Cooperative sociali, incontro a Catania sul sistema di accoglienza in Italia

Un dibattito introdotto dal libro collettivo “Il sistema di accoglienza in Italia: esperienze, resistenze, segregazioni”, con la partecipazione di una delle autrici, Yasmine Accardo, venerdi 8 febbraio 2019 al Comitato di solidarietà popolare “Graziella Giuffrida” in via Vittorio Emanuele 436 a Catania.

“Siamo lavoratori e lavoratrici del sociale. Siamo educatori, educatrici, mediatori, operatori sociali e legali”, spiegano gli operatori delle cooperative sociali del gruppo educatori Catania che hanno promosso l’incontro. “Facciamo il nostro lavoro con impegno e professionalità, ma subiamo la precarizzazione del lavoro, lo sfruttamento, il ritardo nei pagamenti”.

La complessità dell'accoglienza“Ci viene chiesto di affrontare problematiche sociali complesse, senza avere nessuna garanzia per il nostro futuro, spesso senza neanche sapere se a fine mese riceveremo lo stipendio che ci spetta.
Molti di noi lavorano nel settore delle migrazioni, settore che a causa della gestione miope ed emergenziale voluta dalla politica nazionale e locale negli ultimi anni, ha visto proliferare molte cooperative, alcune delle quali sono spesso più attente al profitto ed alla visibilità che al rispetto dei diritti dei lavoratori e delle persone accolte.
Per questo motivo, dopo l’incontro con USB Federazione del Sociale di novembre, vi invitiamo a discutere del sistema di accoglienza in Italia”.

Migrazioni e accoglienza sono state trasformate in un affare economico e politico. Trafficanti, mondo delle imprese, politici, e addirittura una parte dei gestori dei centri di accoglienza, alimentano i propri affari sulla pelle delle persone migranti, le quali, trattate come fossero merce di scambio (tanto economico quanto ideologico), scompaiono in questo gioco al massacro di cui sono solo oggetto. E, insieme, scompaiono dall’attenzione i rapporti di potere nei quali esse si muovono.

Il libro sul sistema d’accoglienza in Italia rompe questa costruzione coloniale, che riduce le persone migranti al silenzio, e lo fa attraverso una presa di parola collettiva, eretica e meticcia. A scrivere, spiegare e far comprendere cosa accade sono, insieme, persone che hanno vissuto nel sistema di accoglienza, mediatori e mediatrici linguistico-culturali, attiviste ed attivisti, lavoratori e lavoratrici del settore, avvocati, ricercatori.

Dunque, finalmente un libro sul sistema di accoglienza delle persone richiedenti asilo e rifugiate, scritto dall’interno del sistema, con l’obiettivo di metterne in evidenza limiti, forme di segregazione e resistenze in movimento. Sapendo che bisogna superare questo sistema, nel nome della giustizia sociale e della partecipazione, contro le politiche razziste e xenofobe che si stanno imponendo in Italia e nel resto d’Europa.