Trasporto Aereo, ddl per un gestore pubblico unico degli aeroporti in Sicilia

Rete Aeroportuale Unitaria, presentato a Roma alla Conferenza Nazionale sul trasporto Aereo il disegno di legge della deputata Ars Stefania Campo, il primo in Italia a prevedere un gestore unico degli scali aeroportuali a livello territoriale.

Campo: “La Sicilia, potrebbe essere un modello per il Paese. Dobbiamo puntare a 100 milioni di viaggiatori l’anno”.

“Un disegno di legge di riforma del sistema aeroportuale siciliano che prevede l’attivazione di un ente gestore unico dei 6 scali aeroportuali siciliani, che elimini sprechi, frammentazione di linee, aumenti il potere contrattuale della Sicilia con le compagnie aeree e stoppi il tentativo di svendita a privati degli scali aeroportuali siciliani, costruiti con fondi pubblici e che potrebbero essere regalati ai privati anche per volontà del governo regionale Musumeci. In Sicilia dobbiamo puntare a 100 milioni di viaggiatori l’anno”.
A dichiararlo è la deputata regionale siciliana del Movimento 5 Stelle Stefania Campo intervenendo alla conferenza nazionale sul trasporto Aereo in corso in queste ore a Roma, dove ha presentato il primo disegno di legge che prevede un ente gestore unico per gli scali aeroportuali del territorio isolano. Insieme alla deputata Campo, erano presenti anche la portavoce Ars Valentina Palmeri, che ha relazionato sul tema della sostenibilità ambientale e la deputata Roberta Schillaci.

“Se ai quasi 40 milioni di passeggeri delle Isole Baleari – spiega Campo – accostiamo i dati del traffico aereo in Sicilia del 2018, salta subito all’occhio che non si arriva neanche ai 18 milioni di passeggeri”.
La Sicilia, a parità di condizioni climatiche, supera per dimensioni le Baleari di 5 volte e ha monumenti ed emergenze architettoniche e paesaggistiche uniche al mondo.
“Sono numeri impietosi che mostrano chiaramente come sino ad oggi il modello utilizzato ha fallito. Oltre al gap infrastrutturale e alle carenze ricettive le motivazioni risiedono nei costi elevati per volare da e verso la Sicilia. La costituzione di reti o sistemi aeroportuali – sottolinea la deputata Campo – rappresenta la chiave di volta per superare situazioni di inefficienza, ridurre i costi e consentire una crescita integrata degli aeroporti, con possibili specializzazioni degli stessi. La nostra riforma prevede di rendere tutti e sei gli aeroporti siciliani in rete. Ciò avrebbe come primo risultato l’acquisizione di un enorme potere contrattuale da parte dell’Ente gestore della Rete stessa che, dipendendo dalla Regione Siciliana, avrebbe obiettivi sociali e di incremento del flusso non legati alla speculazione e alla massimizzazione dei profitti, magari a discapito, come accade oggi, soprattutto dei siciliani stessi. Altro risultato evidente sarebbe quello di acquisire gli strumenti idonei per difendere e aumentare gli investimenti anche sugli aeroporti con minore traffico passeggeri, come quelli di Trapani e Comiso, di Lampedusa e Pantelleria; utilizzando le maggiori entrate degli scali più forti si sosterrebbero i costi anche degli altri quattro. Supereremmo, in tal modo, ogni possibile rischio di declassamento, o addirittura di chiusura, di qualunque aeroporto siciliano”.
“Ovviamente ci contrapponiamo in maniera netta al tentativo di privatizzazione dei nostri aeroporti che il governo regionale avrebbe voluto far passare in silenzio con la complicità della maggioranza dell’aula all’Ars con un emendamento al ‘collegato’. Il ddl prevede 7 articoli che partendo dalla nuova governance pubblica, delineano la struttura operativa dell’ente gestore unico. A questo punto, inizia la lotta contro il tempo”.

Il ddl sarà presentato lunedì 25 marzo a Catania alla presenza tra gli altri, del Ministro dei trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli. “Auspico che questo disegno di legge – conclude Campo – venga al più presto calendarizzato in Aula all’Ars”.