Vince Orlando. Ma anche Forello e Gelarda
Vince Orlando. E c’erano pochi dubbi sull’esito di questa sfida. Il voto contrario all’approvazione del bilancio 2017 del Comune di Palermo sarebbe stato il certificato di scomparsa di una maggioranza che qualche segnale d’insofferenza l’aveva dato, ma che alla fine non se l’è sentita di abbandonare il sindaco dopo appena 18 mesi scarsi dall’inizio del mandato.
A Orlando è stato sufficiente serrare le fila e partenalisticamente richiamare i suoi al senso di responsabilità (traduzione: o con me o si va tutti a casa) per segnare un altro punto a suo favore. Non era scontato, anzi c’è più di un sospetto che la stessa scena tra un paio d’anni determinerebbe un esito opposto, ma l’importante per Orlando era scrollarsi di dosso questo rischio che avrebbe sporcato in maniera indelebile la fase decrescente della sua carriera politica.
Vince Orlando ma non perdono le opposizioni, soprattutto quelle parti rappresentate dai partiti che comandano a Roma. La Lega di Gelarda e Ficarra e i Cinquestelle di Forello potranno continuare la loro quotidiana opera di demolizione della governance comunale, in attesa del prossimo turno, quando Orlando non potrà più esserci e la voglia di voltare pagina potrà riservare loro piacevoli sorprese.
E tutto sommato ne trarrà vantaggio anche Fabrizio Ferrandelli che potrà portare all’incasso i numerosi “ve l’avevo detto” a proposito delle emergenze denunciate in campagna elettorale che stanno riemergendo in tutta la loro gravità.
Prime fra tutte quelle relative ai conti delle aziende municipalizzate, che significano prevalentemente la questione rifiuti e la mobilità urbana. Rap e Amat con le loro vicende Bellolampo e tram e ancora la raccolta differenziata che non decolla e il parco bus inadeguato e il personale carente in alcuni settori strategici: tutte cause d’insonnia per Orlando anche più delle opposizioni. E che alla lunga potrebbero trasformare la vittoria di oggi nella sconfitta di domani.