Legge di stabilità nazionale, Giovanni Musumeci (Ugl): “Catania e il Sud abbandonati sugli investimenti. Senza aiuti concreti e senza lavoro rischio reale di bomba sociale”

Ugl Catania, preoccupazione per il drastico taglio ai fondi per lo sviluppo del Sud: “Non un solo rigo di sostegno alle realtà territoriali, a partire dai Comuni”.

“Il maxiemendamento approvato dal Senato sabato scorso con voto di fiducia, ci fa preoccupare e non poco anche in vista della prossima lettura alla Camera che, a quanto pare, per ragioni di tempo e procedura non subirà variazioni”.

Un testo che, dunque, rimarrà così com’è, certificando l’abbandono in tema di investimenti non solo dell’intero sud, ma anche della città di Catania, da parte dell’esecutivo nazionale.” Il segretario generale territoriale della Ugl etnea, Giovanni Musumeci, punta il dito sul drastico taglio ai fondi per lo sviluppo per fare quadrare i conti, come richiesto dalla Commissione europea. “Una netta sforbiciata – aggiunge Giovanni Musumeci – nata dalla folle scelta del partito di maggioranza del governo di difendere il reddito di cittadinanza, una misura a nostro avviso poco incisiva e di spirito fortemente assistenzialistico. Un sistema in netta antitesi rispetto a quella quota 100 che, invece, potrebbe liberare centinaia di migliaia di posti di lavoro. Senza un incentivo mirato alle aziende, infatti, crediamo che difficilmente i livelli occupazionali vengano ripristinati e potrà rimanere soltanto una piccola mancia a una ristretta platea di giovani che chiedono, al contrario, di poter lavorare”.
“Non era mai accaduto – continua il segretario – che una manovra finanziaria non contenesse un solo rigo di sostegno alle realtà territoriali, a partire dai Comuni. Per Catania ci aspettavamo non soldi a pioggia, ma aiuti veri in questo momento di grande difficoltà dopo la dichiarazione di dissesto. L’inserimento delle rate della tariffa rifiuti nella bolletta dell’energia elettrica non ci entusiasmava, perché avrebbe certamente creato disagi a numerosi nuclei meno abbienti, ma lo ritenevamo già un gesto di attenzione del parlamento nei confronti della nostra città e delle sue problematiche. Tolta anche questa possibilità, dai parlamentari di maggioranza catanesi non è arrivata neanche una proposta per aiutare il territorio che li ha eletti, con larghe percentuali. Bisogna in qualche modo correre ai ripari – conclude – perché senza aiuti concreti e senza un incisivo interessamento il rischio di un’ennesima bomba sociale è dietro l’angolo e bisogna evitarlo. Ci appelliamo, quindi, a tutta la deputazione ed ai senatori etnei, affinchè facciano sentire al governo il peso della responsabilità che tutta la cittadinanza di Catania ha dato loro, per ottenere in ogni modo il sostegno da Roma. Insieme alla speranza di rivederla presto rialzata, l’augurio che facciamo al nostro territorio è quello di poter godere non dell’indifferenza ma del vero aiuto delle istituzioni governative.”