenge porn inseriti da alcuni deputati di opposizione nel disegno di legge contro la violenza domestica, cosiddetto ‘Codice rosso’.
Si è cercata una polemica strumentale, interrompendo una spedita approvazione, qui alla Camera, del disegno di legge e d’altronde sapendo benissimo che sul revenge porn al Senato è appena partito l’iter di una legge concepita e scritta insieme alle vittime, certamente meglio di estemporanei emendamenti. Entrambe queste leggi vanno approvate il prima possibile e con il più ampio consenso”.
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